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Thu 25 April, 07:45:08
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Recensione o commento a: Il sogno di Carina - (Racconto Favola, Medio) - di Giampiero:

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Le altre recensioni o commenti
Di Giampiero: Hai ragione, Ida: per quanto riguarda il discorso sugli adulti ero consapevole che avrei trasmesso loro della tristezza. Io stesso, ora che ci penso, preferisco le storie a lieto fine, tanto che l'estate scorsa mi sono sciroppato una montagnola di romanzi romance (lì il lieto fine è assicurato).
Temevo un po' cosa avrebbero pensato i bambini. Il tuo commento, in tal senso, è davvero illuminante oltre che rassicurante. Mi hai fatto ricordare me stesso da bambino, ciò che pensavo e mi interessava allora, ed è verissimo: i bambini non si preoccupano affatto del non-lieto fine, attratti come sono, in genere, dalle scene di fantasia. Lo terrò presente la prossima volta che scriverò una storia per bambini. Lieto che ti sia piaciuto, grazie soprattutto per aver letto e recensito un testo così lungo.
Di Ida Dainese: Una favola che intriga da subito, con un mago così malvagio e una contessina giudiziosa, attenta a cogliere altre qualità oltre il rango e la bellezza. Facile da immaginare questo paese in pieno festeggiamento, pieno di nastri, carrozze e suoni di campane. Potremmo dire che la fanciulla è stata sfortunata a non capire la forza dell'incantesimo, però è vero che alla fine ha pur scelto il nobile, invece del soldato. I bambini non si preoccupano del non-lieto fine, stanno già immaginando la liberazione della contessina, aiutata dal soldato e dagli animali e forse dal tutto il paese. Per gli adulti, invece la cosa è più triste; quante scoprono, anche non subito, anche nel modo peggiore, di aver sposato l'uomo sbagliato?
Di Giampiero: Ti ringrazio, Roberto, per la pazienza che hai avuto nel leggere la mia favola. Sai, per il finale a lieto fine, in effetti chissà che cosa mi è preso mentre scrivevo, ma ormai il dado era tratto, non potevo più tornare indietro. Io del resto come autore ho un modus operandi alquanto particolare: scrivo senza avere mai un preciso finale in testa: per la serie, il finale si fa strada facendo, ossia in progress. Chissà che cosa ne penseranno i grandi letterati di questa mia modalità. Ma ho notato che se non faccio così, se mi metto a pianificare la trama, la scrittura diventa un lavoro e non mi diverto più. La morale della favola del sogno, volendo c’è, ma il finale, come dici tu, si tinge di nero. I nomi dei personaggi in effetti li avevo scelti con cura per un racconto storico che ancora non mi decido a concludere. Anzi, me l’hai fatto ricordare e magari lo riprendo. Alla prossima, Roberto, è stato un piacere.
Di Roberto Ballardini: La conclusione mi ha un po' spiazzato, in quanto parlando di favole ero convinto ci sarebbe stato un lieto fine con tanto di uccisione del mago da parte del capitano York. Che Rolando sarebbe stato l'offerente più generoso lo avevo immaginato, ma che la povera Carina rimanesse vittima a vita del proprio errore, no. Mi aspettavo che il sogno avesse un effetto rivelatore e salvifico per la principessa e invece così non è stato. Non che io sia un amante del vissero tutti felici e contenti, tutt'altro. D'altra parte non ravviso nel comportamento di Carina un vero e proprio sbaglio, dato che in fondo John Drake le piaceva non solo perché nobile, e non poteva certo immaginare le trama di San Sa Bell. Quindi mi pare che la favola si tinga di nero, infine, e a me va benissimo. Ottima scelta dei nomi. Letto con piacere.






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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.

A voi, astanti ed esteti dell'arte.

(Sam L. Basie)




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