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MINIMAL ALIEN
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Minimal Alien


da "Minimal Alien - l'organismo etico"

"Sono la pagina del libro, letta e fraintesa. Noiosa, perché saccente. Scomoda perché incontestabile. Sono il bambino annoiato dai giochi scontati dei suoi coetanei". 
(...) 
"La fisica e le neuroscienze confermano da tempo che la percezione della realtà in cui viviamo è un mondo apparente e soggettivo, condizionato dai nostri sensi e dal nostro immaginario. L’apparenza interessa ogni aspetto del nostro vissuto, influenzato dalle credenze e dalle abitudini, dall’educazione, dalla cultura, dalle esperienze di vita. Lo stesso rapporto con noi stessi è apparente. 
L’unica certezza ci allontana inesorabilmente dal vero, perché crediamo di essere ciò che pensiamo di essere. Per svelare l’enigma è necessario reinventare il pensiero finora seguito, perché tante sono le prove a sostegno della sua falsità. Lo stesso valore di verità non può che franare al cospetto della ovvia constatazione che quanto vorremmo affermare vero è solo un punto di vista". 
(...) 
"La Terra m’ha generato. Una gestazione di migliaia di milioni di anni. Il tempo necessario all’evoluzione di stelle (…) Dimora e nutrimento per generazioni di parassiti, Alma mater, la Terra, humus, s’è fatta uomo. Creatura a immagine della madre. Con i suoi fiumi, le isole, le foreste, gli antri, le insenature, i golfi, i venti, le stagioni. (…) come il pianeta ha generato l’ospite-uomo, così la mente incarnata ha generato un fenomeno psichico affollato da memorie genetiche ancestrali, pulsioni, superstizioni". 
(...) 
"Nella migliore delle ipotesi gli umani sono in scena consapevoli della parte da sostenere e certi di non averla scelta, perché il dramma si svolge secondo le influenze dei paradigmi culturali del tempo. 
Da decenni il senso di delusione è diffuso. 
Si sentono traditi perché a nulla è servito imparare la parte. Ma se non era nemmeno la loro! Traditi dalla fiducia, dalle ideologie, dai valori secolari, dalle persone, vagano allucinati, deliranti, nevrotici e frustrati nelle loro smarrite esistenze, di cui non sanno nulla, più di tutto di essere vissuti. 
Ritengono causa dello smarrimento la scomparsa delle impalcature che sostenevano il dramma? Ma se si svolgeva solo nella mente! Comunque sia, di tradimento si tratta. Ma ben più grave di quello che avrebbe dovuto avvilirli, stordirli, annientarli. Un tradimento per molti inverosimile, improbabile, insospettabile: il tradimento di sé stessi". 
(...) 
"La cultura affermatasi da cinquecento anni, grazie all’antropocentrismo umanista e alle rivoluzioni scientifiche, ha ridotto la natura a un oggetto: il pianeta è una “cosa” da sfruttare, perché l’uomo deve potere e godere. L’umanità stessa si è in gran parte alienata, ingabbiata in una interpretazione della realtà viziata".

(...) 

"Si respira un clima di narcosi diffusa, per le incrostazioni di una pessima cultura". 

(...) 

"C’è un parassita nella mente di ognuno. Una polimorfa energia psichica condizionata e dominante. Gli umani vestono abiti da prede o da carnefici secondo i suoi capricci". 

(...) 
 

"La realtà è un continuo scambio di informazioni, a livelli sempre più complessi e sofisticati: dagli elettroni alle molecole, dalle cellule ai tessuti. 
La coscienza, sostegno invisibile dell’organismo umano, è sintesi di valori, quali creatività, armonia, bellezza. Ma anche disordine, inquietudine e decadenza. 
L’universo ci vuole messaggeri". 

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