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Recensione o commento a: Linee perfette - (Racconto Narrativa, Brevissimo) - di Wenzel:

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Le altre recensioni o commenti

Di Arcangelo Galante: Linee perfette definiscono il corpo di Amelia, sbigottita e in attesa d'una soddisfacente risposta, sul come si possa trovare abbandonata e sola sulla rena. Un indescrivibile vuoto le turba la mente e l'anima tutta, avvolta viene da un'inspiegabile motivazione sulle ragioni per le quali il nome suo non ricordasse. Dalla lettura della breve pubblicazione, si può supporre quale fosse lo stato confusionario della donna che, nell'istante in cui chiuse i neri occhi, le parve di annullarsi in se stessa, scomparendo e non vedendo più nulla. Pertanto, qualcosa è accaduto o deve ancora verificarsi, in questa emotiva e psicologica sospensione nella quale ella si scopre rapita. Un testo suscettibile di interpretazioni varie.

Di Ida Dainese: Poche righe che lasciano immaginare una tragedia. Qualcosa che è avvenuto, qualcosa che forse avverrà. Le linee perfette della donna sono come quella dell'orizzonte, lontana tra il mare e il cielo, la sua nudità è fisica e concreta (senza vestiti, piedi feriti) ma anche interna: è indifesa, senza memoria. La tragedia è in quegli occhi neri, nel modo vuoto in cui guardano le cose intorno, nel drammatico futuro che forse li aspetta.

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