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Di Rossella D'Ambrosio: Ecco Giancarlo come lei ha acutamente colto facendo amche riferimento alle sue esperienze, i miei versi denunciano l'inconsistenza di un'identità monolitica. Ed è quindi proprio al carattere relativo dell'Io che i miei versi fanno riferimento. L'uomo realizza la sua esistenza e forse la sua essenza proprio nel contesto sociale che impone delle forme alle quali l'uomo deve adattarsi. Crediamo allora illusoriamente di avere un'identità ben formata, ben costituita. È davvero così? Eppure noi conosciamo di noi stessi solo una piccola parte, laddove gran parte di noi stessi ci è sconosciuta. Questa poesia è nata, non a caso, dal silenzio della notte quando spesso mi travolge il bisogno di autenticità, e non di certezze. Ecco la scelta del titolo Epifanìa, intesa come disvelamento e manifestazione spontanea e autentica. Esperienza dalla quale, come lei ha giustamente osservato, non si torna più indietro: "… so chi non sono, ma non so chi sono". Grazie per aver condiviso la sua esperienza.
Di Giancarlo Rizzo: Bellissima poesia che in un lampo ha descritto l'emozione che ho provato da giovanissimo e che ho scritto nel mio diario: "… fino al giorno in cui raccolsi dalla memoria un particolare momento: e mi rivedo, una sera, seduto al terzo banco della grande aula di studio del collegio.
Mi vedo con una penna in mano mentre scrivo. E in quel momento mi accorgo che la mia mano sta scrivendo e da questo fatto, rapidamente, risalgo all'origine del pensiero: penna, mano, corpo e… cervello. Ecco la chiave di tutto! Quella sera, in quell'attimo, io mi ero sdoppiato! C'erano in me due IO: l'uno, il cervello corpo mano; l'altro quello che poteva vedere l'Io — cervello corpo mano — e che poteva pensarlo con una sola "parola". Così ho scoperto L'IO e l'io. Il primo: valore assoluto; il secondo: corpo, vita, cose… valore relativo. Ho risolto la crisi dando valore assoluto a me stesso. Negli anni seguenti, è cresciuta la consapevolezza di me stesso e la capacità di giudicare. Via via di seguito, anni di processi razionali, fino alla decisione di ricusare tutti i valori che mi erano stati insegnati; di criticare il condizionamento imposto dall'ambiente di cui mi stavo rendendo conto; di rifiutare la religione e il concetto di fede: una rivoluzione interiore che mi porterà a soffrire per sempre di quello stato d'animo che avrei poi definito NOIA esistenziale." Già; perché una volta svelato, non si torna più indietro! |
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Grazie, e buon lavoro!
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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