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Recensione o commento a: Complicità - (Racconto Narrativa, Breve) - di Marcello Rizza:

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Le altre recensioni o commenti
Di Marcello Rizza: Ciao Lucia. Ho letto solamente adesso il tuo intervento sul mio racconto. Si è bambini in ogni contesto. Questi bambini hanno ottime risorse e propri valori e si arrabattano come possono per vivere e sopravvivere in un contesto sociale difficile. Forse sono proprio le difficoltà che poi fanno diventare adulti capaci. Ti ringrazio di essere passata a trovarmi e ti chiedo venia per il ritardo nella risposta.
Di Lucia De Falco: Questo racconto è un testo realistico su una realtà di povertà della vita, mi sembra di capire, degli zingari. È un pezzo di vita, che riprende i loro usi, modi di arrangiarsi e forse di punire i bambini. I due bambini hanno fame, ma sono uniti anche dalla paura, dall'amore e dalla forza, dal desiderio di lottare per una vita migliore.
Di Marcello Rizza: Grazie delle belle parole Mario. Questo è un racconto in cui credo molto. Sono stato nelle forze dell'ordine fino a tre anni e mezzo fa, ora sono un giovane pensionato, e ho perseguito e arrestato molti di loro. Quindi ho fatto il mio dovere, il lavoro per cui ero pagato. Come uomo con una sua etica mi pongo comunque domande sul perché si diventa ladri, delinquenti. Questo due bambini se non rubano non mangiano. Fossero nati in un altro ambiente forse avrebbero rubato ugualmente o forse sarebbero diventati onesti cittadini. Penso che la poesia vada concessa a tutti. Seppure in prosa in questo racconto mi è venuta la poesia. Tema che ho anche affrontato, quello della poesia nel malaffare, anche nel mio ultimo racconto che parla di "Miracoli in Via Prè". Ho visto che sei di Genova, io ci sono nato e vissuto per diciotto anni, quindi sai di cosa parlo. Grazie per la tua generosità nel commentare questo mio racconto.
Di Mariovaldo: Eccomi alla lettura e al commento di questo tuo racconto, in sintesi: ne valeva la pena.
E' prima di tutto una trama originale, ben difficilmente si trovano racconti ambientati tra i Rom. I due protagonisti sono ben abbozzati, data la brevita' del racconto non credo si potesse fare di piu'. Non sono in grado di giudicare il realismo dei dialoghi ove riguardano propriamente la vita dei Rom, ma sembrano plausibili. Il racconto si legge senza intoppi, a parte forse qualche frase di eccessiva lunghezza, e il finale strappa un mezzo sorriso... mezzo perchè, avendo subito in passato le "attenzioni" di qualche parente dei tuoi protagonisti, mi riesce difficile sorridere per il successo di questo tipo di impresa.
Nell'insieme un ottimo lavoro, davvero.
Di Mauro Conti: Diciamo che l'indole personale, il carattere e il temperamento fanno molto per una persona che scrive e compone. Cosa sarebbero stati i più grandi scrittori, pittori, scultori, musicisti e artisti senza un briciolo di "pazzia" (molto tra virgolette) e l'inosservanza delle regole? Io penso che la tua insegnante non può che essere soddisfatta, più creatività di cosi'!
Di Marcello Rizza: Ciao Mauro. Questo racconto è nato come un esercizio di scrittura creativa datomi nel corso di un corso apposito. Il tema portante doveva essere "Tango". Sono partito da una sala da ballo convinto di parlare di tango e invece mi è venuto fuori questo. La mia insegnante da una parte si è incacchiata perché dice che faccio sempre quello che voglio senza rispettare il tema, dall'altra si è coccolato questo racconto che le è piaciuto molto. Ma mi conosce, sono anarchico. Comunque nel racconto ci sta la mia sensibilità. Spero che ti piaccia.
Di Mauro Conti: Ciao Marcello. Ogni tanto vengo a sbirciare i tuoi lavori. Se posso farti una domanda, poi vedi tu se vorrai rispondermi, ma l'idea di questa storia come ti è venuta? Sono curioso. Perchè la trama veramente è molto particolare. A me non sarebbe venuto mai in mente di scrivere una storia su due "nomadelli" che aspettano che tutti ballino per fare il loro "lavoro". Sei stato ispirato da qualcosa? - qualcuno? - o ti è saltata in testa proprio cosi' com'è? ciao.
Di Marcello Rizza: Ciao Alberta. Ti ringrazio del tuo feedback. Sto frequentando un corso di scrittura creativa e il presupposto per questo racconto era di non superare le 3500 battute. Da ciò la brevità che hai riscontrato. Nell'altro racconto che ho pubblicato ieri, The River of Dolls, le battute autorizzate sono state 5000.Inoltre, tra il primo e secondo racconto, sono passati tre anni e forse questo tempo di studio potrebbe emergere. Ma questo lo può dire solamente il lettore. Comunque, grazie ancora.
Di Alberta Bonaldo: Ciao Marcello, stamattina ho trovato casualmente la tua storia e ho deciso di leggerla.
Il racconto è molto breve, ma credo che questo sia uno dei suoi punti di forza insieme alla fluidità, in quanto permette di intrattenersi anche per i pochi minuti che si è in autobus. Volevo anche farti i complimenti per i personaggi, li ho trovati davvero interessanti e rappresentano molto l'idea di nomadi.
Se posso darti un consiglio, stai attento all'impaginazione, perché tutti quei dialoghi consecutivi al testo e non a capo riga danno una sensazione di pesantezza all'occhio.
Spero di esserti stata utile, complimenti ancora per il testo!
Ciao Smile






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che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
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A voi, astanti ed esteti dell'arte.

(Sam L. Basie)




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