Superman

Sono molto d'accordo sul metodo con cui commentiamo entrambi. Mi è già capitato su questo forum e in altri di imbattermi in soggetti che amano evidentemente stare in cattedra, mentre in primo luogo credo che nessuno di noi sia critico letterario (se lo fossero, pure loro, sarebbero altrove), in secondo non siamo pagati per esserlo e quindi esenti da responsabilità e terzo e più importante, credo sia lecito frequentare un forum virtuale anche a puro scopo ricreativo. E quindi commentare in modo rigorosamente personale, cioè in base a ciò che da lettori si cerca in un'opera e alla propria impressione, per la quale penso non se ne debba risentire nessuno.
Detto questo, ho capito perfettamente cosa intendi, ma credo anche che la capacità di empatizzare dei personaggi non sia l'unica veste con la quale un racconto possa presentarsi. Il protagonista, nello specifico, è in effetti un non-personaggio. La trasposizione umana di una figura assolutamente bidimensionale come può essere quella del supereroe, credo non potesse risultare altrimenti. Non in questo racconto, dove ciò che avevo in mente era di sfruttare l'icona marvelliana (si dice?), per la quale non nutro nemmeno una particolare affezione, al fine di metaforizzare il punto di vista alieno e farne sinonimo di amore non solo per una donna (che è e sempre sarà il nostro approdo romantico per eccellenza, intellettualmente parlando o meno) ma anche per il pianeta stesso, il quale voleva esplicitarsi proprio in quella parte descrittiva che hai menzionato.
Grazie per il commento sempre acuto e sincero, Carlo. Alla prossima.