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Le altre recensioni o commenti
Di Selene Barblan: Una bella metafora ed un racconto poetico ricco di immagini e movimento che ben trasmettono a chi legge le sensazioni e i pensieri, la disperazione che prova il “bambino”. La corrente che trascina, le acque gorgoglianti ben rappresenta la la confusione e il tumulto che si possono vivere quando qualcosa di così importante, come è un sogno, viene rubato.
Di Arcangelo Galante: Ho letto e riletto questo breve racconto, al fine di coglierne il senso, tentando di scorgere, al di là della parole, le sofferte ragioni che, inaspettatamente, colgono l'essere umano nel provare le sensazioni descritte. Al lettore, esse appaiono come un elenco di riflessioni, scaturite da tutto il viaggio interiore, fatto dal suo interprete. La vita, a volte, è strana: ci presenta dei momenti in cui sembriamo di trovarci fra le stelle, e altri, invece, nei quali dobbiamo pagare il pedaggio, per rendere ciò che ci è stato donato: la possibilità di avere un sogno, esclusivamente nostro. Quello spazio che, nel tempo, si è creato, con l'allontanamento di una compagna, è un punto fondamentale da approfondire e capire, pur se non è stato esplicitamente spiegato (incompatibilità di carattere, routine del rapporto, timore di mettersi in discussione, incomprensione dei difetti propri o altrui, soldi, famiglia, lavoro, e via discorrendo); e anche se, il destino, ha voluto spezzarne il legame, nessuno ha il diritto di rubare il desiderio di realizzare un sogno, a breve o a lungo, agognato. La decisione finale, forse, potrà apparire scontata, ma, comunque, è una scelta di una nuova visione di vita che può ricominciare, a partire da noi stessi.
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Grazie, e buon lavoro!
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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