pagine viste: ...
...no javascript...
Benvenuto, visitatore
     
Thu 28 March, 13:22:26
logo

Recensione o commento a: Io ci sono - (Aforisma Filosofia, Brevissimo) - di Giancarlo Rizzo:

Mancano 250 battute affinché questa recensione possa partecipare al nwClub dei Recensori.


Nota: le recensioni e i commenti devono essere lunghi almeno 30 battute e devono riguardare il contenuto dell'opera, meglio se critiche, costruttive e collaborative. Saranno eliminate dallo Staff le recensioni se saranno: offensive, volgari, chiacchiere e (se scritte da visitatori) presunte autorecensioni dell'autore o banali "bello, mi è piaciuto".

Nota: le recensioni e i commenti sono tuoi e modificabili per 2 giorni, dopodiché diventeranno di proprietà dell'autore che hai recensito o commentato.




NO JAVASCRIPT
NO BUTTON





Le altre recensioni o commenti
Di user deleted: Sintetizzando, "Noi" l'umanità vive già, nell'oggi, dentro ognuno di noi; due gradi di memoria/cosapevolezza diretta "propria" e un grado di incoscienza/conoscenza-evolutiva "tramandata" cioè la contemporaneità unitaria tra passato, presente e futuro di se stessa.


Che poi quello che si tramanda di generazione in generazione, non è solo un fattore biologico/genetico ma anche un aspetto conoscitivo, culturale e sociale che è molto più vicino al concetto di lasciare in eredità futura ciò che si è oggi e quindi anche traccia del proprio "Io"
Di user deleted: Bellissima e molto profonda discussione, cosa aggiungere a quanto detto (e ne sottoscrivo ogni parola), forse che la nostra consapevolezza del presente e la nostra memoria del passato sono entrambe parte del nostro "Io" futuro cioè "del nostro essere futuro in continuo divenire", quindi potrei anche dedurre che passato, presente e futuro sono solo parte di un'unica unità, NOI (inteso come genere umano nella sua totalità), tutti noi siamo tutto questo nello stesso momento.
Esempio pratico; nel nostro corpo, nelle nostre cellule, abbiamo ancora parte del patrimonio genetico, del DNA dei primi uomini/ominidi che abbiano mai calpestato la terra di questo pianeta, chiaramente loro non ne hanno più la consapevolezza del proprio essere (ma chi può dire dove finisce l'Io?) in noi ma quanto meno biologicamente parlando si può dire che esistono ancora generazione dopo generazione, quindi deduco che "noi" non siamo solo il passato ed il presente di noi stessi ma anche il lascito di chi è stato prima; cioè del "suo Io" (almeno biologico) e "del suo essere futuro in continuo divenire". Quindi oggi e tutti i giorni, insito in noi e come genere umano in verità forse esiste già un concetto, un insieme di unità e correlazione di questi tre fattori nel nostro presente, cioè tra il presente (consapevolezza), il nostro passato (memoria) ed il futuro, non nostro ma (incoscientemente/evolutivamente) di chi è vissuto prima di noi. Tutto dipende solo dal punto di vista che vogliamo prendere in considerazione, cioè se fermarci solo su un concetto bellissimo e filosoficamente valido ma limitato dal nostro essere (coscienti) di IO personale, od abbracciare o quantomeno tenere in considerazione anche quello di un NOI esistenziale.
Di Rossella D'Ambrosio: Mi permetto di consigliarle se ne ha modo, la lettura dell'argomento dell'"uomo velato" di Avicenna. La sua metafisica è costituita anzitutto sulla differenza tra essenza ed esistenza, tra oggetto e soggetto di tale scienza (partendo certamente dai criteri epistemologici contenuti negli Analitici secondi del Maestro Primo Aristotele), ma dando alla metafisica una connotazione nuova. Sebbene la nostra riflessione riguarda un'altra tematica, discutendone mi sono venute alla memoria anche quelle di Avicenna sull'esistenza. Grazie a lei per la condivisone e la discussione su tematiche esistenziali direi.
Di Giancarlo Rizzo: Fantastico! per me è esattamente così. Oggi pubblico ulteriori riflessioni su questo argomento. Grazie per l'attenzione che mi concedi.
Di Rossella D'Ambrosio: Provo a darle una mia risposta, frutto di una riflessione quindi soggettiva e magari anche non condivisibile e che si richiama (in parte) all'argomento dell'uomo velato di Avicenna. Immaginiamo di essere fluttuanti nel vuoto e di avere gli occhi bendati in modo da non poter avere percezione del mondo esterno nè conoscenze pregresse. Immaginiamo di non poterci toccare con i nostri arti e di non avere percezione del proprio corpo. Cosa percepiamo? Percepiamo la nostra esistenza.
Forse la consapevolezza è solo del presente perché la percezione di ieri è già passata e non esiste qui ed ora, così come rispetto al futuro non abbiamo consapevolezza perché non ne abbiamo ancora esperienza.
Di Giancarlo Rizzo: Per ognuno di noi, se ciascuno scomparisse, scomparirebbe l'Umanità intera.
Scomparirebbe l'universo, che invece continua ad esistere.
La vita di ciascuno rappresenta quindi l'unica realtà a cui riferirci.
Noi possediamo il concetto di tempo e di spazio perché ci rendiamo conto che la parte dell'esistenza passata è diversa da quella presente. E così inventiamo il tempo.
Noi percepiamo la trasformazione delle cose e l'evoluzione, come il progetto insito nel DNA, ad esempio, interpretandole secondo il concetto di tempo e di spazio.
Ma l'Universo, che tutto comprende, sia nel macro che nel micro, è immutabile.
Noi studiamo, con la scienza, come il Tutto "È" già costruito.
Siamo noi che ci muoviamo. È la nostra consapevolezza che si muove: il "quanto" è relativo; e anche il "come" interpretiamo l'universo è soggetto alla relatività individuale.
Secondo il nostro concetto di tempo, viviamo consapevolmente nel presente in attesa che diventi passato: noi vediamo solo il passato e lo definiamo Realtà.
La prova che il futuro già esiste è che in effetti poi si materializza.
Viaggiando nello spazio-tempo potremmo essere in luoghi e tempi diversi e prendere coscienza del mondo fisico sia passato che futuro.
Questo è il Problema: come mai la nostra consapevolezza è legata assolutamente solo al presente?
Di Rossella D'Ambrosio: Un aforisma che apre a riflessioni complesse… La relatività del tempo è stata la tematica che ho scelto e accuratamente discusso per la mia maturità facendo riferimento proprio alla memoria e ai sogni con una dedica particolare ad una persona che purtroppo ritrovo solo nei ricordi passati e nei lietissimi sogni.Tematica vasta e complessa quella del tempo discussa dalle scienze fisiche/matematiche e filosofiche. Esiste un tempo oggettivo nel quale ci realizziamo o esiste un tempo relativo per ciascuno? Pensiamo alle dottrine sulla relatività di Einstein, il quale rivoluziona i concetti di spazio e tempo, per qui quest'ultimo non esiste in modo assoluto come per la fisica classica, ma è relativo al moto e può essere da esso "deformato". Ancora facciamo riferimento alla filosofia di Bergson secondo il quale "il tempo è un flusso ininterrotto di stati di coscienza". Pensiamo all'arte, agli orologi molli di Salvadot Dalì che esprimono la concreta possibilità di un tempo relativo e non oggettivo. Mi viene alla memoria una citazione del filosofo Sant'Agostino che racchiude il senso forse più autentico del tempo: "In te anime meus tempora metior" (In te anima mia misuro il tempo).
Lei dice: "è la nostra consapevolezza che si sposta lungo la linea del tempo e dello spazio" anche lei crede quindi che sebbene ognuno di noi si realizzi in un orizzonte temporale, il tempo, e la sua "misurazione" siano del tutto relativi al singolo?
Di Giancarlo Rizzo: Il passato e il futuro sono solo elaborazioni culturali legate alla memoria e alla fantasia.
Nel momento stesso in cui io penso di esistere, il mio pensiero diventa passato: tutto quello che vivo è già passato e non vedo ancora quello che sta per diventare presente dal futuro.
Quello che conosciamo e che chiamiamo realtà fisica è nel passato. La realtà del futuro esiste già ma noi la percepiamo solo quando la nostra consapevolezza si "sposterà".
È come se la realtà esistesse come un corpo unico immutabile ed eterno.
La Terra di 45 miliardi di anni fa è sempre lì, e quella che noi pensiamo dovrebbe essere tra 45 miliardi di anni è là, dove potremmo trovarla nel nostro futuro.
È la nostra consapevolezza che si sposta lungo la linea del tempo e dello spazio.
Il trascorrere del tempo è per noi un mistero di cui non conosciamo la natura.
Il presente, l'attimo infinitesimale, è filosoficamente il tempo dell'eternità che è immortale e immutabile come l'Universo stesso.






