Dov'è finito il palloncino? -(autore: Ombra #12)
Moderatore: Il Guru
Dov'è finito il palloncino? -(autore: Ombra #12)
Re: Dov'è finito il palloncino? - commento 1
Scrivere di "amore" è una delle cose più difficili da fare, il rischio è quello di creare un testo scontato e ri-visto in molte salse, a meno che i fatti narrati, la caratterizzazione dei personaggi o la struttura del racconto non lascino il segno.
Voto: 2
Re: Dov'è finito il palloncino? - commento 2
Lo stile è nel complesso buono, funzionale e incisivo, ma macchiato da qualche sbavatura: all’inizio manca un punto (capita, di certo non è un elemento penalizzante!), i puntini di sospensione abbondano, qualche frase è costruita un po’ male… il tutto resta però sempre perfettamente comprensibile e mirato, rendendo quindi il testo pienamente fruibile un po’ a tutti, non solo agli appassionati di lettura o a grandi letterati.
Nel complesso quindi un bel racconto, anche se si sarebbe potuto osare di più, magari con un piccolo colpo di scena oppure, ma qui non vorrei sfociare nell’arroganza, cercando di riannodare l’idea del palloncino con qualcosa che si concretizzi all’interno della narrazione (ad esempio, un palloncino “fisico” regalato dall’uomo e poi smarrito).
VOTO: 4
Re: Dov'è finito il palloncino? - commento 3
Le sensazioni di Morena non decollano mai, si intravedono appena.
Si fa cenno a una vita fatta di contorni senza contenuto, su quella vita si doveva aprire una finestra che avrebbe reso più interessante la storia.
Senza spunti particolari sui quali riflettere mi viene difficile dilungarmi nel commento e, a dire la verità, la cosa che è ho apprezzato maggiormente è la citazione del pezzo Cuccurucucù di Battiato (le gesta erotiche di squaw Pelle di Luna).
Comunque non è un brutto racconto.
VOTO: 3
Re: Dov'è finito il palloncino? - commento 4
Forse è più egocentrico perché si è costruito un modo di essere che attira le persone, quasi obbligandole a porlo al centro della loro attenzione: mi viene in mente un uomo in fondo debole, senza una personalità davvero significativa, che necessita della sicurezza di un “matrimonio” in cui rifugiarsi quando si accorge che gli viene chiesto cose che non è in grado di dare, affettivamente..
Magari l’autore me lo spiegherà.
Resta il fatto che proprio per quella patina di apatia che pervade il racconto, non mi ha emozionato: eppure la fine di una storia dovrebbe colpire, per gli strascichi che si porta dietro. Il fatto che sia lei a troncare forse nasce dalla consapevolezza che nessun sforzo per tenerlo legato a sé avrebbe dato come risultato un rapporto solido e destinato a durare.
Il racconto comunque è scritto bene, una struttura lineare in cui sono stati inseriti i tanti luoghi comuni che accompagnano vicende simili.
cantato Strano: manca il punto; coscie: cosce.
Voto: 3
Re: Dov'è finito il palloncino? - commento 5
Qui non c’è nulla di banale. Tutto è descritto minuziosamente, nulla è fuori posto. La cosa più intrigante è che la carnalità del rapporto prende forma solo verso la fine. Sino a quel momento sono rimasto incerto che il tradimento fosse avvenuto realmente o che si trattasse solo di una infatuazione, di un amore non ricvambiato o addirittura immaginario.
La mano scrivente potrebbe essere realmente femminile, a mio avviso. Alcuni dettagli me lo fanno pensare.
Il paragone di un amore clandestino con un palloncino coglie nel segno. Il palloncino è prima l’oggetto del desiderio di lei, ma alla fine è lei stessa ad essere il palloncino che può ancora essere raggiunto.
Intenso. Ben costruito. Tempi ben equilibrati. Qui c’è stato molto lavoro, a mio avviso.
Voto: 5
Re: Dov'è finito il palloncino? - commento 6
vista di Morena. Dal suo punto di vista. Organizzato bene, scritto
correttamente, anche dalle domande\considerazioni sul palloncino che
tutti, o quasi, si sono posti, senza risposta,o quasi.
