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Le altre recensioni o commenti
Di Ida Dainese: Un racconto triste che risulta drammaticamente credibile. In ogni riga si sente la sofferenza del protagonista, nonostante sia l’amica a essere malata. Si chiede come dirlo, se dirlo, ma il grande fiume che penetra la città, che tanto ha visto lungo le sue rive, continua a scorrere indifferente e silenzioso sia alla felicità che al dolore degli uomini. Alla fine, giusta o sbagliata, la decisione è sempre quella che prendiamo noi, quella con cui dovremo convivere. (da correggere: …quell'acqua, quasi a scuoterla imponendole…)
Di Arcangelo Galante: Troppo spesso l'essere umano scorda quanto sia importante il silenzio che, talvolta, rappresenta un'indispensabile condizione per ascoltare i moti dell'anima, i sentimenti del cuore e qualsiasi concitato pensiero della mente. Ritagliarsi spazi temporali per se stessi, può risultare un contributo fondamentale, per focalizzarsi in qualunque situazione. Chiunque è in grado di ascoltarsi dentro, può beneficiare di una saggezza insita in una voce interiore, in grado di rispondere ad importanti quesiti o, comunque, di aiutare a soffermarsi su tutto quanto si sta vivendo, nel taciturno mondo di un arricchimento inascoltato. Concordo con la risposta dell'autrice, offerta alla precedente recensione pubblicata. Opera piaciuta!
Di Ada Cassano: E'chiaro che i problemi li risolve chi ce li ha. fino a prova contraria l'uomo e' l'essere pensante ma la natura, spesso, concilia la meditazione. se tu il danubio lo hai visto con altri occhi buon per te ma, evidentemente, non e' lo stesso stato d'animo del personaggio in questione.grazie per averlo letto
Di Isabella Galeotti: Senza dubbio ho conosciuto, tramite il tuo racconto, un Danubio diveso da come lo conoscevo. Quando avvengono determinati fatti l'essere umano si rivolge alla natura e pretende che questa gli dia una risposta, un segno, per come risolvere il problema. Il fatto è che la soluzione è in noi, siamo noi che dobbiamo agire e prendere la decisione, che sia triste o felice, ma tutto dipende da noi. L'attore ha voluto che i fatti parlassero da soli e questo non ha fatto altro che rendere il protagonista un essere egoista e immaturo.
Bella storia uno spaccato di vita. Purtroppo. |
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Grazie, e buon lavoro!
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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