Recensione o commento # 1, data 00:00:00, 17/12/2019
Ci sono delle belle atmosfere, in questo racconto. La storia scorre, merito dei contesti ben delineati e della scrittura asciutta e senza fronzoli. Un racconto gotico, hai ragione, ci sta tutto; anche il finale, un po' ironico, un po' cinico, incide. Ottima la scena del gabbiano che si rifiuta di mangiare, lascia un sapore di racconto di una volta, che sempre preferisco.
risposta dell'autore, data 00:00:00, 21/12/2019
Grazie Giampiero, hai colto l'atmosfera di antico, in parte voluta ma in larga parte inevitabile visto che antico è, purtroppo. l'autore
Recensione o commento # 2, data 00:00:00, 18/12/2019
Mi piace questo racconto, mescola bene atmosfera ed azione.
risposta dell'autore, data 00:00:00, 21/12/2019
FLAVIO, grazie per la lettura e il commento, spero mi leggerai ancora
recensore:
Ida Dainese(socio onorario, collaboratore)
donatore 2019 (2 dal 2015)
Recensione o commento # 3, data 00:00:00, 09/01/2020
La figura del Nostromo ha l'aura inquietante di uno stregone, di una persona che ha vissuto una vita lunga e dura, piena di oscurità e cinismo. Non viaggia più, non combatte, non può nemmeno evitare quelle storie che vengono a trovarlo, che trovano voce in lui. Bere e spaventare con le sue narrazioni è tutto quello che gli resta, quello che lo tiene in vita. Un bel racconto che avvolge il lettore con un ambiente misterioso e avventuroso, con descrizioni spietate e qualche brivido: il corpo che scivola dagli scogli, gli occhi del gabbiano, il mezzo sorriso finale.
risposta dell'autore, data 00:00:00, 23/01/2020
Ti ringrazio, da ciò che hai scritto emerge una lettura attenta e partecipata e una profonda comprensione del testo. Tutto ciò mi lascia una sensazione molto piacevole che ripaga della fatica e dell'impegno che ho messo nello scrivere.
Recensione o commento # 4, data 00:00:00, 22/01/2020
Ho un debole per gli incipit "filosofici" dove si parte da una riflessione di carattere generale per entrare poi in una vicenda umana in particolare, e comunque il racconto mi pare scritto molto bene, con una dovizia di nomi e particolari pertinenti che definiscono il contesto e i personaggi. Avrei preferito, per quello che è il mio gusto, ritrovare all'inizio la frase del vecchio su cui si incardina la vicenda, magari anche più enigmatica. Così mi suona un po' come una spiegazione di un fatto avvenuto, mentre anticipandola avrebbe secondo me fomentato l'aspettativa del collegamento. Ma sono tutti ragionamenti che faccio io da autodidatta appassionato e poco autorevole. Il racconto mi è piaciuto molto. Ottimo lavoro.
risposta dell'autore, data 00:00:00, 23/01/2020
Io credo che, al di là di tematiche, stili, linguaggi, esistano due tipi di scrittori: quelli che scrivono per liberare ciò che hanno dentro, curandosi poco di essere capiti dai lettori, e quelli che scrivono per comunicare sentimenti, stati d'animo o per narrare storie. Io, nel mio piccolo, appartengo al secondo tipo, quindi ciò che pensa o ciò che suggerisce un lettore è di fondamentale importanza per capire se ho raggiunto il mio obiettivo. Opinioni personali, critiche anche dure, suggerimenti, sono sempre i benvenuti e sono esaminati con la massima attenzione Lo dico a te ma ovviamente vale per tutti i miei (pochi) lettori, che ringrazio per tutto quello che lasceranno scritto: io alla tenera età di 75 anni ho ancora molto da imparare.
Recensione o commento # 5, data 13:28:42, 10/11/2020
Che bella questa storia!
Sono un grande amante di questo genere (in cui anche io mi diletto) e devo ammettere che questo racconto è davvero ben scritto.
L'atmosfera, i personaggi, l'ambiente, la tensione e perfino il mondo al di fuori di quel teatro di scogli e tradimenti: tutto è ben reso. Non è un microcosmo chiuso quello che vediamo, ma la parte di un tutto più grande di cui questo è ciò che vuole essere: un episodio.
Il tema è quello classico della vendetta postuma, ma qui trova un insolto esecutore. Molto riuscito anche lo stile che risulta romantico ma non barocco, conferendo al testo scorrevolezza e immersività.
Complimenti!
risposta dell'autore, data 17:14:14, 10/11/2020
Meno male che alla mia verde età non ho ancora perso la capacità di arrossire, cosa che la tua recensione mi ha costretto a fare. Hai sottolineato alcuni punti che cerco sempre di curare nel mio gioco a fare lo scribacchino; sono appunto il rifiuto della banalita' e la fluidita' della lettura. Quanto alla storia, non faccio che attingere e rielaborare delle idee dale migliaia di pagine di buona letteratura che mi hanno accompagnato da quando avevo quattro anni.
Grazie di cuore