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Recensione o commento a: Anima complice - (Poesia Narrativa, Brevissimo) - di Marcello Rizza:

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Le altre recensioni o commenti

Di Marcello Rizza: Ciao Giancarlo. Sono d'accordo con te. Questo è un mio componimento di quando avevo venti e qualcos'altro anni. Vivevo di entusiasmi e giochi, anche di malizie, che avevano ben altro senso di ciò che vivo oggi. Eppure, in questa poesia, non più attuale per come vivo, sento affetto. Vivevo più libertino ma anche vivo e pieno di respiro. C'era gioia nel raccontare il mio giocare da malandrino. E poi si cresce…

Di Giancarlo Rizzo: Mi ricorda molto il mio modo di sentire da giovane, quando con ingenua sincerità - oggi non potrei più - ero disposto a giudicare con benevolenza le mie malefatte. In fin dei conti, perché non dare la colpa al fatto che siamo uomini fragili e che il Peccato fa parte di noi?

Di Lucia De Falco: Questo è il primo testo poetico dell'autore. Non si direbbe, visto che il linguaggio è molto curato, raffinato, volutamente ricercato. Al centro del componimento è una donna, esaltata nella sua sensualità. Vi sono ricorrenti riferimenti alla carnalità e al peccato.

Di Arcangelo Galante: Magnifica lode d'amore per l'anima gemella, che viene decantata dall'autore attraverso versi intimi e profondamente sentimentali. Parole scaturite da un cuore innamorato, che le ha ben impresse, poeticamente, in un testo profondamente romantico e che lasciano una scia di emozioni inaspettate, durante la sua lettura. Piaciuta moltissimo!

Di Marcello Rizza: Ti ringrazio della tua nota. È un componimento datato, ingenuo, con evidenti difetti, eppure è la poesia che più amo perché scritta quando ero felice, e per di più compiaciuto di essere malandrino nei rapporti. I miei testi sono in parte ermetici e per questo può risentirne un poco la scorrevolezza. Comunque, in ritardo perché per dieci giorni sono stato lontano dalla tastiera fisica, ti ringrazio di avermi dedicato un poco del tuo tempo. Ciao.

Di Alessandro B: Bella poesia da leggere tutta d'un fiato. Non riesco a lasciarmi andare totalmente tra le righe, nella sorta di catarsi che opero ogni volta leggo un testo poetico. Probabilmente è una questione di stile, una mia mancanza che non intacca un testo pulito, mirato e ben fatto. Grazie di averla condivisa.