Letture notturne
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Letture notturne
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Comincia con un ritmo un po' lento, e anche leggermente fuori fuoco, questo racconto che invece prende corpo quando diventa un "passaggio di consegne generazionale".
Molto dolce, moto vero, con tanto di involontaria confusione notturna, di libri già letti a insaputa del papà, insomma, proprio la vita che è "quella cosa che accade mentre si fanno progetti". Piaciutissimo (anche perché ho i ragazzi in quell'età, quindi era come vivere la scena con tutte le considerazioni a latere).
Cosa io (per gusto personale) avrei visto diversamente:
l'incipit è stranamente "lento". Non cominci con una scena vivida (che in una gara di racconti brevi dovrebbe essere naturale, visto che non c'è spazio per articolare chissà cosa), ma con una considerazione relativamente astratta (i fine settimana, non uno in particolare), tirando in ballo un personaggio nemmeno più visto nel racconto (nonno Edgardo) dal nome poco comune (che quindi non accende un forte legame col lettore), accennando a una frenesia che forse andrebbe meglio descritta da un altro aggettivo (estenuanti, stancanti, iperattivi...).
E poi niente: ti metti subito sui binari già da me su elogiati, e non c'è "ma" che tenga.
Racconti alla Luce della Luna
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Re: Commento
Il racconto è in gran parte autobiografico (non ho fatto il giornalista), I nostri fine settimana erano proprio così. Anche quella volta tutto si era svolto nel modo solito: lunghe camminate, pranzo in cima, e tutto il resto, ma accadde l'imprevisto, e per me fu davvero una rivelazione. Per gravosi impegni di lavoro io non riuscivo a seguire la famiglia come avrei voluto, salvo qualche fine settimana o le vacanze al mare, e non sapevo della passione di mio figlio per la lettura, non fino a questo punto, perlomeno. Una vera buona sorpresa! Mio nonno si chiamava proprio così, ma concordo di cambiare il nome. Il resto non lo tocco, anche perché non saprei proprio cosa inventare.Marino Maiorino ha scritto: ↑01/10/2022, 9:25 Cosa io (per gusto personale) avrei visto diversamente:
l'incipit è stranamente "lento". Non cominci con una scena vivida (che in una gara di racconti brevi dovrebbe essere naturale, visto che non c'è spazio per articolare chissà cosa), ma con una considerazione relativamente astratta (i fine settimana, non uno in particolare), tirando in ballo un personaggio nemmeno più visto nel racconto (nonno Edgardo) dal nome poco comune (che quindi non accende un forte legame col lettore), accennando a una frenesia che forse andrebbe meglio descritta da un altro aggettivo (estenuanti, stancanti, iperattivi...).
E poi niente: ti metti subito sui binari già da me su elogiati, e non c'è "ma" che tenga.
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La scrittura è impeccabile, come d'altronde ci hai abituato anche negli altri racconti, lo svolgimento della storia è perfetto per un racconto breve.
Anche io ho ereditato la passione della lettura da mio padre, anche lui come me ha la possibilità di leggere solo di notte.
Per me voto 5, strameritato
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Re: Commento
Partecipavo a un premio con tema "La lettura" organizzato da una biblioteca comunale e ho pensato fosse doveroso lodare i libri. Il resto è in gran parte autobiografico e non ho avuto difficoltà a descrivere i fatti.Francesco Pino ha scritto: ↑19/10/2022, 18:33 Racconto atipico per lo stile di Alberto, mi ero abituato ai concerti
Cominci bene, non è difficile immedesimarsi in chi vorrebbe un weekend di riposo e tranquillità e so trova invece, puntualmente, circondato dall'esuberanza frenetica dei bambini... e addio riposo. La parte centrale mi stava annoiando, la vecchia retorica del profumo della carta e del fruscio delle pagine. Poi beh, poi cambia tutto. Bella davvero la scoperta della passione del ragazzino, inconsapevolmente trasmessa dal padre.
Grazie per la lettura e per il voto.
