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Thu 28 March, 20:10:50
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Recensione o commento a: Alla finestra - (Racconto Noir, Breve) - di Marcello Rizza:

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Le altre recensioni o commenti
Di Marcello Rizza: Grazie Lucia. Come tutti i racconti che inserisco qui è un esercitazione di scrittura creativa per un corso che ho frequentato cinque anni fa e che ho ripreso quest'anno. Mi fa piacere che ti abbia ispirato simpatia. La contabile ha tutte le caratteristiche per essere odiabile e invece, alla fine, come in una black comedy, fa anche sorridere. Mi sono divertito a scriverlo.
Di Lucia De Falco: Questo testo breve è simpatico. Propone una spiegazione immaginaria di come si decide della vita e della morte degli esseri viventi. Sembrerebbe solo una questione di numeri, di contabilità, di un modo per far quadrare i conti. La logica della ragioniera è fredda ed impietosa.
Di Marcello Rizza: Grazie di avermi letto Ida. Le tue recensioni sono sempre curate e dimostrano molta attenzione ai particolari. Sai sempre giungere al cuore dell'autore individuando le sue motivazioni. Che poi ti piaccia è ancora un altro discorso. Vado subito a correggere l'errore che mi hai segnalato. Grazie ancora.
Di Ida Dainese: Un racconto che riesce a colpire l'animo con questo personaggio che all'inizio ci sembra subito antipatico e cattivo. In realtà, dal suo punto di vista, la contabile è invece fedele e precisa, ansiosa di risistemare un certo equilibrio, preoccupata di non assolvere a ordini imposti dall'alto. Un personaggio così vuoto di ogni emozione che non sia far vedere quanto vale, così precisa in quei "4 secondi" e così cieca verso i fiori appassiti o nel percepire sguardi e anime oltre le foto dei suoi files. Terribile la pacatezza con cui accetta la carestia e decide di lasciar cadere il vaso, ma ancora più terribile il suo voltar le spalle certa di aver fatto la cosa giusta.
(Nell'ultima riga io direi "muoverle", non "muovergli")
Di Marcello Rizza: Ciao Giulia. Grazie di avermi letto. Si, potrebbe essere una idea quella di rivedere la contabile con qualche problema più serio, magari affiancandola a un personaggio più "operativo". Ci penserò, anche se al momento ho altri progetti. Verrò a trovarti per divertirmi con i tuoi bei lavori. Buona serata.
Di Giulia0101: Ciao, non mi sono soffermata a verificare i tempi o refusi in generale, ma più che altro mi sono immersa nella storia. Il racconto che a mio avviso scorre abbastanza bene, mi ha ricordato le storie di ai confini della realtà o amazing stories. Cinico allo stato puro! Per essere un lavoro di 4 anni fa, complimenti! Sarebbe bello che non fosse solo un breve scritto, ma continuasse. Chissà forse alla fredda contabile gli potrebbe capitare un'anomalia del sistema al quale non le basterà premere un tasto per eliminarla... Diventerebbe la sua ossessione fino a farla impazzire Wink
Di Marcello Rizza: Si, è un racconto di quattro anni fa, un esercizio nel frangente di un corso di scrittura creativa che frequentavo. Oggi scrivo un po diversamente ma in ogni caso voglio bene a ogni mio racconto, anche se acerbo. Rileggerò il testo per riscontrare i tuoi appunti, ma solo dopo il termine della partita della Nazionale.
Di Andr60: Una contabile che potrebbe essere uscita da un racconto di F. Brown: il consiglio di amministrazione ha degli interessi che stanno MOLTO in alto...
Un bel racconto, con un solo difetto: i tempi verbali che si alternano troppo, passando dal presente al passato senza un vero motivo. Come chiarito dall'autore, un buon esercizio di preparazione per uno dei racconti migliori della Gara d'autunno.
Di Marcello Rizza: Grazie Mauro. Da un appassionato di fumetti come sono, da ammiratore di "Maus", rilevo volentieri il tuo accostamento al trattamento dei nazisti agli internati nei lager. L'idea mi è nata quattro anni fa leggendo i fumetti di John Doe.
Di Marcello Rizza: Grazie Selene. Questi racconti che sto pubblicando sono quelli che scrivevo quattro o cinque anni fa come esercizi di scrittura creativa, a quel tempo frequentavo un corso. Oggi scrivo un po diversamente, come avrai probabilmente notato nel racconto in concorso.
Di Mauro Conti: Letto con molto piacere. Talmente paradossale da essere fortemente realistico. Purtroppo. Mi ha fatto venire in mente i contabili della morte del periodo nazista, dove ogni essere umano era solo un numero, un numero che doveva essere cancellato, fatto sparire. Ma per quelli come loro e per la tua contabile questo conteggio è solo un lavoro come un altro. Un ordine da eseguire.
Ormai in questo mondo globalizzato l'uomo è solo uno sterile numero. Spero che rimanga solo un racconto. La storia in questo caso non va assolutamente ripetuta. Complimenti.
Di Selene Barblan: Assurdo e allo stesso perfettamente verosimile, in fin dei conti con altre modalità altrettanto ciniche questa è storia di vita quotidiana... Ciò che trovo terribile è che tutti facciamo parte del “gioco”; magari la nostra etica, ciò che crediamo fermamente, si oppone a ciò che succede tutti i giorni, giorno dopo giorno. Ma quello che facciamo per essere coerenti col nostro pensiero è sufficiente? Non dovremmo fare di più? Non siamo complici? Nei giorni buoni riesco ad essere relativamente soddisfatta della mia condotta, ma in tanti altri ... scusa sto navigando in acque troppo profonde. Il racconto è, a mio parere, bello. La contabile emerge vivida e permette al lettore di immergersi nella lettura. A livello tecnico scusami ma non sono in grado di darti consigli, mi sembra ben scritto.






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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.

A voi, astanti ed esteti dell'arte.

(Sam L. Basie)




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