La Selva e il Cavaliere

Il finale ha il sapore di antichi sogni infantili, quando decine di volte ho giurato che sarei diventato come il protagonista di questo racconto dice di voler diventare. Bei tempi andati!
La scrittura è abbastanza scorrevole, ma si potrebbe migliorare andando ogni tanto "a capo"
PS: Benvenuto!

allora posso farti qualche critica dal momento che le accetti di buon grado a parte che concordo con Max per i "a capo" che ogni tanto ci vorrebbero, trovo che ci siano troppi aggettivi, alcuni li eliminerei. "il vento sferzava sul volto " non vorrei sbagliare ma con il verbo sferzare userei "il volto" e non sul.Al'inizio della seconda pagina, il nome Vesnar è posto nel punto sbagliato, sembrerebbe il nome del bosco, magari mettendolo tra virgolette s'intende meglio. la fantasia c'è, scorre bene anche se un pò troppo enfatico.
Benvenuto

Un racconto, simile a una fiaba, dove il protagonista, aspirante cavaliere, che diventare desidera un perfetto e completo paladino, protettore della giustizia, è un giovane ragazzo, alle prese con la vita, la quale, metterà a dura prova, i sentimenti propri, nonché il giungere a realizzare l'ardua impresa. La storia ricalca leggermente l'argomento epico, alternandosi a uno scenario, fiabesco, ma di buona fantasia. La descrizione di alcuni passaggi mi pare, però, affrettata e poco esaustiva, quasi si volesse giungere alla conclusione istantanea, senza trattenere troppo il lettore nella curiosità. Ovviamente, questa è una personale impressione che ho avuto, suscettibile di parere discordante. Ad ogni modo, ho trovato entusiasmante, questo tuffo in un passato ancora aperto, se lo scrittore volesse e nel quale si potrebbero ipotizzare eventuali battaglie, che avverrebbero, mostrando il valore del cavaliere Vesnar. Per ciò che può significare, lascio il mio sincero "bravo", come segno di incoraggiamento futuro. Con cordialità, saluto.

Nello stile del racconto si sente l'entusiasmo dell'Autore per una vicenda in cui crede e per un protagonista che combatte senza arrendersi dinanzi alle difficoltà. Un buon racconto, anche per chi non amasse il genere, capace di disegnare scena e atmosfera e in grado di solleticare l'immaginazione. Ci sono un paio di refusi e dei verbi da sistemare: quando si parla al passato, le azioni che sono accadute prima vanno al trapassato.