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Le altre recensioni o commenti Di Ibbieffe: Buongiorno, Giancarlo. No no, non pensavo che quella frase avrebbe dovuto stupirti però, da quello che hai detto, magari anche tu avresti provato qualcosa se l'avessi vista su un muro (oltretutto era una scritta molto, molto grande)! Non dico di piangere, ma sentire qualcosa di forte dentro sì, dai. Ti ringrazio per gli auguri: la strada da fare è tantissima… Di Giancarlo Rizzo: Se pensi che quella frase avrebbe dovuto stupirmi, ti devo deludere: ho 76 anni e da molto tempo so che il problema di qualsiasi problema sono io. Così mi sono accorto che anche tu lo hai scoperto! Scrivere serve per confrontarsi con se stessi; punto. Se altri leggono forse ti aiutano a capirti meglio, ma non sempre: sei tu il problema di te stessa. Auguri sinceri. Di Ibbieffe: Credimi: sei la persona che più si è avvicinata a ipotizzare quello che c'è dentro alla mia scatola cranica. È più o meno come hai pensato tu, ma peggio. Prendo il Laptop, le mani vanno da sole e il cervello si raffredda un minimo… È terapeutico. Comunque è strano che tu abbia pensato queste cose leggendo uno dei miei post meno chiassosi! È per la cosa di "no alla soluzione, se sei tu il problema?" Di Giancarlo Rizzo: A volte, leggendoti, ho l'impressione che nella tua mente ci sia una grande confusione, anzi un casino. Confusione piena di voci, di chiasso, di parole volanti e muggiti o chissà cos'altro. E tu riesci in un racconto a srotolare in fretta, come un filo di un baco da seta, le emozioni che accompagnano le cose che fai. Io ci provo a immaginare il perché tu scrivi in quel modo, ma è difficile; e divertente.

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