Di user deleted: Mi trovo d'accordo con Roberto, righe che trasudano di amarezza e consapevolezza dell'essere e sapere di stare passando. Complimenti all'autore.

Ormai Roberto aspetto che il dragone morda per leggere testi interessanti, mi unirei anch'io, se non come testa almeno come coda, ma so di non essere adatto a giudicare sotto una veste puramente tecnica. Quindi mi limito a seguire a distanza.

Di user deleted: Il Dragone-Mon Amour#9

Queste righe sono splendide. Degustibus, ovviamente. E ormai mi è chiaro che delle opere di questo autore io subisco il fascino. Mi piacerebbe molto, lo confesso, ricevere una sua lettura per capire se c'è reciprocità. Ma quest'ultima considerazione, che avrei potuto omettere, mi sa tanto dell'innamorato a senso unico, che non riesce a vedere la realtà anche quando, lampante, gli zampilla davanti agli occhi.

In questo testo, catalogato come poesia, ebbene trovo poesia. Buffo che in molte poesie che leggo ultimamente io non vi scorga, al contrario, neanche un testo.

Le opere di Nicolandrea presentano tutte un filo conduttore, almeno così mi sembra: l'autore è capace di rivoltare l'anima come un guanto, mostrandoci il dolore di vivere. In queste righe, la costruzione è tutto tranne che artificiale, di una solidità granitica che termina, però, con uno strapiombo. Non c'è scampo.

Per il mio modesto parere, complimenti sinceri.
Pollice in su affibbiato.

"La parola è per metà di colui che parla, per metà di colui che l'ascolta" (Michel de Montaigne)