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Recensione o commento a: Il Nulla del tutto… - (Altro Filosofia, Brevissimo) - di Myname:

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Le altre recensioni o commenti
Di user deleted: Ho concretizzato anche tramite le nostre discussioni, un sentire interiore che in fondo percepivo già da tempo presente, sono già più di dieci anni che mi sono allontanato consapevolmente da un sentire la fede seguendo un sentire prettamente religioso. Adesso mi sono semplicemente evoluto io stesso in questa stessa fede.
Di Giancarlo Rizzo: Beh, dalle prime riflessioni fatte insieme, mi sembra che hai fatto un percorso deciso verso la consapevolezza. Non penso ci sia un punto di arrivo.
Di user deleted: No io immagino processi e intuizioni solo in base alla nostra situazione attuale, seguendo la logica di pensiero che ci è data comprendere da Dio stesso. Non umanizzo, ipotizzo solo una determinata logica dietro un eventualità di pensiero o volere che chiaramente però non posso conoscere o comprendere nei fatti.
Di user deleted: Beh comprendo la difficoltà dovuta dai molteplici, ripetuti "quindi" e "stessi", ma il punto non mi sembra così difficile da cogliere in fondo, seppur sempre in maniera più approfondita ed efficace dovuta all'addentrarsi in queste tematiche più in profondità, stiamo però di fondo ripetendo gli stessi concetti di sempre, ora avendo maturato bene questa tesi, posso anche proporre esempi più concreti per capirsi meglio. Quest' ultima riflessione appena fatta penso descriva bene l'eventualità possibile dietro tutto questo dilemma a riguardo del tema, almeno secondo il mio punto di vista.
Di Giancarlo Rizzo: Mi sembra, forse sbaglio, che ultimamente stai umanizzando troppo il concetto di Dio attribuendogli intenzioni se non addirittura pensieri che invece sono generati da noi.
Di Giancarlo Rizzo: Come sempre faccio fatica a seguire le involuzioni del tuo discorso. Parlo di forma, lunghezza eccessiva dei periodi e delle continue interlocuzioni o della ripetizione della parola "stesso". Lo dico per aiutarti tramite la critica a migliorare l'efficacia dei tuoi interessanti scritti. A rileggerti.
Di Giancarlo Rizzo: Molto interessante il tuo punto di vista (regressione dello spirito in materia). Sarebbe bello lo sviluppassi checché ne dica Pecci. Peccato che arrivi in ritardo rispetto alle lunghe chiacchierate di qualche settimana fa. Per quanto mi riguarda si può recuperare il tuo punto di vista a patto che rileggi le nostre discussioni a partire da " Dio c'é?"
Di user deleted: Come esempio posso farti che quando noi creiamo qualcosa tutto parte da un idea di pensiero (anche i figli, da un volereo meno presente, ma in ogni caso da un impulso emotivo) quindi energia stessa, il nostro volere o per meglio dire dal nostro impulso creativo quindi, noi poi, o il tempo stesso (processo evolutivo quindi nei figli, sperma, ovulo, cellula, embrione ecc. ), diamo forma a questa stessa idea e la rendiamo materia, ma la materia o vita ora esistente poi, non ha nulla di quella idea, di quel volere creativo che c'è solo alla base della sua esistenza (il suo perchè di esistere), ma non in essa stessa, essa è solo materia, quindi energia inconsapevole o consapevole che sia. Il nostro caso differisce da questo esempio solo dal fatto che noi (ipotizzo quindi come in fondo è palese da quello che ho appena spiegato come ad esempio dei figli, tramite evoluzione) abbiamo quindi consapevolezza di noi, quindi di essere prettamente materia, energia, quindi espressione di un volere altro da noi. La risposta quindi al nostro perchè di essere è solo o potrebbe anche essere solo questa stessa consapevolezza di noi e quindi di un creatore che ha voluto che noi stessi comprendessimo, tramite il nostro esistere, il Suo esistere e nulla più, o comunque null'altro più di questo a suo riguardo almeno da comprendere.
