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Le altre recensioni o commenti Di F. T. Leo: Ehilà, Isabella, seconda lettura e secondo tuo commento a un mio racconto, grazie di cuore. Lieto che abbia apprezzato anche questa mia piccola follia. Racconto, come tu ben dici, ansioso e pieno di inquietudine. D’altronde, io che l’ho scritto sono nato inquieto e ho imparato ad amare del tutto l’inquietudine. Quindi, ne poteva venir fuori solo uno scritto inquieto. Uno dei miei intenti, quando mi venne la scintilla per questo breve racconto, credo (dico “credo” perché a volte non riesco neanche io a interpretare bene quello che metto su carta) fosse proprio quello di fare in modo che ci si fermasse, anche soltanto per qualche breve istante, a riflettere, a pensare alla condizione per così dire “routinaria” dell’essere umano. Un saluto e grazie ancora. Di Isabella Galeotti: Racconto ansioso, pieno di inquietudine. Lo sviluppo è veloce, repentino, il cicerto infatti è ripetitivo, ma purtroppo in acluni momenti della nostra vita, anche noi lo siamo. Lui, il criceto, si arrovella, core dorme si accoppia, tutto veloce. Fermiamoci e pensiamo. Pensato. Anche noi ci comportiamo come questo cricetino. Peronaggio sviluppato più che bene. L'ambiente rende molto l'idea. Il nome del personaggio...anagrammiamolo, ecco il Sig. Samsa, la metamorfosi, preferisco di gran lunga il tuo cricetino. Di F. T. Leo: Ciao, Ida, grazie mille per il commento. Come al solito le tue recensioni sono sempre il TOP! Grazie ancora. Di Ida Dainese: Una metamorfosi terribile questa del criceto, altro che lo scarafaggio. Ben scritto, con un inizio misterioso in cui protagonista e lettore si chiedono se si tratta solo di un incubo, il racconto prosegue arrotolandosi su se stesso, proprio come se si corresse tutti dentro la ruota nella gabbia. Questa parte suscita un senso di angoscia che spinge a chiedersi quanto di simile ci sia nella nostra vita. Siamo proprio così diversi, forse non viviamo in una gabbia, ciechi a quello che potrebbe esserci fuori delle sbarre? Il comportamento aggressivo, monotono e sempre più indifferente del criceto/signor Fakka (che sia un anagramma, ohibò? ) è minacciosamente uguale a quello di molti umani.

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