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Fame

(racconto horror, breve - per tutti)
Tempo di lettura: 8 / 12 minuti
80 visite dal 05/03/2018, l'ultima: 2 mesi fa.
3 recensioni o commenti ricevuti
Autore di quest'opera:




Descrizione: Il solitario Bill Kendrick lavora all'obitorio di Las Calaveras, Arizona. È un solitario, è schivo e adora il suo mestiere. Qualcosa di strano, tuttavia, interrompe la routine del turno di notte. Troppi morti per un giorno solo…

Incipit: Chiunque abbia inventato la clessidra, ha usato la sabbia di Las Calaveras. Non c'è sostanza al mondo che meglio custodisca i segreti dell'Arizona, un luogo dove il Tempo non è soltanto relativo, ma plasmato a immagine stessa dello Spazio: due dimensioni, un cerchio vuoto. Infinito, immobile, indifferente.


Fame
file: fame.pdf
size: 115,96 KB
Tempo di lettura: 8 / 12 minuti
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clicca e scarica il documento originale (nwinfo))


Elenco Tag dell'opera:
#coroner(1)    #nero(38)    #notte(113)    #obitorio(2)



Recensioni: 3 di visitatori, 5 totali.
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recensore:

Recensione o commento # 1, data 00:00:00, 16/08/2018
Fameeeeeeeeee fantastico. l'ho divorato fino in fondo



recensore:

risposta dell'autore, data 00:00:00, 16/08/2018
Grazie mille, Maria Cristina! Mi fa molto piacere, tengo particolarmente a questo racconto, perché è anche diventato una canzone (è stato romanzato dai Parsec, un gruppo noiserock bolognese) e sarà inserito in un album che uscirà verso fine anno. C'è qualcosa nel racconto che hai trovato fuori posto o che avresti fatto diversamente?



recensore:

Recensione o commento # 2, data 00:00:00, 17/08/2018
mi ha lasciata col fiato sospeso fino alla fine.... un brivido veramente sentito. Complimenti per la pubblicazione da parte del gruppo. Merita davvero



recensore:
avatar di Roberto Bonfanti
nwRoberto Bonfanti
$ donatore 2024 (5 dal 2019)

Recensione o commento # 3, data 00:00:00, 12/04/2019
Non è facile scrivere un racconto su un tema largamente sfruttato dalla narrativa e dal cinema. Non lo è perché si rischia di cadere nell’imitazione, nel ricalcare schemi già visti. L’autore dribbla il problema con uno stile avvincente e lontano dalla banalità, usa stereotipi ben conosciuti: la provincia americana, il giovane coroner solitario e dall’infanzia difficile, lo sceriffo alcolista e ottuso… prende, cioè, elementi facilmente riconoscibili e li gestisce con maestria, insinuando qua e là indizi, suggerendo ipotesi appena accennate sulla vera natura della vicenda, fino all’inquietante conclusione. Da lì potrebbe partire un nuovo “film”, che ogni lettore può girare nella sua mente.
La fame del titolo e ricorrente nella storia, declinabile in varie prospettive, ha un che di ancestrale e, allo stesso tempo, molto oscuro.
Disegno notevole dei personaggi e dei dialoghi, anche i feticci di un certo immaginario a stelle e strisce sono usati con coerenza per definire un’ambientazione iper-realistica, per creare un microcosmo di normalità dove inserire l’elemento destabilizzante. Bella prova.



recensore:

risposta dell'autore, data 00:00:00, 15/04/2019
Grazie della recensione, Roberto. A questo racconto tengo particolarmente per diversi motivi. E' stato il primo di molti, dopo un lungo iato, ed è il lavoro che considero come base di partenza per ogni futuro progetto, cioè lo sento il punto di non ritorno. Mi sono ripromesso di non scendere mai, al netto degli imprevisti, sotto questo standard di lavoro (ovviamente quando non ho limiti di battute). Tornando all'abuso dei generi, sì, il tema zombie è assolutamente abusato, così tanto che ormai è addirittura oltre il cliché. Eppure i buchi ci sono sempre, e proprio dalle crepe nel genere - senza stravolgere troppo un codice di stilemi e figure che è un canone solido - ho provato a dare un fondamento "davvero" più scientifico alla non-morte, soprattutto perché poco prima di iniziare il racconto ho scoperto, a posteriori, di aver sofferto di binge-eating. Quindi ho voluto doppiare la mia malattia sia a livello letterario che reale, producendo questo. In moltissime opere a tema zombie la "malattia" o "piaga", che dir si voglia, resta nell'ambito clinico senza che si scenda nel dettaglio, ed è qui che ho voluto provare a superare il già fatto. Volevo una fame che fosse malattia, e piaga, per davvero, e soprattutto che partisse dallo stomaco e non dalla testa. Perché non c'è niente di peggio che distruggersi (dimagrendo in modo errato) mentre si è convinti di auto-migliorarsi.





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tags: #aldila(9)    #pioggia(43)    #tempesta(17)    #notte(113)


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tags: #notte(113)


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Descrizione: da definire...
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Descrizione: Trenta giorni di storie per Inktober 5 Raven.
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tags: #ansia(16)    #chiesa(23)    #notte(113)    #occhi(55)    #papato(1)    #paura(126)    #scopa(6)    #suora(5)    #uccelli(12)    #corvo(3)


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tags: #compasso(1)    #matematica(22)    #nana(2)    #nebulosa(2)    #notte(113)    #orione(3)    #pianeta(36)    #spazio(43)    #trapezio(2)    #stelle(51)


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tags: #anima(109)    #sogni(166)    #tempo(119)    #notti(113)

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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
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(Sam L. Basie)




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