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Recensione o commento a: La scimmia - (Altro Filosofia, Breve) - di Giancarlo Rizzo:

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Le altre recensioni o commenti
Di user deleted: È fatica da spiegare la mia ipotesi lo so, ma pensa un po' ha le stesse possibilità di essere giusta o sbagliata come ne ha la tua o quella di chiunque altro vorrà porne una, dato che il prima della realtà non ci appartiene in comprensione sotto nessuna forma sia stata posta in essere. Noi al massimo con la ragione, la logica o la scienza possiamo arrivare solo allo stato di vuoto iniziale della realtà chiusa e finita da cui è partito il Big bang e a cui noi successivamente da causa/effetti continui come tutto al suo interno, apparteniamo.

Le risposte possibili a noi comprensibili quindi si fermano al vuoto, ciò che è prima è totalmente non dimostrabile a mio avviso, quindi solo di possibile ipotesi dettate da convinzioni, percezioni, dubbi o fedi personali, perciò in nessun caso, non da oggettive e reali risposte date o poste in essere possibili su questo.
Di user deleted: (solo in relazione allo stato esterno alla bolla di Nulla) in essere, Nulla. Quindi dal punto del Nulla è successo il Nulla, cioè uno zero quasi assoluto, ma dal punto di vista di questo zero quasi assoluto (per la solita legge quantistica che niente in stato di seppur minima energia presente, nemmeno uno di vuoto/zero di movimento o moto, può essere assolutamente tale e perdurare infinitamente nel tempo (siamo già all'interno dello stato di vuoto e non di Nulla, non scordiamolo) e che questa oscillazione quantistica abbia avuto istantaneamente o meno un picco e quindi dal vuoto ecco il Big bang e presentando quest'ultimo ora al suo interno tempo e spazio in divenire, presenta quindi movimento, moto, energia, materia e infine tramite evoluzione di questa, vita. Quindi da come starebbero le cose in ambedue i casi potremmo comunque solo comprendere il corpo o noi stessi solo tramite il corpo stesso, esattamente come facciamo. Quindi nessuno spirito, che se anche fosse stato presente esternamente non ci tocca e non ci ha mai toccato però direttamente, ma è sempre stato esterno alla realtà. Lo dico non motivato da un dubbio/fede, ma perché so perfettamente senza ombra di dubbio appunto ciò che possiamo e non possiamo comprendere con o senza dubbio o fede su questo stesso comprendere o non comprendere, posta.
Di user deleted: Ovvio, ma questo non toglie che la vita si genera ora autonomamente partendo da sé stessa e continuando così ad evolvere. Questo non significa però che non potremmo poi anche andare a riconoscere la causa effetto che dà un'evoluzione naturale dalla materia di origine si è poi posta in essere e divenire come vita. Ma per quanta fantasia tu puoi metterci per quanto tu ti possa sforzare di immaginare o percepire Altro, se metti lo spirito all'origine di essa non avrai mai reali risposte, solo ulteriori convinzioni sempre dettate dal solito discorso, è un dato di fatto che non possiamo comprendere ciò che chiami spirito, lo comprendiamo solo in senso attributivo (quindi comprendiamo solo il nostro sovrapporre ad esso) a cui sovrapponi solo una tua percezione, ma nemmeno tu sai minimamente di cosa stai parlando, di cosa è, di cosa comporta questo stato in essere, come puoi quindi ricevere risposte comprensibili da ciò che è per dato di fatto oltre al tuo possibile comprendere? Puoi comprendere solo ciò che ti appartiene, il corpo, nient'altro che non sia pura e semplice materia organica o inorganica di cui sei composto e che ti circonda, solo questo comprendiamo. Tutto il resto è immaginazione o percezione senza però nessuna reale comprensione data.

Io non ho più nessuna fede, se l'avessi concorderei con il tuo discorso come ho fatto e io stesso intendevo questo aspetto in passato, ma nonostante avessi fede comprendevo già che tramite questa non avrei però trovato risposte a me comprensibili, altrimenti non sarebbe fede, non c'entra il tipo di fede o dubbio posto in essere, qualsiasi cosa ti porti fuori dal corpo risulta solo come il medesimo dubbio/fede riposto/a in essa, ci si può solo abbandonare ad esso, quindi abbandonare logica e ragione. Se vuoi le risposte non è lì che devi cercare quindi. Però libero di provarci mi farai sapere quando avrai nuovi ulteriori risvolti, oltre alla tua stessa convinzione su questo. Non ho bisogno di avere fede per motivare le mie conclusioni quindi, mi basta il semplice dato di fatto su ciò che posso comprendere e cosa no.

Quanto abbiamo scoperto in 4000 anni di storia sul corpo e quindi su di noi? Quanti benefici per le masse ha portato questo conoscere?

