Di Ida Dainese: Ah, la fine del racconto mi ha colta di sorpresa come se mi avessero strappato di mano quello che stavo leggendo. Mi ero persa piacevolmente nella storia, seguendo questo soldato che voltava le spalle al campo di battaglia e cercando di capire i suoi sentimenti di sconforto. Ho immaginato la sua meraviglia di fronte all'apparizione, i suoi timori, il suo ritrovare forza e convinzione. Proprio vero che spesso si vede ciò che si vuol vedere e che vediamo con la mente, non con gli occhi.

Di Sphinx: Grazie Angela. Il genere che prediligo è la fantascienza contaminata con elementi storici o comunque calata in determinati periodi. Il racconto non descrive però un crociato, ma un soldato francese in fuga durante la battaglia di Poiters (Guerra dei Cent'Anni).

Di Angela Di Salvo: Sicuramente un racconto orginale. Ambientato nel periodo storico delle crociate, descrive la fuga di un cavaliere cristiano che è vergognosamente fuggito dal campo di battaglia dove le cose si mettevano male. Ma si imbatte in una strana figura femminile, una creatura dall'aspetto etereo che gli appare come una visione divina e che viene interpretata come un messaggio da parte di Dio per indurlo a tornare indietro e a battersi valorosamente. Il cavaliere osserva uno strano aggeggio, mai visto, che la figura di donna tiene appoggiato a un occhio. Non ne conosce le ragioni, nè potrebbe capire cosa sia, non può sapere che è uno strumento tecnologico inventato in un futuro in cui sarà possibile fare dei viaggi indietro nel tempo. Ma questo incontro gli ridarà la forza e il coraggio che aveva perduto.
La fantascienza si fonde con la storia, il sacro con il profano, il divino con la scienza, e la fede con il "miracolo". E lascia nel lettore una inevitabile riflessione: "Chissà quante di quelle cose che ci appariono inspiegabili e prodigiose, altro non sono che fenomeni a cui non sappiamo dare ancora una spiegazione..."
Un racconto molto ben fatto, piacevole da leggere e di certo non scontato.

Di Arditoeufemismo: Bello. Bello. Scritto con dovizia di particolari. Solo un piccolo refuso penso a "non diabolica". M'è proprio piaciuto.

Di AldaTV: non amo particolarmente i "fantasy" e sto cercando di leggerli tutti per comprendere il "genere" meglio. In effetti non mi ha coinvolto più di tanto, e la fine è stata troncata lasciandomi un po' sconcertata, sentendo una mancanza di logica dell'epilogo. Il concetto delle fede e le lotte per i Credo sono state per me sempre incomprensibili quando sono dettate da un "Essere superiore" che per il bene crea solo disagio. Ma è una idea mia!

Di Pia: bella dimostrazione di come la fede ci faccia vedere quello che vogliamo vedere e, altra possibilità, come la fede propsperi sull'ignoranza. I racconti molto brevi a volte limitano molto, una seconda parte ampliata sarebbe stata molto intrigante, trovo molto piacevole l'accostamento con la fantascienza

Di Sphinx: Beh Dino, come darti torto? La verità è che questo racconto era nato dall'idea di partecipare a un concorso (a cui poi non ho partecipato) che poneva limiti sulla lunghezza. E' vero, risulta un po' "castrato".

Di Dino: La descrizione del codardo che abbandona la battaglia, il conflitto interiore,il tentativo di rifugiarsi nella fede, così ben scritti e tratteggiati, contrastano, a mio avviso, con la seconda parte volutamente fantascientifica ma limitativa rispetto al pathos ed all'interesse che l'inizio del racconto stava suscitando. Comunque bravo.

Di Bonnie: Scritto molto bene ma non riesce a coinvolgermi, forse è un problema mio che non amo i fantasy