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Thu 28 March, 12:47:39
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Recensione o commento a: Come in un film - (Racconto Narrativa, Breve) - di Annarita Petrino:

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Le altre recensioni o commenti
Di Arcangelo Galante: Una narrazione intensa e ben costruita. Sembra il prologo di una saga, che definirei quasi storica, malgrado la modernità di come è stata impostata, dall'autrice. La scena, da rendersi inedita allo spettatore, malgrado fosse già stata vista, rende interessante il testo. Bello il messaggio contenuto in alcuni passaggi, che definirei emblematici e atti a suscitare riflessioni, sulla modalità di comunicazione con il protagonista della storia, malgrado per i fedeli, ossia i credenti, potrebbe apparire come una sorta di ciò che continua a succedere, è successo e sempre succederà, in questo stravagante, ma meraviglioso mondo, percependosi con un muto linguaggio. Questa, perlomeno, è la mia chiave di lettura. Un cordiale saluto, gentile Annarita.
Di Annarita Petrino: Grazie, l'idea era proprio quello di rendere inedita una scena già vista.
Di Stefano di Stasio: In medias res attraversando lo schermo del proiettore. L�incontro con una vecchia pellicola in bianco nero è il mezzo per introdurre una sequenza da videogioco nella quale il narratore vede, osserva e infine entra nella scena. Si avvicina al personaggio principale fra la folla, si rivolge a lui cercando di dissuaderlo dai suoi propositi di sacrificio. Non ottiene una risposta, ma solo uno sguardo. Che basta a innescare una serie di riflessioni sulla dignità umana, sul ruolo dell�amore, sul perché è necessario immolarsi versando sangue. Una storia di decisione, quella del personaggio principale, principalmente etica, intrecciata a una storia di scoperta dell�io narratore.
Una insolita struttura narrativa, che scorre su una pellicola dei tempi andati, ben articolata in due fasi temporali, per raccontare, con piacevole freschezza, momenti di via crucis già visti in mille modi nella iconografia ecclesiastica. Brava autrice.
Un piccolo commento. Nel penultimo periodo forse è meglio staccare col punto: ��Se ti osannavano in tanti alle porte di Gerusalemme, in pochi siamo sotto la croce a capire � perchè sei entrato per quelle porte. Aspettiamo di poter essere noi per una volta ad abbracciare te, quando ti staccheranno da lì�� al posto di � � perchè sei entrato per quelle porte e aspettiamo di poter essere noi ��
Di Forlani Roberta: A me questo brano �¨ piaciuto molto, bella anche la fantasia di ritrovarsi dentro al film e di cercare di comunicare con Ges�¹ a tutti i costi, affannosamente, quasi ad approfittare della stupenda e surreale occasione di vivere uno stralcio della propria vita con lui, davanti a lui. In quel tentativo ho colto, in un primo momento, il desiderio personale, dettato probabilmente da amore nei suoi confronti, di mutare le sorti della storia, di salvargli la vita, e in seguito la consapevolezza che tutto ci�² non era possibile, il rendersi immediatamente conto che quello era il solo e unico finale, che cos�¬ doveva andare! Da quel punto in poi il monologo pare trasformarsi in accorata preghiera, in una specie di confessione diretta, con espressioni forti e sentite. Ho creduto di percepirvi da parte dell' autrice non solo fede, ma riflessione, comprensione, riconoscenza,� o almeno cos�¬ mi ha fatto piacere pensare!
Di Annarita Petrino: Errori di battitura? Può essere... Per il linguaggio moderno chiedi a Luigi... Wink
Di Sphinx: Scritto bene a parte alcuni errorucci, anche se definire il linguaggio che usi "moderno" lo trovo fuori luogo.
Al di là del commento allo scritto, non voglio aggiungere altro, dato che tu sai come la penso in proposito.
Di Annarita Petrino: Grazie!

C'è anche un seguito sai? Anzi vado a postarlo!!

Di Luigi Milani: Ciao Annarita!
Un racconto molto bello e toccante, efficace nell'approccio descrittivo e moderno nel linguaggio.
Complimenti davvero,
Luigi
Di Annarita Petrino: Carissime,

grazie per le recensioni. Per le risposte ai commenti rimando ai topi del forum, dove c'è lo spazio apposito per commentare se volete. Sennò Massimo si arrabbia!!
Di AldaTV: buona la scorrevolezza...il testo, mi crea disagio, perchè non riesco a comprendere come non si conosca bene la Bibbia, e si realizzi che Cristo era un uomo con le sue pecche, peccati e altro, come tutti noi, e fatico a idealizzarlo come il liberatore...
Di Annarita Petrino: Carissima, non ho capito se mi stai facendo una critica o meno. Non intendevo certo sostituirmi alle parole di Gesù, che ha predicato solo per i tre anni della vita pubblica. Io non credo che la Chiesa dimentichi di ricordare perchè è morto (che strano giro di parole...). Ci ricordiamo ogni giorno perchè è morto... ma non solo perchè siamo in periodo di Quaresima.
Di Erika: Annarita... Gesù ha vissuto 33 anni prima di morire... e ha predicato per tutto il tempo la parola di suo Padre... sono quelle le parole che dovremmo ascoltare... è lì che dovremmo seguirlo... per questo è morto. La Chiesa ci pone davanti sempre Cristo alla croce, ma dimentica di ricordare il perchè è morto.
Al di là di questo... il tuo racconto è scritto bene... bellissima l'idea del film muto.






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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.

A voi, astanti ed esteti dell'arte.

(Sam L. Basie)




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