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Le altre recensioni o commenti
Di Isabella Galeotti: Maestosa, una ode all'acqua. Veramente bella e profonda. In effetti lo svolgimento di qusta poesia, sta proprio nell'ardore, nella frenesia e nella voglia di schizzare, di inondare, di estendersi, come è nella sua natura. Noi invece la incanaliamo, la convogliamo, la voglia ammaestrare, ma Lei è uno spirito libero, non vuole confini o barriere di sorta. Molto carina.
Di Chiara13: Una poesia davvero molto bella che attraverso il suono allitterante delle consonanti liquide rende fonicamente lo scorrere dell'acqua e il suo, a volte, tortuoso percorso sulla terra. Complimenti per questi versi che esaltano un elemento indispensabile alla vita con una vivace musicalità!
Di Arcangelo Galante: Il viaggio dell'acqua, sulle località della terra, espresso nella sua globale specificità liquida, è assai fondamentale, per la vita d'ogni cosa, proprio come l'autore ha saputo, egregiamente, elogiare. Un'opera didascalica e davvero utile per sensibilizzare il lettore, affinché possa riflettere sul suo contenuto emblematico. Gradita molto, apprezzata, piaciuta in ogni parola. Applausi meritati!
Di Ida Dainese: Bei versi che raccontano con le parole, e con il suono delle stesse, il viaggio dell’acqua sulla terra. Lo stile di scrittura è musicale e nel breve testo ogni parola sembra una nota sul pentagramma. Leggendo la descrizione dell’acqua è facile immaginarla come una creatura viva che nasce, cresce e muore dopo un percorso ricco e variegato. La sorgente è l’acqua neonata che affiora tra il muschio, il torrente è l’acqua bambina che corre irrequieta assorbendo minerali dalle rocce e levigandole, così come ogni bambino porta con sé geni e memorie dei propri avi, addolcendo parenti e burberi adulti. Man mano che avanza nella crescita incontra ostacoli che a volte aggira e più spesso trascina via, studia i percorsi, si arricchisce e rallenta come un’acqua anziana che ha perso vigore ma che visto tutte le facce del mondo. Ormai lontana dalla sorgente si lascia andare piano e si scioglie nell’abbraccio finale dove si annullerà e creerà nuova vita.
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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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