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continuo a sorprendermi per quante, anche se piccole, cose abbiamo in comune, nonostante apparteniamo a due generazioni e più in generale a due mondi diversi, anche per gli argomenti trattati in queste gare letterarie. Ti avevo già scritto quanto avevo apprezzato il tuo racconto relativo alla partecipazione al concerto dei Doors, che, anche se con modalità completamente diverse dalle tue, hanno fatto parte anche del mio mondo. In questo tuo brano affronti il piacere della lettura: va bene, del tutto banale sottolinearlo, di sicuro questo aspetto accomuna il 99% dei BA... Ma lasciami approfondire il discorso... Anch'io, come te, almeno al tempo in cui è ambientato il racconto, riesco a dedicare del tempo a questa meravigliosa attività solo la sera, quando i bambini (ho due figli di 4 e 8 anni) sono a letto. Come te, sto cercando di trasmettere alla più grande questa passione (con mia grande soddisfazione, qualche giorno fa ha iniziato a leggere "Piccole donne"), tra qualche anno inizierò a provarci con il piccolo...
Hai citato "L'isola del tesoro": è circa un mese e mezzo che mi sto dedicando alla lettura di questo bel libro, che non avevo mai letto da giovane, e che mi ero segnato di leggere dopo che, qualche gara letteraria fa, avevo letto un racconto di Mariovaldo sull'argomento. Sì, lo so, sono un po' lento nel procedere con la lettura, ma la sera, dopo pochi minuti, crollo (e poi di solito leggo più libri contemporaneamente)...
Hai citato "Il piccolo principe": che dire? Un testo di una dolcezza infinita. E quanto mi rivedo nell'autore, sospeso tra il suo io bambino e le responsabilità della vita adulta. Tra l'altro, lo sapevi che de Saint Exupery è stato un intrepido pilota durante la seconda guerra mondiale (sì, lo so, sono tendenzialmente monotematico)? Allo scoppio della guerra aveva ormai quasi quarant'anni, età che in linea teorica lo poteva dispensare dall'arruolamento, ma lui insistette per ottenere un posto al fronte, fino a quando, nel luglio del 1944, fu abbattuto in circostanze misteriose... Un uomo che ha tutta la mia ammirazione e il mio rispetto. Tempo addietro ho scritto un racconto al riguardo, magari prossimamente potrei postarlo.
Scusa, ho divagato un po'. Racconto dolce e ineccepibile da un punto di vista stilistico, voto alto.
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Re: Commento
Qui su BA la passione per la lettura è d'obbligo. Quando facevo l'Editor per una casa editrice (come e quando l'ho già raccontato su una risposta a una precedente gara e non mi ripeto) mi avevano dato la possibilità, non so nemmeno io come, di scaricare praticamente l'80% dei romanzi pubblicati in Italia anno per anno. Giusto per non sbagliare li ho sempre memorizzati su uno dei miei vecchi computer, ma non me ne sono mai fatto niente. La carta è carta e leggere sul monitor lo facevo per lavoro, ma non è la mia passione.Messedaglia ha scritto: ↑29/10/2022, 15:18 Ciao Alberto,
continuo a sorprendermi per quante, anche se piccole, cose abbiamo in comune, nonostante apparteniamo a due generazioni e più in generale a due mondi diversi, anche per gli argomenti trattati in queste gare letterarie.
Qualche anno fa un amico mi ha regalato per compleanno un Kindle e così ho pensato bene di riprendere quei file, mi sono scaricato l'applicazione Calibre, ogni tanto mi carico un libro sul Kindle e mi sono abituato a leggere anche in questo modo. I tempi cambiano e guai a non mantenerne il passo!
Non so se frequenti i mercatini dell'usato, roba da vecchi temo, ma il mio prossimo racconto in gara potrebbe essere quello con una mia reale esperienza in uno di questi luoghi.
Per momento grazie per la lettura. Non ti prometto di restituire il piacere, ma prima o poi lo farò.
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L'ingranaggio tra narratore, voce narrante e punto di vista è ben costruito. Scarna ma efficace la sequenza dialogica.
Ti segnalo come unica imprecisione, nel discorso diretto finale, quel «ma sei sicuro Luca...» dove Luca è un vocativo e quindi necessita l'anteposizione di una virgola; quei puntini di sospensione inoltre, a mio avviso, sono fuori posto. La frase ha tutta l'aria di una domanda, perché evitare il segno adeguato?
