Il concorso mondiale di poesia

Spazio dedicato alla Gara stagionale d'inverno 2022/2023.

Sondaggio

Sondaggio concluso il 23/03/2023, 0:00

1 - non mi piace affatto
0
Nessun voto
2 - mi piace pochino
0
Nessun voto
3 - si lascia leggere
2
25%
4 - mi piace
6
75%
5 - mi piace tantissimo
0
Nessun voto
 
Voti totali: 8

Athosg
rank (info):
Apprendista
Messaggi: 104
Iscritto il: 17/12/2016, 13:41

Author's data

Il concorso mondiale di poesia

Messaggio da leggere da Athosg »

leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Circodrome Mattarella di Milano, 20 settembre 2061

Il pianeta viveva da tanti anni una situazione drammatica poiché il proliferare dell’intelligenza artificiale aveva causato una gravissima pandemia d’ignoranza, che vedeva le istituzioni assenti, ipocritamente impegnate ad arginare le grandi ondate immigratorie.
Tutti i capi di governo utilizzavano come capro espiatorio questi grandi movimenti di massa, e nonostante il 97,74% della popolazione mondiale sapesse leggere e scrivere, l’analfabetismo funzionale ed emotivo si era radicato fino ai più alti livelli della società.
Il cittadino medio leggeva alla lettera un articolo di giornale, recependo il contenuto in maniera statica mentre il significato e ogni forma d’ironia o retorica non era compresa.
Anche i laureati, che toccavano la punta del 59,12%, mostravano notevoli lacune di comprensione.
La produzione libraria era calata vertiginosamente nell’ultimo decennio, le librerie erano quasi tutte fallite, rimanevano solo pochi siti web, dove pervicacemente si scriveva.
Il livello culturale era talmente basso che i principali premi letterari, dal Nobel al Pulitzer, dal Goncourt allo Strega, erano stati sospesi per mancanza di scrittori decenti.
Eppure, nonostante il fenomeno pandemico erodesse la cultura mondiale, grazie alle imperscrutabili leggi divine, nell’ultimo triennio si era verificato l’effetto opposto. Milioni di giovani si erano avvicinati alla scrittura, un nuovo rinascimento mondiale poco alla volta si affermò, e centinaia di filoni letterari, di filosofie, di tecniche di scrittura si diffusero in ogni dove.
Il Circodrome Mattarella, un maestoso impianto contenente trentaquattromila spettatori dedicato a uno dei più grandi Presidenti italiani, ospitava la gara letteraria del circolo internazionale Bonaj Aŭtoroj.
Era il primo concorso mondiale dopo la pandemia d’ignoranza.
Anche l’Italia era una nazione in crescita, un popolo giovane con un’età media di ventinove anni che aveva beneficiato della massiccia immigrazione. Superato il lungo periodo ultracatto-populista e il suo puritanesimo ottocentesco, arginate le drammatiche crisi economiche e culturali del ventennio d’inizio secolo la penisola sentiva un grande bisogno di cultura.
Quel giorno si sarebbe svolta la gara di poesia, un Gran Prix cui avrebbero partecipato poeti di tutto il mondo. Cinque giudici avrebbero commentato in diretta le opere, poi una giuria di trecento letterati avrebbe espresso segretamente il proprio voto.
Si calcolava che quattro miliardi di persone si sarebbero collegate in diretta streaming.
Al concorso partecipavano poeti di sessantaquattro nazioni.
Milano ospitava quell’edizione vestita di uno spirito nuovo, abbracciando con calore cosmopolita oltre trecentomila turisti. Una temperatura di trentanove gradi arroventava la città e dentro il Circodrome l'entusiasmo era altissimo.
L’Italia dopo un referendum nazionale che aveva suscitato polemiche e rigide prese di posizione dell’Accademia del Grano, partecipava con un giovane poeta di nome Guido Moto, un ragazzo nato dall’unione di una giovane donna di Pavia e un militare originario della Namibia. Nipote d’arte, poiché lontano parente di Bruno Vespa, un anchorman del ventennio.
Quando fu il suo turno di declamare la poesia in concorso, si passò nervosamente la mano sul volto e si avvicinò al microfono.
La presentatrice enunciò pomposamente il titolo della poesia.
“Signore e signori, Guido Moto, Italia, con la poesia Cupe vampe.”
Guido Moto diede un colpo al microfono per verificare il collegamento e rivolgendosi ai tecnici parlò scherzoso.
“Grazieeeeee. L’emozione fa tremar il cuore, battuta d’antan! Che ansia, eppure devo. Ragazzi, posso partire forte o vado piano con il freno a mano tirato? Yeah.”
Si fermò concentrato per iniziare a declamare il testo ma qualcosa non andava per il verso giusto. Il microfono era perfettamente funzionante, ma i tecnici avevano già chiuso la comunicazione. Per un’incredibile disattenzione avevano pensato che quelle sue parole fossero la poesia in concorso. La tecnologia aveva fatto il resto.
