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Le altre recensioni o commenti
Di Arcangelo Galante: Il racconto è alquanto singolare, e, per certi aspetti, davvero sorprendente. Il prologo, traccia un profilo spietato dei protagonisti della versione originale della fiaba, il cui destino, non è certo stato dei migliori. Fa sorridere il pensare che la Fata turchina si sia ritirata in una cascina, ad allevare galline e maialini, Mangiafuoco, arruolato nei pompieri, il Grillo parlante e Geppetto, invece, spariti dalla circolazione. Pinocchio, invece, ormai cresciuto, aveva potuto dare spazio a cose che non aveva mai potuto fare prima, diventando, addirittura, un gigolò, ben quotato sulla piazza, data la sua bellezza e bravura, innate. Le sue avventure, si sviluppano, ora, su lidi differenti, non nel paese dei balocchi, o all'interno delle viscere di una grossa balena. Piacevole l'incontro con la presunta amante, travestita da Fata turchina, che lo lascia inebetito e incapace di assolvere al suo compito. Da qui, con sorpresa, il ritorno a essere un burattino, non più sfruttato per le sue doti fisiche, ma al servizio della buona fata, il cui intervento, è stato, ancora una volta, davvero provvidenziale. Una bella e piacevole lettura. Un caro saluto, Danio.
Di Ida Dainese: Certo che a Pinocchio la vita da umano gli causa un sacco di guai. Sia a quello originale che al tuo, in questa sorprendente versione da adulto. Scrivi molto bene, il racconto è sciolto e avvincente (penso che sia meglio: “prima che, dal fondo della sala, Agata facesse”).
Si può leggere appunto come una variante della storia originaria o fermarsi a riflettere su come sia difficile crescere. Pinocchio vuole ostinatamente farcela da solo, ma incontra sul cammino Gatto e Volpe (o in questo caso Mira). Anche da grande, quindi, non è facile affrontare la vita da soli. Nella tua versione, l’incidente sul lavoro sembra causato da un risvegliarsi in Pinocchio di sentimenti filiali verso la Fata, o semplicemente è stato sopraffatto dal suo passato e dalle sue disavventure. Ritornare ad essere burattino era sempre stata una punizione, qui invece è una scelta consapevole che potrebbe far pensare a come lui rinunci a vivere nel mondo perché vuol restare piccolo. A meno che, maliziosamente, il burattino stavolta non sia adulto, nel qual caso risolverebbe un problema diciamo di dura soluzione. Suppongo però che la Fata l’avrebbe sgamato. |
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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
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(Sam L. Basie)
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