Che fine fanno i palloncini sfuggiti dalle mani? Scientificamente o
metaforicamente? Lo chiede (o se lo chiede) l'autrice o autore e dà
una risposta, condivisibile o meno.
Il testo mi è piaciuto.
Il finale anche.
Potrei dire molto ma non aiuterei.
Il racconto, secondo il mio modesto parere, trasmette delle sensazioni
di realtà.
Voto 4
Re: Dov'è finito il palloncino? - commento 7
Voto 3
Re: Dov'è finito il palloncino? - commento 8
“Non era il tipo da prestare orecchio, non a lei almeno; diceva che le donne erano sempre istintivamente portate a raccontarsi e confidarsi con lui ma, per tutto il tempo, non le aveva mai chiesto della sua vita a fronte del fatto che lei non gli parlava…
Quella che poteva sembrare superficialità dettata dal disinteresse era, in ultima analisi, un disperato tentativo di mantenere viva la sua attenzione su di lui, come se ne avesse bisogno, in quella sua vita fatta di contorni senza contenuto.” Tutto questo passaggio mi sembra abbastanza contorto e di difficile lettura.
Troppi punti di sospensione.
“miccia d’intuito” mi è piaciuto
Detto ciò non trovo che ci siano dei picchi a livello di stile o di contenuto, non è un racconto che, così com’è al momento, mi colpisce e mi rimarrà in mente. Sinceramente faccio fatica a individuare cosa manchi, forse trovo un po’ forzata l’immagine dell’uomo così negativa e l’amore incondizionato di lei così povero di senso critico; ne esistono tante di situazioni simili, ma forse, ecco, sì è proprio questo il punto, ce n’è già tante di situazioni simili, leggerne non mi porta molto. In ogni caso a mio avviso si lascia leggere.
Voto 3
Re: Dov'è finito il palloncino? - commento 9
Lo schema narrativo invece sembra avere l'encefalogramma piatto. Nessuna esordio o antefatto, nessun climax, più che scontato il finale. Il racconto è composto poi da un'unica sequenza narrativa in cui si introduce, si sviluppa e si chiude il testo narrato.
Poche o nessuna riflessione, nessun accenno di critica della protagonista, forse a causa della struttura stessa del racconto, che finisce per essere un po' scontato.
Una nota, quel quid inserito in quel punto e in quel modo nel testo mi pare errato.
Voto: 2
Re: Dov'è finito il palloncino? - commento 10
Voto 3
Re: Dov'è finito il palloncino? - commento 11
Voto 3
Re: Dov'è finito il palloncino? - commento 12
Non trovo pertinenti le critiche che qualcuno certamente più esperto di me ha rivolto riguardo una certa stereotipicità del testo che io forse rilievo anche ma nessuno toglie la possibilità che l’autore lo abbia vissuto realmente.
Un testo che si fa leggere e funziona , forse l’unica pecca è che non ha incontrato il mio gusto al 1’’% altrimenti probabilmente si sarebbe anche meritato un voto più alto.
VOTO: 3
69 Orizzontale: l'Antologia erotica
Oltre 300 pagine di ottimo erotismo sotto forma di racconti, poesie e illustrazioni. Contiene un racconto della scrittrice Valeria Ferracuti e disegni di Furio Bomben. Ogni testo è abbinato a una domanda in formato "settimana enigmistica" che testerà l'attenzione del lettore. La dura selezione alla quale sono stati sottoposti i partecipanti, garantisce al libro una qualità che raramente è stata raggiunta in passato.
A cura di Massimo Baglione, Angela Di Salvo e Alessandro Napolitano;
in collaborazione con Valeria Ferracuti di mysecretdiary.it;
copertina di Roberta Guardascione;
illustrazioni aggiuntive realizzate da Furio Bomben;
strisce enigmistiche di Diego Capani.
