Destini

Ho letto il testo due volte, la prima in leggi/ascolta ma lo stesso sito riporta problematiche (tecniche) di formattazione. Consiglio quindi di scaricare il file, peraltro molto bello visivamente. La storia è un crescendo di sorprese e ammetto che pur cercando di indovinare in anticipo no, ho preso la direzione sbagliata… brava! L'intreccio di gande fantasia viene rappresentato dalla similitudine finale con i rami degli alberi che mi fanno immaginare (o solo voglio crederci) che l'autrice abbia davvero tratto ispirazione da questa immagine reale. Mi ha colpito lo stile sciolto, molto libero -sempre corretto-. Mi è piaciuta l'idea del discorso diretto con il corsivo… posso "rubacchiarla"? Ma ho gradito anche gli innesti senza ricorso diretto, perdonate il gioco di parole, al discorso diretto.
Maddalena, hai una grande sensibilità che traspare evidente. Il senso di colpa della protagonista è il vero attore di questo piccolo testo. E soprattutto la ricerca del perdono di sé: trovandolo nel bel finale hai fatto rinascere lei e consegnato un attimo di pace anche a noi che a quegli stessi incroci ci fermiamo ogno giorno.
Una piccola curiosità, anch'io ho pubblicato di recente un testo breve ambientato in strada e con una scena al semaforo! Ma l'attenzione volge del tutto su altri fronti. Motivo in più per cercare un pò di conforto nel tuo racconto.

Ho letto tutti i brani di Maddalena, e ogni storia inizia in sordina, l'autrice prima ci fa accomodare in poltrona descrivendo in maniera realistica l'ambiente esterno che circonda i personaggi, poi ci aiuta a conoscere i protagonisti descrivendoli con dovizie di particolari e poi quando ci siamo immedesimati nel racconto ritrovandoci a fianco della protagonista nella sua auto o a bere un caffè, la narrazione diventa incalzante e avvincente con uno sviluppo delle vicende e un finale per nulla scontato e sempre originale!

Ciao, Maddalena. Mi è molto piaciuto il tuo racconto 'Destini', mi ha anche commosso. Scrivi in modo leggero, catturi l'attenzione senza sforzo, il lettore è col fiato sospeso e si chiede 'come finirà'?
Ti faccio i miei complimenti e ti mando un caro saluto,
Roberto

Il racconto si presenta in modo diretto. In questo caso sono due donne che si incotrano sedute ad un tavolino in una piazza importante, credo Verona o giù di lì, per via della descrizione e del prosecco. Comunque una deve raccontare all'altra, in attesa di amici, una storia incredibile. Inizia a piegare, lo sviluppo è preciso, si riesce a intraprendere con la narratrice il percorso di quuest'uomo. Ecco all'inizio lo chiami i ragazzi del semaforo poi è diventato uomo. Comunque, procede mano nella mano, entro in auto con lei, leggo il biglietto che aveva ritrovato in auto, non mi sfugge il colloquio che il semaforista fioraio ha avuto con l'auto davanti. Arrivo alla fine in un lampo, mi domando: già finito? Complimenti, hai una freschezza e semplicità nel raccontare storie anche un pò articolate come poteva essere questa. PS scusa, ho trovato Sarà invece di Sara. Poi sembrano 10 pagine tratte da un libro, forse la formattazione non è quella giusta, ma poco importa, l'importante è la sostanza, e qui c'è ne da vendere! Troppo da leggere...mi scuso, ma questo è il mio modestissimo pdv.