Di Arcangelo Galante: Questo è un racconto surreale, molto originale, nello sviluppo della descrittiva dinamica, che invoglia il lettore a continuare a leggere la trama, per giungere alla conclusione della fantasiosa storia. Una apocalisse, annunciata alla radio e alla televisione, semina incessantemente il panico negli ascoltatori e in coloro che hanno assistito alla notizia terrificante, attraverso lo schermo. Nessuno, però, sa definire come si manifesterà il cataclisma, ma ciò non vieta, al protagonista narrante, di assistere a reazioni sconcertanti di fuga, urla, panico e scene da brividi. Improvvisamente, qualcuno annuncia che non avverrà nessun disastro mondiale e il protagonista, che nel frattempo si era fermato a medicare un bimbo che si era fatto male, assiste al dileguarsi delle nuvole che lasciano il plumbeo cielo, per dare spazio ai raggi solari, quasi fossero il segno di un rischiaro luminoso presagente la fine dell'incubo. E, proprio in quell'istante, il protagonista, intento ad aiutare il piccolo ferito, si rasserena nell'animo, avendo intuito che pericolo reale non esisteva, giacché, egli, in primis, era già a conoscenza della verità. Trattato si era di un inganno o di un pessimo scherzo di cattivo gusto? Queste domande potrebbe farsi il lettore, pure se l'autore ha già delineato la risposta. Chi è stato a escogitare la messa in scena? Particolarissima pubblicazione!

Di Ada Cassano: Per essere un sogno le contraddizioni ci possono anche stare, e nel racconto ne ho rilevato alcune. A parte qualche errore di distrazione l'idea di questo sogno mi è piaciuta.