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Le altre recensioni o commenti
Di Arturo Bandini: Caro Gianfranco39, io non credo nel pessimismo; meglio ancora, credo che il pessimismo sia il gradino più basso dell'ottimismo.
Di Gianfranco39: Mi è piaciuta molto questa breve poesia che, a una prima lettura, sembrerebbe pessimistica ma, a ben pensare, se ti rendi conto che hai sostituito i bisogni ai sogni e che le poesie di un tempo ti sembrano bugie, vuol dire che in te c’è ancora vita e la speranza non è morta.
Di Arturo Bandini: Gentilissima Ida, questa volta hai recensito scrivendo sul velluto. Nel senso che la poesia in questione è talmente semplice che mi sconcerta e allo stesso tempo mi piace proprio per la sua semplicità.
Di Ida Dainese: E ora vado a costruire, come sempre, il mio romanzo sui tuoi versi.
Il poeta sta parlando di se stesso, del ragazzo che era capace di sognare, di percepire la vita in tutte le sfaccettature di sole, musica, parole. Che cosa è capitato? L'animo del ragazzo è invecchiato, non per gli anni ma per le ferite e i colpi ricevuti. Sono stati più forti di lui, l'hanno reso cinico, pragmatico, deluso. Gli hanno presentato altre urgenze, hanno preteso realtà concrete, hanno soffocato i desideri e chiuso le tende alla finestra. L'uomo silenzioso, che ora si muove solo per le necessità, osserva quasi con disprezzo il quaderno delle giovani sciocchezze, convince se stesso di aver superato quel periodo e di essere maturo e affidabile. Ma sotto sotto, si sente indebolito, non sa più cantare, non sa più ridere. Ha la consapevolezza degli adulti che guardano ai giovani con indulgenza e commiserazione, ma la vena di bellezza che lo attraversava si è seccata e lui può solo rimpiangerla. Ho trovato molto interessante le parole che hai accostato con le rime, come se volessi farle risuonare di più: i "sogni" che diventano "bisogni", la "vita" che si fa "cucita" e le "poesie" diventate "bugie" |
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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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