I ricordi funzionano sempre, e i tuoi racconti sono infarciti di esperienze personali, ne abbiamo ben letti in questi mesi. Questa la forza e forse anche il limite.
Il climax del racconto secondo me poteva crescere in maniera maggiore se, anziché presentarci l'idilliaca scena iniziale, avessi optato per una descrizione diversa, di un padre meno ideale e più distratto, un padre assente seppur giustamente, per porre l'accento proprio su quella distanza tra padre e figlio. La scoperta casuale del figlio appassionato lettore (quasi di nascosto al padre) avrebbe innalzato la tensione e la scoperta avrebbe avuto tutt'altro effetto su di me, che ti leggo. La contrapposizione e il valore della rivelazione sarebbero stati di maggior evidenza e importanza.
La distrazione del padre infatti si desume ma non si evince in modo diretto dal testo. Forse è questo il limite dei ricordi, in quella necessità alle volte di assolversi, e quindi di tacere o di mancare di sincerità, pure senza volerlo.
A ogni modo, sono solo un lettore e il tuo rimane un ottimo testo.
A rileggerti
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Re: Commento
Questi vocativi mi sfuggono sempre! Grazie. Ho già corretto.Namio Intile ha scritto: ↑07/11/2022, 18:29 nel discorso diretto finale, quel «ma sei sicuro Luca...» dove Luca è un vocativo e quindi necessita l'anteposizione di una virgola; quei puntini di sospensione inoltre, a mio avviso, sono fuori posto. La frase ha tutta l'aria di una domanda, perché evitare il segno adeguato?
Terrò conto del tuo suggerimento e scriverò una nuova versione del racconto cercando di seguire questa strada.
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Hai descritto in maniera eccelsa l'amore per i libri che, più o meno, appartiene a tutti noi che scriviamo. Perfetta la stesura del testo: scorrevole e con descrizioni molto accurate. Voto alto
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La Gara 20 - L'insolita bellezza delle piccole cose
A cura di Dario Maiocchi.
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Gara di primavera 2021 - A world apart, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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La Gara 61 - Ai confini della Realtà
A cura di Massimo Tivoli.
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La spina infinita
"La spina infinita" è stato scritto quasi vent'anni fa, quando svolgevo il mio servizio militare obbligatorio, la cosiddetta "naja". In origine era una raccolta di lettere, poi pian piano ho integrato il tutto cercando di dare un senso all'intera opera. Quasi tutto il racconto analizza il servizio di leva, e si chiude con una riflessione, aggiunta recentemente, che riconsidera il tema trattato da un punto di vista più realistico e maturo.
Di Mario Stallone
A cura di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Biblioteca labirinto
Cinque scaffali di opere concatenate per raccontare libri, biblioteche e personaggi letterari
Riportare la lettura e la biblioteca al centro dell'attenzione dovrebbe essere un dovere di ciascuno di noi. Se in qualche misura ci riesce una raccolta di racconti non si può che gioirne, nella speranza che possa essere contagioso, come deve esserlo tutto ciò che ci spinge a riflettere e a interrogarci sull'essenza del nostro esistere.
A cura di Lorenzo Pompeo e Massimo Baglione.
introduzione del Prof. Gabriele Mazzitelli.
Contiene opere di: Alberto De Paulis, Monica Porta, Lorenzo Pompeo, Claudio Lei, Nunzio Campanelli, Vittoria Tomasi, Cristina Cornelio, Marco Vecchi, Antonella Pighin, Nadia Tibaudo, Sonia Piras, Umberto Pasqui, Desirée Ferrarese.
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A modo mio
antologia AA.VV. di opere ispirate a storie famose, ma rimaneggiate dai nostri autori
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Susanna Boccalari, Remo Badoer, Franco Giori, Ida Daneri, Enrico Teodorani, Il Babbano, Florindo Di Monaco, Xarabass, Andrea Perina, Stefania Paganelli, Mike Vignali, Mario Malgieri, Nicolandrea Riccio, Francesco Cau, Eliana Farotto.
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