Contiene opere di: Allison Bersani, Gabriella Pison, Gianni Giovannone, Serena Rosata, Simone De Andreis Gerini, Thierry59, Grey Delacroix, Giovanni Altieri, Marina Priorini, Antonella Rita Provenzano, Furio Bomben, Alessandra Gaggioli, Marina Casali, Mew Notice, Enrica Restelli, Valter Padovani, Alessandro Moschini, Tullio Aragona, Elena Girotti, Edoardo Baietti, Gilbert Paraschiva, Gianluigi Redaelli, Connie Furnari, Flavia Ippolito, Mariella Scarano, Piergiorgio Annicchiarico, Poly, Alessio Boni, Carmine Rosano, Alberto Tristano, Barbara Bertucci, Armando D'Amaro, Livin Derevel, Stefano Masetti, Alfio Faedi, Giovanni Gentile, Bruno Elpis, Riccardo Carli Ballola, Roberta Eman, Anna Pisani, Ser Stefano, Riccardo Sartori, Giovanna Amoroso, Jen Ricci, Michele Cogni, Paolo Ferruccio Cuniberti, Claudio Gavina, Valeria Ferracuti.
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BReVI AUTORI - volume 2
collana antologica multigenere di racconti brevi
BReVI AUTORI è una collana di libri multigenere, ad ampio spettro letterario. I quasi cento brevi racconti pubblicati in ogni volume sono suddivisi usando il seguente schema ternario:
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La brevità va a pari passo con la modernità, basti pensare all'estrema sintesi dei messaggini telefonici o a quelli usati in internet da talune piattaforme sociali per l'interazione tra utenti. La pubblicità stessa ha fatto della brevità la sua arma più vincente, tentando (e spesso riuscendo) in pochi attimi di convincerci, di emozionarci e di farci sognare.
Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Ida Dainese, Daniele Missiroli, Fausto Scatoli, Angela Di Salvo, Francesco Gallina, Thomas M. Pitt, Milena Contini, Massimo Tivoli, Franca Scapellato, Vittorio Del Ponte, Enrico Teodorani, Umberto Pasqui, Selene Barblan, Antonella Jacoli, Renzo Maltoni, Giuseppe Gallato, Mirta D, Fabio Maltese, Francesca Paolucci, Marco Bertoli, Maria Rosaria Del Ciello, Alberto Tivoli, Debora Aprile, Giorgio Leone, Luca Valmont, Letteria Tomasello, Alberto Marcolli, Annamaria Vernuccio, Juri Zanin, Linda Fantoni, Federico Casadei, Giovanna Evangelista, Maria Elena Lorefice, Alessandro Faustini, Marilina Daniele, Francesco Zanni Bertelli, Annarita Petrino, Roberto Paradiso, Alessandro Dalla Lana, Laura Traverso, Antonio Mattera, Iunio Marcello Clementi, Federick Nowir, Sandra Ludovici.
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L'Animo spaziale
Tributo alla Space Opera
L'Animo Spaziale è un tributo alla space opera. Contiene una raccolta di racconti dell'autore Massimo Baglione, ambientati nella fantascienza spaziale. Un libro dove il concetto di fantascienza è quello classico, ispirato al Maestro Isaac Asimov. La trilogia de "L'Animo Spaziale" (Intrepida, Indomita e Impavida) è una storia ben raccontata con i giusti colpi di scena. Notevole la parentesi psicologica, in Indomita, che svela la complessa natura di Susan, elemento chiave dell'intera vicenda. "Intrepida", inoltre, ha vinto il primo premio nel concorso di letteratura fantascientifica "ApuliaCon 2006" (oggi "Giulio Verne"). I racconti brevi "Mr. Sgrultz", "La bottiglia di Sua Maestà" e "Noi, sorelle!" sono stati definiti dalla critica "piccoli capolavori di fantascienza da annoverare negli annali.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
La Gara 8 - La vendetta dei cattivi
A cura di Miriam.
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La Gara 34 - Heroes - un giorno da eroi
A cura di Valeria Barbera e Daniela Piccoli.
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La Gara 15 - Risorse a piccoli sorsi
A cura di Mastronxo.
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