Descrizione: Una nient'affatto eroica ma non per questo inutile fuga dai cervelli all'ammasso.
incipit: Era rimasto di sasso alcuni secondi. Ripensando qualche giorno dopo alla sua reazione alla vista della foto, si stupì del fatto che il suo primo pensiero non fosse andato alla ricerca di chi, volendo evidentemente intimidirlo, poteva avergliela spedita.
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Descrizione: Anna vorrebbe tornare a casa, nella sua Milano, alla sua vita ma non può. La sua vita si è interrotta quando è stata rapita, ora deve trovare la strada per tornare indietro.
incipit: Piccole gocce d'acqua le stavano cadendo sulla guancia. I suoi occhi si aprirono per mostrarle solo l'oscurità che la circondava. Si mise a sedere cercando di capire dove si trovasse, le mani poggiavano sulla nuda roccia, l'aria era viziata ma portava con se un vago sentore di umidità. Un goccia le cadde sulla fronte, lei guardò in alto e ne sentì un'altra bagnarle le labbra. Le leccò sentendole secche, provò ad alzarsi cercando a tentoni un appiglio, lo trovò nella parete alle sue spalle e la u…
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(racconto fantascienza, breve)
di
Vihio
Descrizione: da definire...
incipit: – Come va? È rimasto incosciente abbastanza a lungo. – Dove… Dove… dove mi… trovo? – Non ricorda? Il naufragio. È stato ripescato da noi stamani, mentre vagava alla deriva aggrappato a un salvagente. Subito dopo ha perso i sensi.
Descrizione: Sandra è una donna innamorata, come tante. Ma il suo non è un amore come tutti gli altri. Andarsene però, a volte, non è la scelta più facile… E insieme ai treni le scorrono davanti anche le immagini della vita che si sta lasciando alle spalle.
incipit: Sessantacinque: tante sono le persone che mi sono passate davanti da quando sto su questa panchina della stazione centrale. Frettolose, completamente indifferenti al contesto. Nessuna di loro ha degnato di uno sguardo la mendicante seduta con una neonata tra le braccia vicino al binario. Troppo vicino. Il conto dei senza cuore in verità farebbe sessantasei, perché mi ci devo includere anch'io, benché non sia affatto convinta di volerne far parte. E questo spiega perché sono ancora qui seduta.
(racconto fantascienza, breve)
di
Vihio
Descrizione: da definire...
incipit: – Per la miseria, escono da lì! – Me lo immaginavo. Devono essere in cantina; le regine devono essere in cantina. – Ne stanno venendo fuori alcune grosse quanto un pugno, bella mia! – E tu irrorale; l'insetticida non manca. Vuoto nell'angolo la bombola e ti raggiungo. – È da un po' che spruzziamo, starà impregnando la casa, ormai.
(racconto fantascienza, breve)
di
Vihio
Descrizione: –Non si può che fuggire e io fuggo.–
incipit: Mi insegue da un tempo persino lungo. Il cespuglio nascondeva una grotta e io ho scelto di nascondermi in essa. I fruscii sono vicini. I muscoli bruciano ma io corro e corro. Verso la nera grotta io corro. Nella grotta mi getterò. E la sua volta è buia, scuro il fondo. Non offrirà comunque protezione dal mio destino.
Descrizione: da definire...
incipit: Devo arrivare lassù, dove c'è luce. Non faccio fatica, sembra quasi di essere attratti. Qui non c'è niente, solo buio e silenzio. Non ho paura, non posso e non voglio averne. Forse dovrei, ma voglio arrivare alla luce. Sento una voce che mi chiama. Ora le voci sono una moltitudine ansiosa. Lasciatemi andare, voglio arrivare lassù, dove c'è luce. Non so perché. Credo mi stiano aspettando.
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Descrizione: Un fuggitivo intrappolato nelle fogne di Vienna cerca disperatamete di sfuggire ai suoi inseguitori.
incipit: Non aspettava altro che uscire da quel maledetto tunnel per darsi una ripulita ai mocassini. I suoi piedi si stavano impregnando dello schifo immondo che scorreva nella fogna e il disgusto che provava nell'esalare i tanfi che emanavano quegli orridi rii lo fece vomitare almeno un paio di volte. Estrasse la pochette dal taschino della giacca che aveva comprato appositamente per quel matrimonio e se la porse alla bocca per cercare di respirare. Non gli sembrava possibile. Come cazzo era possibile.
Descrizione: Non si può sfuggire a un missile aria-terra con un'automobile, nemmeno se da corsa. E se Porcello vi fa pensare al Toretto della serie "Fast and Furious", pensate bene.
incipit: Tron era sempre pulito e fighetto, coi capelli ingellati a leccata di vacca. Forse usava uno di quei nuovi polimeri autorigeneranti. Le macchine elettriche erano molto più pulite di quelle a benza, certo, ma c'erano sempre grasso e morchia e polvere, sugli assali, nelle sospensioni. Eppure Tron non mostrava nemmeno una macchia sui vestiti di tradizionale cotone.