Guido Moto cominciò a muoversi scomposto e tarantolato, tentò di avvisare la direzione per dire che non aveva proferito neanche un verso, cercò di spiegare che quelle poche parole erano solo per capire se tutto fosse pronto, ma subito fu bloccato, perché la velocità richiesta per lo streaming, le traduzioni, le pubblicità costosissime, avevano causato la chiusura della diretta.
Non poté dire più nulla.
L’enorme orologio d’acciaio che scandiva i due minuti per la recensione dei cinque giudici cominciò a ticchettare i secondi.
Partì il primo commento.
Amina Rodionova per la testata Russiasiatica News.
“Che dire, il titolo mi sembra azzeccato. Vi leggo una contorsione immaginifica dello scritto. Mi piace perché non è in rima e il pensiero si manifesta con naturalezza. Pur tuttavia non mi ha trasmesso quell’emozione che attendevo. Sembra che la poesia perda poco alla volta il ritmo iniziale.”
Dal Circodrome uscì un mugugno di disapprovazione. Qua e là piccoli gruppi sventolavano bandiere nazionali, molti spettatori erano vestiti con i colori ufficiali del proprio stato o con variopinti copricapi. Moltissimi i visi truccati. L’allegria era contagiosa e il tifo caldissimo.
Guido Moto si tolse la giacca. La camicia azzurra era diventata blu scuro all’altezza delle ascelle.
Arrivò il turno di Paul Smith, critico del Mississippi Blues Post.
“Fantastico. La scuola italiana ha colpito ancora nel segno. Questo è un classico esempio di ermetismo tribale, dove la società si fonde nel poeta, il quale si erge a giustiziere del nulla esistenziale. Splendida è la mimica dell’autore, questa non è solo poesia, è Teatro! Ho studiato la storia di Guido Moto, e devo dire la scrittura è sempre stata un dono di Dio nei membri della sua famiglia.”
Marie Lafilette del Figaro des Paris prese il microfono con decisione, come fosse il testimone in una gara di atletica.
“Personalmente trovo questa poesia indefinita. Sfiora orizzonti sconfinati per evaporare in un deserto arido. Il tema andava ampliato con forza mentre il poeta ha usato l’umiltà dei pavidi, come dire, si è scusato e non si è capito di cosa. Troppo vaga e un tantino compressa, non ha incontrato il mio gusto.”
Guido Moto chiese una salvietta per detergere il sudore che lo inondava da capo a piedi. Aveva passato tre round, gliene rimanevano ancora due.
Venne il turno di Mohamed Al Assan Bin Dun, uno dei critici più famosi del mondo arabo.
“Guido Moto non è andato per il sottile, ha sparato ad alzo zero fregandosene di ogni conformismo. Ha ballato, si è dimenato come l’uomo dei nostri tempi. Ha imposto con delicatezza un ritmo leggero lasciando al lettore il compito di immaginare il resto della poesia. Fulminante!
Un boato accolse le ultime parole, il Circodrome era diventato una bolgia infernale.
L’ultimo commento toccò a Juanita Mezzemezz, direttrice di Vague, the world.
“Io sono rimasta affascinata da questo componimento. Ha introdotto una domanda cui è superfluo rispondere tanto è difficile, complicata, cosmopolita, cromatica e al fine allegorica la vita oggi. E vivaddio se lasci una speranza a noi mortali. Tu sei immortale, perché hai l’eleganza dell’umiltà.”
Migliaia di bandiere con il color ocra simbolo dell’Onu sventolavano nell’immenso impianto e la moltitudine intonò PIMPUMPAM, l’inno mondiale cantato in esperanto.
Ormai la camicia di Guido Moto era diventata tutta di colore blu e un odore acre si propagava dalle ascelle.
“Guido, mi sembra una Torre di Babele! Ma che hanno capito?” gli disse la segretaria, urlandogli nelle orecchie per coprire il frastuono del Circodrome. Era giovane e bella in quel tailleur grigio perla attillato.
“Eva, che ti devo dire? Devo risentire cosa ho detto!” le rispose abbracciandola fortissimo.
Lei lo guardò stupita stringendolo forte a sua volta. In cuor suo sperò che Eva avesse capito il significato di quell’abbraccio.
Arrivò il periodo di pausa per permettere le votazioni e la proclamazione della poesia vincente. Guido Moto tornò in hotel a lasciar decantare la grande emozione accumulata.
Subito si fece una doccia. Poi riempì un bicchiere di vino rosso e accese una sigaretta.
Rilassato, lesse ad alta voce la poesia in concorso, e pensando a Eva in quello stupendo tailleur grigio perla attillato, finalmente poté cominciare a sognare.
Andr60
rank (info):
Terza pagina
Messaggi: 504
Iscritto il: 15/11/2019, 15:45