Quanto abbiamo scoperto in 4000 anni di storia tramite la fede o dubbio in altro all'infuori di noi che non sia solo un nostro personale sentirne presenza? Quanti benefici invece ha portato nelle masse questo sentire?

Fai due conti.

Non c'entra qui il Dio biblico, chi comprende realmente la sua fede o crede nello spirito và oltre al concetto solo prettamente umano di divisione in religioni diverse. Quindi se di fatto ci fosse realmente uno spirito presente (o volontà Altra) ovviamente sarebbe la deduzione più semplice per motivare lo stato di origine di vita dove questa andrebbe poi sicuramente ad abbracciare o sarebbe diretto punto di origine di ogni sua forma poi diversificata solo in propria evoluzione, senza bisogno di dividersi in primi della classe e ripetenti, ma se così fosse dovrebbe essere comunque in uno stato di essere eterno e infinito, cioè solo in essere per poter anche solo ipotizzare, sempre dal mio punto di vista logico, di poter avviare invece uno stato o sistema universale, ivi presente, in essere e divenire. Il tempo e lo spazio, le leggi che lo regolano non possono venire da sé stesse non presentando questa realtà né uno stato di eterno tempo, né uno di infinito spazio, quindi o sono state create o si sono venute a creare per forza da una situazione esterna ad essi di infinito spazio e di eterno tempo, oppure totale assenza di questi due fattori (Tutto/Nulla). Questo non posso escluderlo a priori, properrei più per il Nulla, ma anche mettendo in gioco un Tutto o volontà di creazione Altra da noi non comprensibile, non cambia di una virgola il mio punto di vista, perché comunque rimane esterno a noi, quindi ha creato solo (se parliamo di spirito) lo stato iniziale di vuoto chiuso e finito nel suo tempo e spazio da cui è poi scaturito il Big bang. Oppure, come invece credo io, lo stesso procedimento è partito da uno stato sempre presente in essere cioè completamente esente dal tempo e spazio, che quindi rimane sempre per noi incomprensibile in essere tale, di Nulla, da cui poi si è formato e anche cessato istantaneamente questo stato chiuso e finito di vuoto iniziale. Ora tutto ciò sarebbe avvenuto istantaneamente in un tempo zero, solo per lo stato in essere Nulla (presentando questo in essere uno stato di assenza di tempo e spazio) ma allo stesso modo sarebbe o durerebbe magari, miliardi di anni luce ancora presenti in essere e divenire, per chi invece presenta al suo interno uno scorrere spazio/temporale di stato entropica (la nostra realtà), cioè come una sorta di bolla venuta in essere in/da uno stato di Nulla e passata quindi istantaneamente da uno stato di solo essere Nulla, ad uno di vuoto/bolla in essere e divenire solo al suo interno, e istantaneamente tornare in essere nuovamente
Di Giancarlo Rizzo: 1- Non mi risulta che qualcuno abbia creato la vita mettendo insieme sostanze chimiche o biochimiche. Mi risulta che molti tentino, manipolando elementi già vivi, di capire meglio come la vita funzioni. Se qualcuno riesce a costruire ex novo una cellula viva, fammelo sapere, grazie.
2- Io non sono in grado di decretare l'esistenza dello spirito. La mia è un deduzione logica che risponde all'esigenza di trovare spiegazioni che la scienza non da. Esigenza ( omeostatica) insita nella natura dell'uomo. Se la scienza dimostrerà, creando la vita di avere capito di cosa si tratta, probabilmente saprà anche dimostrare in che cosa consiste quell'energia che chiamo spirito, e se si tratta di una dimensione diversa come io suppongo.
La fede non è la mia ma la tua quando decreti che lo spirito non esiste e che non potrò mai comprendere.
3- non escludo assolutamente che tutti gli esseri viventi siano pervasi dallo spirito, anzi. La presenza della vita è proprio la dimostrazione che esiste. Certo non si può dare la stessa conformazione allo spirito di una cellula e a quello dell'uomo. D'altra parte non conosciamo cosa è lo spirito e quali sono le sue caratteristiche. Immaginiamo o supponiamo che sia quell'energia vitale che differenzia i vivi dai morti o inerti minerali ecc. tutto qui. Ma di che tipo di energia si tratta ancora nessuno lo sa.
4- Non è vero che lo spirito sia solo quello dell'uomo, semmai è solo l'uomo che ha la capacità mentale di arrivare alla coscienza consapevole in grado di scoprire se stesso e di conseguenza di intuire lo spirito in una dimensione diversa del proprio esistere. Se lo spirito è presente nelle orche non è detto che queste se ne accorgano: dipenderà dalla loro evoluzione.
5- La consapevolezza avviene con la scoperta del Sé, o con l'illusione dell'io.