Descrizione: da definire...
incipit: Un coniglio, legato per le zampe posteriori, si dimenava per scappar via; poco distante dietro una siepe un lupo, acquattato come un felino, attendeva l'occasione per attaccare. Nelle vicinanze un giovane pastore tedesco, un setter inglese e due cacciatori controllavano la zona…
Descrizione: Un uomo si sveglia privo di memoria in una struttura simile a un laboratorio ma priva di persone. Si accorgerà presto che è come intrappolato là dentro, la fuga sembra impossibile.
incipit: Aprì gli occhi quando sentì il formicolio al torace, la stanza era illuminata dalla sola luce che entrava dalla porta aperta. Faceva freddo, il mio corpo nudo faticava a muoversi. Alla mia destra un grosso macchinario antropomorfo che mi guardava inespressivo, una tuta aran-cione appesa al suo braccio destro. Mi alzai seduto sul lettino, la testa girava, il corpo dolorante. Dopo qualche minuto stetti meglio, misi un piede a terra, mi ritrovai sdraiato sul pavimento gelato.
Descrizione: Vignetta sull'invasione dell'Ucraina e la tragedia dei civili sotto i bombardamenti.
Descrizione: Piccola cronistoria di una breve fuga dalla città con pensieri e parole a ruota libera.
incipit: Tutta colpa dell'Eremo Di nuovo qui, in questo giovedì di un maggio malandrino dispensatore a tradimento di gradi fuori-legge, che mi offre il movente per fuggire dal lego urbano di mattoni alla ricerca di una lecita over-dose di ossigeno, di silenzio e di rilassatezza, grande estinta nella giungla cittadina.
Descrizione: Breve racconto, che scherzosamente definirei audio-visivo, con pensieri seri, semi-seri e piccole grandi considerazioni sull'alba in città.
incipit: Alba di una mattina qualunque di un giugno qualunque, un giugno titubante con poca personalità, indeciso se cedere ai corteggiamenti di una scalpitante estate oppure sonnecchiare ancora un po' nelle alcove tiepide di una volubile primavera.
Descrizione: La Vita mi insegna che per sdrammatizzare le situazioni esasperanti a volte giunge in soccorso una sferzata di ironia. E così è nato questa breve cronistoria di vita un pò coatta in un condominio di città, croce non delizia di tanti…
incipit: Le albe bambine si stanno facendo sempre più pigre nello scendere dal loro letto ovattato. I tramonti cavalieri stanno regalando minuti alla primadonna Luna mentre, nota decisamente meno poetica di un agosto in fuga, le "orde pseudo-barbariche" dei vicini di casa stanno ripopolando questo condominio alveare di città.
Descrizione: Matrimoni: croce o delizia di noi pellegrini erranti nell'Universo. Piccole ironie un pò fuori di testa per anestetizzare l'evento.
incipit: Invito a un matrimonio: il più altisonante dei tanti eventi (quelli che noi anni '60 e dintorni chiamavamo feste) che il genere umano è tenuto, per croce o per delizia, a metabolizzare nel corso di quell'abbuffata di avvenimenti di nome vita. Direi, così a grossolana memoria, che anche la sottoscritta ha annoverato almeno una decina di questi edulcorate riunioni di parenti, conoscenti e altro mondo più o meno affine.
Descrizione: da definire...
incipit: Succede a volte, nel viaggio altalenante di noi passeggeri della vita, che ti ritrovi in un sabato mattina senza smalto e senza carattere a voler partire alla ricerca di luoghi senza griffes e senza commesse cinguettanti.
Descrizione: La solitudine spesso ci rende liberi.
incipit: Anima libera, anima mia. Impressa nel profondo.
Descrizione: In ricordo dell'amore…
incipit: Amore, incendio, vita.
Descrizione: Riuscirà a trovare, se non l'amore, perlomeno un po' serenità, la ragazza in fuga da sé stessa?
incipit: Dovevo andarmene il più lontano possibile dai troppi guai in cui mi ero cacciata; l'errore, lo sbaglio fatale era oramai dietro l'angolo. Il levriero con muscoli e arti tesi nel pieno della corsa, mi aveva affascinata sin da bambina; quando, sgattaiolando fuori dalla porta per evitare le "carezze" troppo pesanti di un padre peraltro troppo assente, mi rifugiavo nella stazione degli autobus e lì, seduta su una panca di granito, affascinata dai levrieri dipinti sulle fiancate degli automezzi,