Di Ivan Bui: Grazie ho conosciuto quel mondo, tutti i giorni spingevo la carrozzina di mia madre, scene apparentemente normali, drammi piccoli e grandi. I racconti costruiscono, arricchiscono, trasmettono. Grazie mille per l'attenzione.

Di Isabella Galeotti: Emozionante, ho gli occhi umidi. Essere obiettivi, dopo esserci passata è un pochino difficile. Non per la vecchiai, che si sta lentamente avvicinando, ma passata tramite i miei parenti, tra cui mio nonno che voleva a 90 anni risposarsi per la terza volta con una signora di 80, se non ricordo male, tutti e due ricoverati in una bellissima clinica a lunga degenza, nelle campagne emiliane, a volte erano lucidi a volte opachi, erano sempre lì mano nella mano, fino a che il mio babbo gli disse "Papà non si può fare, o la smetti o ti cambio posto" povero nonno. I parenti della signora l'hanno poi allontanata e mio nonno da lì a poco è morto, chissà magari per quell'amore mancato per quell'affetto andato. Il pitturarsi le labbra la vedevo la Signora sempre con la messa impiega azzurrina, ed il rossetto che sbava sui denti, o fuoriusciva dal contorno. Purtoppo le descrizioni che ho trovato in questo tuo racconto sono perfette. Per i pensieri, magari ci possiamo risentire fra qualche anno, ma comunque possono essere quelli. Racconto, divino, scritto bene, gli spazi tra i
vari periodi sono perfetti, danno modo al lettore di prendere fiato e di porsi delle domande.