Ricordo d'Islanda

Una sorta di diario di bordo, il resoconto di un viaggio stupendo e difficile che arricchisce chi lo compie, come ogni buon viaggio è capace di fare. Da una parte si gusta il comportamento del gruppo, descritto con pennellate ironiche, dall’altra la Natura così diversa e potente. Le descrizioni sono abbastanza brevi da non annoiare e abbastanza profonde da affascinare, il lettore ha quasi l’impressione di partecipare al viaggio, di essere un membro della compagnia, uno spettatore silenzioso e ammaliato. Perché più dei simpatici viaggiatori qui è la Natura a essere protagonista, padrona assoluta che sferza con vento e acqua, che brucia con il fuoco, che regala panorami da togliere il fiato dipingendo il cielo e le montagne.
La faccia di una Natura che la protagonista si porta a casa, per confrontarla con quella a cui è abituata, assaporando le emozioni, riempiendosene l’animo.

Diaristica storia, inerente a un viaggio, atteso con ansia e affrontato con uno spirito pieno di aspettative, per il luogo destinato. Scorrevole è la lettura e chiare le descrizioni, che definiscono i giorni contrassegnati dalle esperienze dei viaggiatori, nonché lo spettacolo di una natura, assai differente rispetto a quella impressa nella memoria dei posti, invece, già conosciuti. Il testo suscita piacevolezza nel gruppo di persone, divenute pittoresche, per il comportamento adoperato nell'affacciarsi all'emozionante avventura. E quando si visitano posti sconosciuti, si riparte con un bagaglio ancora più pieno, poiché ricco di sensazioni e di percezioni, masticate durante il percorso fatto. La ricostruzione particolareggiata della situazione argomentata dall'autrice, mi è stata gradita. Brava! Un cordiale saluto.