Descrizione: Sono Roberta, mamma di un ragazzino gravemente disabile, protagonista del libro. La storia che lo riguarda tratta della sua malattia sconosciuta e del nostro quotidiano sofferto e tribolato accanto a lui, ma anche di una fede riscoperta e rinnovata.
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confesso che l'ho solo "scorso", non letto completamente, ma solo perchè non ce la faccio, la sofferenza è una brutta cosa, quella dei bambini è atroce. Sono felice per te che sei riuscita a trovare la pace e a vederci l'amore di Dio, di sicuro è stato un percorso lungo e doloroso ma penso che di fronte a certi fatti non si abbiano molte alternative: o accetti o accetti. Ti ringrazio per aver condiviso con noi questa parte della tua vita, non posso pregare per te perchè non ne sono capace, ma se sapessi farlo lo farei.
Mentre ti leggo a salti, perchè lo scritto è troppo lungo per i miei tempi, molto vicino a me si sta consumando una tragedia ed altre, molte, ne ho già vissute nella mia vita. Non so se conosco di più gli ospedali per averci lavorato come biologo per lunghi anni, o per i numerosi ricoveri cui sono stati costretti molti miei cari. Ma non ho la tua fede. Se ti può servire a lenire le tue pene, nelle quali naturalmente ci sentiamo tutti coinvolti, abbandonati pure ad essa, ma sappi che molte famiglie sono gravate da situazioni ancora più serie della tua e anche senza la fede, trovano la forza, il coraggio, lo scopo per continuare a vivere tranquillamente. In un portale di aspiranti scrittori, siamo abituati a commentare la forma più che i contenuti. Tu naturalmente ci poni davanti ad un dramma che ci distoglie dalle recensioni abituali, per formularti la nostra solidarietà e abbandonarci alla commozione cui il tuo racconto induce.
Ciao Roberta, lasciami qualche parola per ringraziarti delle letture che hai fatto sui miei brani. E grazie per i complimenti. Ho letto una buona parte del tuo "sulla scia di un angelo" e sono impressionato dal tuo coraggio e dalla forza che la tua famiglia dimostra di avere. Come dice Dino, siamo abituati a commentare più la forma che i contenuti ma questa volta non è possibile. Spero che tu possa trovare il modo e i canali per far leggere a quante più persone possibili la tua (vostra) storia, spero che questa possa essere per tutti noi fonte di riflessione. Ciao e a presto.
Un lungo diario di dolore, tormento, calvario e tanta tanta fede e amore in mezzo. Una testimonianza completa (corredata anche da splendide foto) di quanta sofferenza si possa patire per amore di un figlio. E come questa sofferenza possa affinare l'anima a tal punto da renderla forte, da farle vedere e capire quello che le persone comuni non possono vedere e capire. Nell'anima scocca la scintilla di Dio che induce al coraggio, alla sfida, alla speranza. Ma sopportare da soli questo percorso terribile non sarebbe stato possibile. Ecco allora che si forma attorno alla madre coraggio una rete di protezione e di sostegno che alimenta la fede e salva dall'abisso della disperazione. La lettura scorre in un'altalena di momenti luminosi e sereni e momenti drammatici, quando si ripresentano le crisi. Questo bambino è davvero più vicino a Dio di quanto non lo siano gli altri bambini. E la sua malattia ha resto i suoi genitori delle persone migliori. Ogni tanto leggere un testo del genere, fatto di verità e di storia, e non di creatività e di fantasia, può rigenerare lo spirito e illuminarci della consapevolezza che c'è qualcuno che è riuscito a tollerare una prova così terribile e difficile. Quello che si prova non è commiserazione nè pietà , può essere solntanto ammirazione è invidia per aver trovato il tesoro della fede.
Il diario narrativo della storia intitolata "Sulla scia di un Angelo", parte con un'amorevole dedica, dell'autrice Forlani Roberta, al lettore, intenzionato nel volerlo leggere. Un'autentica testimonianza di lotta e di sofferenza, che, coniugandosi al coraggio e all'amore per il figlio, permettono a una madre di sopportare il percorso spinoso, simile a un calvario, affinché possa avere il coraggio nel proseguire sulla strada dell'assistenza, dovuta alla sua creatura. Per questa donna, la fede, agisce come supporto morale, fisico e spirituale, donandole quella forza, indispensabile per accettare dignitosamente il vivere costantemente a contatto con il profondissimo disagio altrui. Inimmaginabile, quale tormento deve essere stata, la scoperta di un simile fardello, che ha reso persone migliori i genitori, donando loro capacità indescrivibili per gestire una dolorante situazione. Credo fermamente che, talvolta, gli angeli non siano solamente quanti vengono straziati da una malattia, ma, persino, chi li assiste, come compagni di viaggio: facce diverse, facenti parte di un'unica moneta, nello scopo misterioso dell'esistenza. Sinceramente commosso e ammirato, ringrazio per avere avuto l'occasione di poter commentare un meraviglioso esempio di comportamento, altamente umano, pervaso da una fervida fede. Cordialmente, saluto.
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