Di user deleted: Potrebbe anche essere, ma se così fosse Dio sarebbe comunque inscritto esso stesso su questo piano della realtà, quindi a noi comprensibile, misurabile, noi siamo riusciti a sentire ed ascoltare il rumore di fondo dell'universo già ora, abbiamo già traccia del big bang, di quella energia, ma niente di prima a questa, quindi può essere plausibile anche la tua ipotesi (solo se Dio rimane all'esterno e fuori di questa realtà però), anzi penso anche io che sia proprio lo spirito venuto e dato da Dio o meglio il suo volere creazionale ad aver creato esso stesso la materia, ma questa materia non è più di fatto spirito una volta dopo che è stata emessa, ma materia appunto. Poi quando essa stessa (l'universo) cesserà di esistere forse tornerà di nuovo allo stato di volontà creativa, oppure semplicemente si dissolverà in nulla. Mi domando infine a che scopo il vivere eterno ci dovrebbe appartenere in fondo? Se avessimo sicurezza di avere una nuova essenza, un nuovo stato di essere in fondo a cosa sarebbe serivita poi questa nostra vita di oggi? varrebbe veramente pena di essere vissuta? e a che pro? per soffrire, per godere, per prendere consapevolezza (probabilmente è la consapevolezza, ma non tutti possono arrivare ad averla, quindi fà anche questo parte di un volere divino?, non tutti abbiamo le stesse possibilità, quindi credo che se la partita non viene giocata alla pari, non ci sia nessun "premio" a cui ambire)?, ma sono ormai giunto alla conclusione che non sia nemmeno più importante questo aspetto, ne siamo totalmente all'oscuro, fa talmente parte di un piano di realtà a noi sconosciuto che credo non abbia più nemmeno senso di interrogarsi su questo, semplicemente non ne abbiamo nemmeno diritto, non sta a noi farlo. Forse noi apparteniamo di diritto solo a questa stessa realtà che è stata decisa e voluta per noi, affinché noi stessi tramite la nostra consapevolezza, potessimo capirla, decifrarla, intuirla, provarla, semplicemente viverla. perchè affannarsi a cercare altro in fondo, sappiamo (so) che Dio esiste, so del dono quindi che nel vivere stesso ci è stato fatto. Dio stesso ha voluto che ne prendessimo conoscenza, che altro servirebbe di più o dopo di questo, sarebbe solo come sempre misero egoismo nel volere perpetuare solo il volere di noi stessi. Il bisogno quindi di chiedere altro dopo di questo, di essere a nostra volta parte di Dio, quindi di essere Dio con Dio. Io credo che siamo solo espressione di un volere creazionale e nulla più, non abbiamo niente di divino a cui tornare, ci è stato già dato modo di essere come ed espressione di "Dio" su questa realtà, (anche noi abbiamo coscienza di noi stessi, di ciò che ci circonda, creiamo noi stessi materia da un pensiero) abbiamo già avuto e fatto la nostra parte.
Di Myname: Non pensi che l'esistente sia una regressione da un piano spirituale ottimale alla materia passando attraverso l'energia?
Come se il piano spirituale si fosse in parte degradato in energia e poi in materia seguendo istruzioni!
Un big bang all' incontrato che porta via da Dio e dal suo Regno che trascina tutto e tutti in basso verso una materializzazione fine a sè stessa.ò
Io ho questa impressione e ho anche l'idea che, in tutto questo, ci sia
un Dio minore che gestisce la regressione stessa perlomeno da un certo livello in giù.
Non gli dò un nome ma una qualifica e un ruolo, una parte.
Naturalmente si tratta di impressioni ma io amo l'impressionismo quindi mi piace dipingere la situazione in questo modo.
Di user deleted: Esatto per come sembrano impostate le cose in base alle deduzioni che la nostra situazione comporta, non può essere altrimenti in una spiegazione logica a noi comprensibile. Altrimenti se Dio stesso fosse in questa realtà, non potrebbe essere al di là del tempo e dello spazio, non potrebbe essere onniscente e onnipresente e soprattutto anche lui in questo caso dovrebbe avere un inizio, quindi sarebbe un cerchio infinito. Se invece albergasse fuori da questo piano, quindi fuori da noi (niente anima), allora potrebbe avere creato questa realtà stessa, sapendone già inizio sviluppo e fine (noi compresi quindi) e non essere per questo esso stesso racchiuso alle leggi dello spazio/tempo. Così tornerebbe tutto.
Di Myname: Grazie, lo leggerò attentamente.
Dalla scorsa che gli ho dato ora, vedo che tu proponi un Dio Eterno "fuori" dall'esistente.Inoltre vedo che consideri presente sin dall'inizio le "istruzioni" per lo sviluppo dell'esistente.
Sono due cose con cui concordo.
Di user deleted: Ciao MyName, ti rispondo direttamente senza ripetermi, tramite un mio saggio di qualche settimana fa. Leggilo poi se vuoi ne discutiamo, dovresti trovare qualche spunto di riflessione interessante alla domanda che ti sei fatto, almeno secondo quella che è la mia visione.

dio-uomo-scienza-fine-di-un-equivoco.html






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A voi, astanti ed esteti dell'arte.

(Sam L. Basie)




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