PayPal

L'associazione culturale BraviAutori sopravvive solo grazie alle piccole donazioni. Se il nostro sito ti è piaciuto, se vuoi contribuire alla sua crescita e allo sviluppo di nuove iniziative, se ci vuoi offrire una pizza, una birra o proprio non sai scegliere chi far felice, considera la possibilità di fare una donazione. Oppure acquista uno dei nostri libri. Puoi usare PayPal (qui a fianco) oppure seguire le istruzioni in fondo a questa pagina. Per ulteriori informazioni, scrivete alla .


Grazie, e buon lavoro!


Per gli smartphone o per i computer lenti è disponible una visualizzazione più leggera del sito.

informazioni sulla tua navigazione:
claudebot
IP: 100.26.35.111


BraviAutori.it (il portale visual-letterario)

Version: 20.0409

Developed by Massimo Baglione



map
Mappa del sito


Informazioni sull'uso dei cookie da parte di questo sito

Opere generate da/con Intelligenza Artificiale Generativa

La nostra policy sulla privacy

Info e FAQ

Contatti


© 2006-2024
All rights reserved

Copyrighted.com Registered & Protected

MyFreeCopyright.com Registered & Protected

Main site copyrights:
MCN: WVTT8-HGT7X-69B5W
MCN: WT4R4-8NXSX-1LXZB





Pagina caricata in 0.03 secondi.




Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.

A voi, astanti ed esteti dell'arte.

(Sam L. Basie)




Special thanks to all the friends of BraviAutori who have
contributed to our growth with their suggestions and ideas.