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Andr60 »

Un racconto umoristico ben riuscito, che fa una parodia dei talent che prosperano in tv, con giudici tanto improvvisati quanto ridicoli. L'unico appunto che mi sento di fare è... l'anno di svolgimento: l'epidemia di ignoranza e di analfabetismo funzionale potrebbe iniziare moolto prima!
Voto 4
Giovanni p
rank (info):
Correttore di bozze
Messaggi: 324
Iscritto il: 13/10/2021, 17:38

Author's data

commento

Messaggio da leggere da Giovanni p »

Buogiorno Athos e auguri di buon anno,

il tuo racconto è piaciuto molto, ma mi mette in difficoltà sul voto da dare. Lo stile mi piace, ma questa non è una novità ci hai abituati bene, l'idea è buona ma secondo me non è ben rifinita,
Mancano secondo me diversi dettagli e descrizioni che avrebbero dato dinamismo alla storia, per i esempio gli interventi dei giudici sono semplici dialoghi impilati, il narratore ci spiega solo chi sono ma non ci mostra altro.
Per il resto simpatico che un discendente di Vespa si chiami Guido Moto, come secondo me è interessante la riflessione sull'analfabetismo funzionale.
Per ora voto 3, ma se modificherai il testo cambierò volentieri il mio voto. In bocca al lupo.
Avatar utente
Roberto Bonfanti
rank (info):
Terza pagina
Messaggi: 782
Iscritto il: 13/10/2013, 12:58

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Roberto Bonfanti »

Racconto distopico con qualche incongruenza: le istituzioni ancora impegnate ad arginare le ondate migratorie, mentre poi risulta che le stesse siano la causa di un nuovo rinascimento, sia letterario che demografico, dopo un breve medioevo culturale… ma probabilmente anche questo va letto come cronica miopia dei governanti.
Apprezzabile, invece, l'allegoria della poesia e della sua critica, esasperazione degli odierni talent dove la forma è più importante del contenuto; questa sì, la trovo azzeccata come deriva culturale in chiave pop, come la scelta del nome del protagonista, veramente geniale Guido Moto discendente del nostro Bruno Vespa.
Il racconto è intrigante, ben scritto, ironico, ma non mi sento di dargli il massimo dei voti, mi fermo a un 4.
Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica. (Gesualdo Bufalino)
https://chiacchieredistintivorb.blogspot.com/
Intervista su BraviAutori.it: https://www.braviautori.it/forum/viewto ... =76&t=5384
Autore presente nei seguenti ebook di BraviAutori.it:
Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine
Autore presente nei seguenti libri di BraviAutori.it:
Immagine Immagine Immagine
Avatar utente
Roberto Bonfanti
rank (info):
Terza pagina
Messaggi: 782
Iscritto il: 13/10/2013, 12:58

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Roberto Bonfanti »

Racconto distopico con qualche incongruenza: le istituzioni ancora impegnate ad arginare le ondate migratorie, mentre poi risulta che le stesse siano la causa di un nuovo rinascimento, sia letterario che demografico, dopo un breve medioevo culturale… ma probabilmente anche questo va letto come cronica miopia dei governanti.
Apprezzabile, invece, l'allegoria della poesia e della sua critica, esasperazione degli odierni talent dove la forma è più importante del contenuto; questa sì, la trovo azzeccata come deriva culturale in chiave pop, come la scelta del nome del protagonista, veramente geniale Guido Moto discendente del nostro Bruno Vespa.
Il racconto è intrigante, ben scritto, ironico, ma non mi sento di dargli il massimo dei voti, mi fermo a un 4.
Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica. (Gesualdo Bufalino)
https://chiacchieredistintivorb.blogspot.com/
Intervista su BraviAutori.it: https://www.braviautori.it/forum/viewto ... =76&t=5384
Autore presente nei seguenti ebook di BraviAutori.it:
Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine
Autore presente nei seguenti libri di BraviAutori.it:
Immagine Immagine Immagine
Avatar utente
Alberto Marcolli
rank (info):
Necrologista
Messaggi: 284
Iscritto il: 08/05/2018, 18:06

