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Recensione o commento a: Senza fine - (Racconto Narrativa, Breve) - di Mariovaldo:

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Le altre recensioni o commenti

Di Andr60: Questo racconto rende bene l'atmosfera dell'addio struggente di due amanti che, per qualche motivo non specificato, hanno deciso di lasciarsi.
Eppure, forse è proprio il fatto di finire che renderà questo amore indimenticabile: quante relazioni, iniziate in modo travolgente, sono uccise dalla routine quotidiana?

Di Mariovaldo: Ida, ho letto abbastanza delle tue recensioni, non solo alle mie opere, per riconoscere in te una grande sensibilità e una vasta cultura. Quindi i tuoi apprezzamenti e le tue osservazioni sono sempre molto approfonditi e preziosi. Grazie per la tua analisi e i complimenti

Di Ida Dainese: Sono due le canzoni che accompagnano questo racconto. Una è quella riconoscibile e famosa che risuona nella testa mentre si legge, l'altra è quella sottile e malinconica cantata dai gesti, dagli sguardi, dagli oggetti. Occhi che non s'incrociano più, i calici che rimangono vuoti, parole che non dicono più niente e lasciano il posto a ricordi e rimpianti, la cantante in rosso che si allontana portando via calore, lasciando immaginare che ha compreso l'estinguersi di qualcosa. Le due canzoni si fondono bene, accompagnando un'immagine capace di descrivere le tante sfumature di un amore.
Ben scritto, piacevole da leggere e da ricordare.

Di Mariovaldo: Certo che posso, perbacco! Ne avessi tanti (magari tante) che mi odiano in questo modo sarei felice.
Grazie per la tua lettura e il commento, in questo mondo frenetico puo' essere difficile anche soltanto trovare i pochi minuti necessari per leggere, capire l'anima di cio' che si è letto e poi scrivere un commento.
Alla prossima

Di Marcello Rizza: Ciao Mario. Ti leggo sempre con attenzione, con rispetto, con benevole invidia. Non è il tuo miglior racconto ma ti racconti in pieno. E nel leggere il tuo racconto ti odio, e nel mio odiarti ci sta la massima considerazione per il tuo lavoro. Ti odio perché mi ci rispecchio, perché vedo ciò che credo mio appannaggio, mia esclusività e vedo che non esiste originalità nel mondo umano. Siamo tutti uguali, le stesse virtù e le medesime debolezze. La differenza tra te e gli altri non è l'esperienza ma il saperla raccontare. Puoi accettare il mio odio come una affettuosa manifestazione di stima?

Di Lucia De Falco: Si tratta dell'ultima serata romantica che si concedono due amanti clandestini dopo cento giorni di storia d'amore. Sullo sfondo una nota canzone forse d'altri tempi: "Senza fine". In loro emozioni contrastanti: passione, dolore, amarezza, nostalgia, forse amore...la consapevolezza infine di ritornare alle proprie ipocrisie.