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Recensione o commento a: La prima parolina - (Racconto Umorismo, Brevissimo) - di Letizia:

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Le altre recensioni o commenti
Di Ida Dainese: Divertente, ironico e un po' amaro. Scritto bene, con uno stile leggero, si legge piacevolmente "vedendo" i due genitori discutere e competere a ogni ora del giorno, intenti a educare, dare l'esempio, chiedere un ritorno. Diverte il comportamento del bimbo che spiazza tutti, che sorprende fin dalla tenera età. Fa riflettere invece quella scatola parlante a cui viene dato il permesso di intromettersi, di catturare l'attenzione, di pilotare i pensieri, di educare. La televisione è la vincitrice della scommessa.
Di Arcangelo Galante: Un aneddoto familiare assai umoristico, su come, la presenza della televisione nel domestico ambiente, sia in grado di condizionare e, nel caso di questa situazione pubblicata, persino stravolgere l'apprendimento di una bimba, assai piccola. Solitamente, i genitori attendono le prime paroline proferite da chi ha figli, le classiche mamma e papà, ma, invero, ciò non avviene, nella breve storiella dell'autrice. È altrettanto normale che i bambini ripetano la parola che sentono pronunciare più spesso, giacché l'assimilano per bene, prima di ripeterla. Bisognerebbe dedicare del tempo, per associare a una immagine la memorizzazione di quello che si intende trasmettere ai figli, per poi, adeguatamente, insegnare loro a ripeterla, in quanto, in una società ove pure la TV rappresenta un mezzo e una maniera alternativa per intrattenere i figlioli, colmando così una eventuale assenza dei genitori, la simpatica vicenda, si presta bene nel lanciare un allarme, fra il serio e lo spiritoso esprimersi, dei più piccoli. Un cordiale saluto, Letizia.
Di Letizia: RISPOSTA A GIUSEPPE NOVELLINO.
Devo ammettere che i conflitti familiari sono ciò che più stimola la mia vena umoristica, anche se in questo racconto mi pare sia tutto molto soft.
Grazie mille per complimenti, anche perchè in un racconto così breve non è semplice dare il meglio di sè.
Di Letizia: RISPOSTA A PIA BARLETTA
In fondo dietro ogni storia inventata c'è qualche elemento reale e, in quanto tale, assolutamente universale.
Grazie per il benvenuto.
Wink
Di Letizia: RISPOSTA AD ALESSANDRO NAPOLITANO
Divertente e intelligente, credo che meglio di così non potrei chiedere. Smile
Anche io avrei dovuto scommettere, perchè avrei vinto.
Di Letizia: RISPOSTA AD ANGELA DI SALVO
In effetti il punto su cui mi sono concentrata era proprio la TV, come elemento onnipresente, che lo si voglia o no.
Il fatto che il racconto, come dici tu, sia tra il serio e il faceto è decisamente una mia caratteristica. L'umorismo non fine a se stesso ma come mezzo.
Di Giuseppe Novellino: Bellissimo! In queste poche parole viene condensato un mondo domestico che non sfugge, oltre che alla dovuta ironia, alla satira di costume. Mi è piaciuto il latente conflitto coniugale, che si può intuire sotto l'innocente competizione riguardo la prima parola del bimbo. E qui sta l'ironia. Ma quello che concerne l'invadenza e l'onnipotente presenza della televisione è davvero impressionante. Qui però lo si dice con tanta leggerezza dal retrogusto un po' amaro che lascia davvero spiazzati. Complimenti per l'efficacia espressiva, per la perfetta costruzione, per l'armoniosa simmetria della narrazione.
Di Pia: la prima parola della bambina dei miei amici veterinaria è stata Pussi, e cioè il nome della cagnolina Laughing forse non è il caso del tuo raccontino che vuole solo essere una storiella divertente, ma è normale che i bambini ripetano la parola che sentono pronunciare più spesso, l'assimilano per bene prima di ripeterla Wink benventa
Di Alessandro Napolitano: Racconto divertente e al tempo stesso intelligente. La televisione occupa sempre di più un ruolo predominante nella nostra vita, qualche volta, come in questo caso, è meglio riderci sopra!
Ps: Le mie figlie hanno esordito entrambe con un "papà". Peccato non aver scommesso...
Di Angela Di Salvo: Raccontino esemplare di come la presenza della tv in casa possa persino stravolgere i canoni classici dell'apprendimento e dell'uso del linguaggio in relazione a cose e oggetti presenti nel mondo dell'infante. Mamma e papà costituiscono i due principali punti di riferimento e ci si aspetta che uno dei due(nonostante ognuno faccia il tifo per essere il primo)sia "chiamato" per la prima volta dal figlioletto e che questo appellativo diventi la prima parola pronunciata dal bimbo con annesso riconoscimento di un ruolo e di un'identità.
Ma pronunciare per la prima volta un nome di un presentatore visto e ascoltato in tv vuol dire che quel volto lo ha visto con una notevole e familiare frequenza e che addirittura lo abbia associato al nome "papà". In un mondo dove la tv rappresenta l'unico modo alternativo per intrattenere i figli colmando l'assenza di un genitore, la grottesca storiella lancia un campanellino di allarme fra il serio e il faceto.






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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.

A voi, astanti ed esteti dell'arte.

(Sam L. Basie)




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