Author's data

Commento: Il concorso mondiale di poesia

Messaggio da leggere da Alberto Marcolli »

Anno 2061. Bene. Significa che almeno fin li ci arriveremo.
Trovo alcune frasi troppo lunghe. Si dovrebbe almeno interromperle con qualche virgola.
Es.
“Il pianeta viveva da tanti anni una situazione drammatica poiché il proliferare dell’intelligenza artificiale aveva causato una gravissima pandemia d’ignoranza, che vedeva le istituzioni assenti, ipocritamente impegnate ad arginare le grandi ondate immigratorie.”
Nel mio stile da scrittore (circa) di “corti” avrei scribacchiato:
“Il pianeta viveva da tanti anni una situazione drammatica. Il proliferare dell’intelligenza artificiale aveva causato una gravissima pandemia d’ignoranza, con le istituzioni assenti, ipocritamente impegnate ad arginare le grandi ondate immigratorie.”
Secondo esempio:
“l cittadino medio leggeva alla lettera un articolo di giornale, recependo il contenuto in maniera statica mentre il significato e ogni forma d’ironia o retorica non era compresa.”
“Il cittadino medio leggeva alla lettera un articolo di giornale, recependo il contenuto in maniera statica, mentre il significato e ogni forma d’ironia o retorica non era compresa.”
Ci sono altri esempi, ma lascio a te valutarne la necessità o meno.
Buon uso del “che” (mio noioso pallino), salvo un caso c.s.:
“... per dire che non aveva proferito neanche un verso, cercò di spiegare che quelle poche parole erano solo per capire se tutto fosse pronto,”
Per ovviare si potrebbe anche scrivere:
“... per dire che non aveva proferito neanche un verso, cercò di spiegare come quelle poche parole servissero solo per capire se tutto fosse pronto,”
Ho trovato nel racconto una apprezzabile vena umoristica, sufficiente ad appiopparti un bel quattro, ma varrebbe la pena lavorarci su ancora, come già ti hanno suggerito gli ottimi BRAVIAUTORI, che mi hanno preceduto.
Concordo sulla faccenda delle ondate migratorie. Evidente che le istituzioni avevano fallito il loro compito, vista la situazione creatasi.
Avatar utente
Domenico Gigante
rank (info):
Correttore di bozze
Messaggi: 418
Iscritto il: 09/01/2022, 22:38
Località: Roma
Contatta:

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Domenico Gigante »

Ciao! La mia prima impressione è che il racconto sia un po' auto-referenziale, nel senso che utilizza molti riferimenti al sito e ai suoi autori. Nelle critiche dei giurati ho riconosciuto alcuni dei presenti. Non è originalissimo, devo dire, ma molto ben scritto, nonostante le osservazioni puntuali di Alberto. Contrariamente agli altri lo trovo completo: essendo un racconto satirico, non è necessario - anzi controproducente - soffermarsi troppo sui dettagli. Forse lo avrei addirittura asciugato un po' nella prima parte, in cui ti "dilunghi" troppo sulla questione dell'analfabetismo funzionale. Nel complesso per me un buon lavoro. Un abbraccio!
Vorrei essere il mare che si muove per rimanere se stesso e più di tanto non lo sposta il vento. Fragile ma tenace.
Anto58
rank (info):
Pubblicista
Messaggi: 75
Iscritto il: 07/03/2021, 18:21

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Anto58 »

Il racconto è interessante in quanto azzeccato mix tra fantasia è realtà, anzi attualita. Scorrevole la lettura
e divertente nella rimodulazione dei i nomi (Guido Moto/Bruno Vespa). Forse troppo lucidità è razionale, poco empatico, ma credo che l'intenzione fosse proprio questa.
Avatar utente
Marino Maiorino
rank (info):
Terza pagina
Messaggi: 753
Iscritto il: 15/10/2012, 0:01
Località: Barcellona
Contatta:

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Marino Maiorino »

