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Per la mia modesta opinione (ancor più modesta trattandosi di poesia, ben oltre la mia portata) trovo questo componimento davvero interessante in tutte le componenti: stile, concetto, scelta delle parole e lunghezza dei versi che scandiscono un ritmo regolare e piacevole.
Concentrandomi sul significato intrinseco, è sorprendente vedere come l'autore sia stato in grado di vestire questa entità "melliflua e cangiante" con appellativi che, in qualche modo, le hanno dato una forma umana. Sono sincero e confesso che la prima parola a cui ho pensato è stata "verità"...la cosa che mi fa pensare è che rileggendo la poesia continuo a scivolare sul binario sbagliato, il che aggiunge a mio parere merito all'autore che è riuscito a creare un velo sfumato.
Pagato il pegno "pubblico", volevo riportare -indegnamente sia ben chiaro- una frase del grande C.G. Jung: "Il pendolo della mente oscilla tra senso e non senso, non tra giusto e sbagliato".