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Sinossi del mio romanzo
"1977-Alla valle dei mulini di
Gragnano" IVVI editore

Vincenzo Patierno


Un reparto scout si reca nella Valle dei Mulini di Gragnano per un campeggio, che poi rappresenterebbe il primo campo del narrante. Questo non fa di “1977-Alla valle dei mulini di Gragnano” romanzo sullo scautismo, neppure lo vuole essere. La vita dei campeggiatori è quasi marginale, solo per alcuni di essi non è così: come per Aurelio, che si trova a vivere una storia d’amore con Anna, una ragazza che vive tra l’abitazione ad Amalfi e la valle, all’interno di uno dei mulini, trasformato, negli anni addietro, in un’abitazione estiva, insieme al padre keir, uno scozzese ex pilota aviatore della RAF, trovatosi nella valle dopo essersi paracadutato, nel 42, perché il suo aereo, colpito, stava precipitando; come per Andrea, che durante l’escursione personale incontra Matilde, la quale lo conduce alla scoperta del piacere fisico; come per Guglielmo, costui è quel protagonista che, insieme ad altri personaggi frequentatori della valle, fa del romanzo un genere principalmente giallo; come per lo stesso autore, all’epoca appena undicenne, che oltre ad essere colui che narra, e protagonista di alcune birichinate, è la pedina che indirizzerà alla soluzione di un fondamentale interrogativo. La suggestiva valle dei mulini, dove per l’appunto sono ubicati i macinatoi, costruiti intorno al XIII secolo per la lavorazione della farina, è una lingua di terra tra i monti Lattari, facente parte del comune di Gragnano, anch’esso scenario principale, come lo sono Amalfi e Lettere. L’accaduto è frutto unicamente dell’immaginazione dello scrivente, alcuna vicenda è realmente accaduta, come i personaggi, neppure nella sola descrizione; gli unici citati, anche nella descrizione, realmente esistiti, oltre naturalmente a Vincenzo Patierno, sono il nonno Vincenzo, padre Vincenzo e lo scout Gino; citate, questi tre, per l’affetto del loro ricordo.
Foto album
         
         
         
         
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