6- Che lo spirito sia eterno può essere una caratteristica solo immaginata frutto di retaggio culturale religioso. Non mi pare per ora fondamentale sapere se assomigli al Dio della Bibbia.
Di user deleted: Non puoi decretare l'esistenza in essere di ciò che non potrai mai comprendere Giancarlo, puoi farlo solo come detto, tramite fede o dubbio, ma con la piena consapevolezza che non avrai mai risposte possibili né alla ragione né tantomeno logiche a te poi comprensibili. Il tuo discorso si basa solo su questo in fondo. una fede (non religiosa nel tuo specifico caso) in qualcosa di più di tutto questo reale che abbiamo e vediamo sia dentro che fuori di noi. Il tuo quindi rimane e rimarrà sempre solo un bisogno di ricerca, ma proprio per questo non potrà mai essere una reale volontà di coscienza e conoscenza a te rivolta o data come a chiunque altro la veda in questo modo, similmente o riconducibile a questo. La creazione della vita da parte dell'uomo avviene tutti i giorni sia artificialmente che naturalmente. È già tutto sotto i nostri occhi, ma non tutto è stato ancora pienamente compreso. Se lo spirito esiste o se è qualcosa di presente, se quindi veniamo da una volontà creativa altra, anche così supponendo non cambierebbe nulla per noi, essendo noi di natura finita come tutto ciò di cui facciamo parte, il fatto che non puoi rispondere a quella mia domanda ben precisa evidenzia il vero problema in essere a mio avviso,
cioè che ad ogni modo questo spirito non ci tocca. Per l'esempio della scimmia è la stessa differenza che c'è anche tra quest'ultima e una qualsiasi pianta o forma di vita vegetale, sono semplicemente progressi evolutivi di un sistema chimico/biologico differentemente evolutosi, però stranamente è solo nel nostro caso che poi vogliamo aggiungere qualcos'altro di presente in noi di esterno a ciò che siamo e che comprendiamo fin troppo bene anche se non in maniera esaustiva che possa poi in qualche modo permettere o sostenere un ulteriore stadio dell'essere. Come mai sugli animali che raggiungono uno stato a loro volta molto più rilevante ed evoluto del loro sé che sfiora in certi casi o di specifiche specie una sorta di acerbo sé autobiografico (quantomeno sociale e di linguaggio specifico, le orche su tutti, si esprimono addirittura con vocalizzi diversi a seconda del gruppo sociale a cui appartengono, sistemi di caccia sviluppati a seconda della preda cacciata diversificati da gruppo a gruppo anche cacciando le stesse prede, forte senso di appartenenza ad uno specifico gruppo/famiglia ecc.) anche risultando sicuramente privo ancora di una vera e propria soggettività, rispetto ad un qualsiasi proto sé o al massimo in alcune determinate piante di sé nucleare, appartenente invece al mondo vegetale?, se noi avessimo lo spirito se paragonato agli animali anche gli animali dovrebbero averne uno se paragonati alle piante, le piante a loro volta se paragonati alle prime forme di vita cellulare o batterica e anche queste se messe in stretta relazione al confronto di organismi privi di vita con solo particelle elementari e quindi atomi in movimento al loro interno. Capisci che non regge se attribuiamo solo a noi stessi il ruolo di protagonisti indiscussi? Non siamo così speciali, noi ancora oggi come già detto dipendiamo in tutto e per tutto da forme evolutive a noi inferiori, ma non per questo meno essenziali al nostro mantenimento, anzi siamo noi che risultiamo non essenziali alla vita stessa esattamente come anche loro a loro volta non lo sono fino a scalare agli albori delle prime forme di vita. Per questo si chiama processo evolutivo. Gli animali non erano necessari per le piante come le piante non erano necessarie per la proliferazione dei batteri ecc. Ma tramite questo processo evolutivo solo noi ora essendo al gradino più alto, necessitiamo però di chi sta "sotto" per sopravvivere. E saremmo noi quelli così speciali che però per darsi un senso abbisognano di interventi esterni da altre dimensioni per credere o continuare a credere ad un perché Altro per motivarsi tutto questo? Chi siamo noi in fondo tolta la nostra soggettività presente e relativa solo al corpo su sé stesso? Atomi in essere e divenire nel loro tempo e nel loro spazio come tutte le altre forme vitali o meno che siano appartenenti alla realtà, realtà stessa che non è a sua volta esente dal medesimo processo sempre in divenire: inizio, mantenimento e cessazione di essere in divenire. Come la giri torniamo sempre lì, non esiste niente di eterno ed infinito in questa realtà.






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