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Le altre recensioni o commenti
Di Vihio: No, in effetti non si tratta di una coincidenza. C'entra qualcosa pure il romanzo: L'ora dei grandi vermi, di P. K. Dick. E ti ringrazio per la lusinghiera recensione.
Di Marco Daniele: E' un breve racconto, ma attraverso l'incontro tra gli umani e i "vermi" e la storia di questi ultimi tocca una serie di temi interessanti come l'inquinamento, l'evoluzione, la possibilità di convivenza tra specie diverse. Mi ha molto colpito, all'inizio, la domanda che pone l'esploratore umano alla creatura: "cosa sei?" e non "chi sei?", come viene corretto prontamente. Ecco, lì riesci nell'arco di un paio di battute a mettere in luce tutta la spocchia e l'arroganza del nostro antropocentrismo, che arriva al punto da etichettare il diverso come oggetto o essere inferiore invece di pensare che sia una creatura intelligente tanto e forse più di noi. Il finale rimane aperto a tanti possibili scenari: riusciranno le due razze a convivere? o scoppierà la guerra? e se sì, chi vincerà? o perderanno entrambi gli schieramenti? o magari l'uomo della superficie, nella sua cieca e bieca avarizia, sfrutterà anche il sottosuolo fino al punto di avvelenarlo in modi che risultino nocivi per i coriacei vermoni del sottosuolo?
P.S. L'immagine degli antichi umani evolutisi in vermi sotterranei mi ha ricordato non poco "L'imperatore-dio di Dune", non so se sia un richiamo voluto o una pura casualità. Di Ida Dainese: Un bel racconto che si legge volentieri. Mi ha ricordato un vecchio film dove dei giganteschi vermi alieni scavavano nel terreno e aggredivano gli umani. Ma la tua versione è più elegante e affascinante, perché queste tue creature sono “umane”, sanno parlare e comunicare con una saggezza che manca agli uomini veri e propri, offrono uno scambio degno della più colta diplomazia, senza istinti feroci nonostante la forza preponderante. Qualcosa mi dice però che gli uomini non accetteranno una pacifica convivenza appena verranno toccati i loro interessi e tenteranno di scacciarli con ogni mezzo possibile, a costo di disintegrarsi nel farlo.
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