Mancano 250 battute affinché questa recensione possa partecipare al Club dei Recensori.

Hai raggiunto le 250 battute necessarie per partecipare al Club dei Recensori.

Nota: le recensioni e i commenti devono essere lunghi almeno 30 battute e devono riguardare il contenuto dell'opera, meglio se critiche, costruttive e collaborative. Saranno eliminate dallo Staff le recensioni se saranno: offensive, volgari, chiacchiere e (se scritte da visitatori) presunte autorecensioni dell'autore o banali "bello, mi è piaciuto".

Nota: le recensioni e i commenti sono tuoi e modificabili per 2 giorni, dopodiché diventeranno di proprietà dell'autore che hai recensito o commentato.

Sei un visitatore. rispondi al seguente quesito:

inserisci il terzo e il penultimo carattere della stringa "95a55ef07e":

  Accertati di aver risposto correttamente, altrimenti dovrai ripetere tutta la procedura.

Nota: questa procedura serve per escludere le azioni dei sistemi automatizzati.

Le altre recensioni o commenti Di F. T. Leo: Grazie mille del commento, Marcello. Sì, un racconto leggero leggero, anche ironico, direi, proprio come piacciono a me, con anche un sotteso provocatorio che cerco di inserire sempre in ogni raccontino che scrivo. Grazie ancora! Di Marcello Rizza: Ho letto questo breve racconto con quella leggerezza di quando, dopo che sei ricoverato in ospedale senza poter uscire, finalmente vieni dimesso in una giornata primaverile e ogni percezione nel godere dell'esterno è amplificata. È un racconto scritto bene, snello, con qualche pennellata di umorismo e un invito a sognare ma poi, più importante, di fare diventare la nostra vita un sogno. Go to bed with a dream, wake up with a purpose. Di F. T. Leo: Grazie mille per la lettura e per le belle parole, Isabella, davvero molto lieto che tu abbia apprezzato il mio breve racconto, che in fondo voleva essere soltanto una semplice provocazione. Un saluto e grazie ancora. Di Isabella Galeotti: Fros Assante Di Jatisso uomo sfortunato, la povertà di sogno è pari alla follia celata. Non si può vivere senza di sognare. Personalmente i miei sono rari, o magari non li rammento la mattina. Comuque il racconto è carino, la ricerca di ritrovarli nel fare beneficenza è una bella idea. La beneficenza fa bene al cuore ed alla mente. Di Ida Dainese: Grazie a te per queste lusinghe! Ti leggo con piacere. Di F. T. Leo: Grazie, Ida. Ormai i miei racconti riesci a interpretarli meglio tu che io. Magari ti arruolerò come mio interprete ufficiale. Scherzo, ovviamente. Grazie ancora. Di Ida Dainese: Questa storia ha l'anima di un bambino che vuol prendersi gioco del lettore. Racconta con piglio innocente un semplice fatto e il suo inspiegabile mistero, si diverte e si rattrista per la stranezza, non dà soluzioni pratiche ma sembra accettare e andare avanti. Quali sono i sogni che mancano? Quelli liberatori notturni o i progetti di uno sguardo che mira al futuro? Chi non sa sognare in nessuno dei due modi è davvero una creatura sfortunata, ma non essere un sognatore vuol dire anche non illudersi, rendersi conto della durezza di ciò che si ha. Il buffo dottore non è affatto un luminare e sembra capirne meno di tutti. A che serve sognare se forse già la vita è un sogno?

Immagini presenti

L'associazione culturale BraviAutori sopravvive solo grazie alle piccole donazioni. Se il nostro sito ti è piaciuto, se vuoi contribuire alla sua crescita e allo sviluppo di nuove iniziative, se ci vuoi offrire una pizza, una birra o proprio non sai scegliere chi far felice, considera la possibilità di fare una donazione. Oppure acquista uno dei nostri libri. Puoi usare PayPal (qui a fianco) oppure seguire le istruzioni in fondo a questa pagina. Per ulteriori informazioni, scrivete alla .

Grazie, e buon lavoro!