Il (poco) tempo mi aveva impedito di commentare questo racconto, gustoso e tristemente verista: siamo quello che gli altri comprendono.
Dai una bella scossa ai "critici", quelli che criticano molto ma poetano (o dipingono, o scrivono, o comunque fanno) molto poco.
Il che mi induce a pensare che la tua sia una critica più ampia a una società che più perde intelletto, meno potrà recuperarlo: nel tuo racconto il concorso si svolge dopo alcuni anni di discesa culturale, e si comprende che la risalita è in realtà una gran fregnaccia.
E chi potrà realmente distinguere il buono dal cattivo? Guido Moto se ne rende conto perché è toccato in prima persona, perché lui è(era) di quelli che fanno, ma saprà resistere alla fama? Manterrà intatto il proprio spirito o si adeguerà?
Credo tu faccia riferimenti non tanto velati a noi su BA, nel bene e nel male: noi creiamo, ma quanto possiamo essere certi di essere compresi persino tra noi?
Il timbro usato per il linguaggio non mi è piaciuto terribilmente, ma è una questione di gusto: riconosco che è azzeccatissimo per il racconto.
Grazie e a rileggerti!
«Amare, sia per il corpo che per l'anima, significa creare nella bellezza» - Diotima

Immagine
Immagine

ImmagineRacconti alla Luce della Luna

Autore presente nei seguenti libri di BraviAutori.it:
Immagine Immagine

Autore presente nei seguenti ebook di BraviAutori.it:
Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine
Rispondi

Torna a “Gara d'inverno, 2022/2023”


Alcuni esempi di nostri ebook gratuiti:


Gara d'Estate 2018 - Incontri, e gli altri racconti

Gara d'Estate 2018 - Incontri, e gli altri racconti

(estate 2018, 50 pagine, 840,41 KB)

Autori partecipanti: nwIda Dainese, Carlo Celenza, nwGabriele Ludovici, nwDraper, nwNunzio Campanelli, nwPierluigi, nwRoberto Bonfanti, nwFausto Scatoli, nwEdoardo Prati, nwSmilingRedSkeleton, nwDaniele Missiroli, nwLodovico,
A cura di Massimo Baglione e Laura Ruggeri.
Scarica questo testo in formato PDF (840,41 KB) - scaricato 98 volte.
oppure in formato EPUB (370,75 KB) (nwvedi anteprima) - scaricato 78 volte..
nwLascia un commento.

La Gara 9 - Un racconto per un cortometraggio

La Gara 9 - Un racconto per un cortometraggio

(dicembre 2009, 46 pagine, 456,32 KB)

Autori partecipanti: nwCmt, nwManuela, nwDaniela, nwArditoeufemismo, Mario, Augusto, nwMagnonove, nwCosimo Vitiello, Miriam, Snuff, nwPhigreco, Pia,
A cura di Alessandro Napolitano.
Scarica questo testo in formato PDF (456,32 KB) - scaricato 517 volte.
oppure in formato EPUB (343,81 KB) (nwvedi anteprima) - scaricato 238 volte..
nwLascia un commento.

La Gara 62 - La famiglia

La Gara 62 - La famiglia

(gennaio/febbraio 2017, 35 pagine, 763,98 KB)

Autori partecipanti: nwIda Dainese, nwGiorgio Leone, nwAlberto Tivoli, nwMirtalastrega, nwAngela Catalini, nwLaura Usai, nwPatrizia Chini, nwGabriele Ludovici, nwFabrizio Bonati, nwFrancesca Facoetti,
A cura di Massimo Tivoli.
Scarica questo testo in formato PDF (763,98 KB) - scaricato 112 volte.
oppure in formato EPUB (599,54 KB) (nwvedi anteprima) - scaricato 110 volte..
nwLascia un commento.




Alcuni esempi di nostri libri autoprodotti:


Antologia visual-letteraria (Volume due)

Antologia visual-letteraria (Volume due)

Antologia dedicata agli animali

Questo libro è una raccolta dei migliori testi che hanno partecipato alla selezione per la seconda antologia di BraviAutori.it. I ricavati saranno interamente devoluti al sostentamento di una comunità felina abbandonata sita nei pressi del Nucleo industriale di Longarone, Belluno, a poche centinaia di metri dalla diga del Vajont.
A cura di Massimo Baglione e Alessandro Napolitano.

Contiene opere di: nwPaolo Maccallini, Gianluca Gendusa, Pia Barletta, nwAngela Di Salvo, Miriam Mastrovito, nwAlessandro Napolitano, Valentina Margio, nwGilbert Paraschiva, Enrico Arlandini, Elena Piccinini, nwStefano di Stasio, Eugenio De Medio, nwCeleste Borrelli, nwLuisa Catapano, Anna Maria Folchini Stabile, nwGiovanni Minio, nwGemma Cenedese, Antonio Giordano, Rodolfo Vettorello, nwCosimo Vitiello, Damiano Giuseppe Pepe, Patrizia Birtolo, nwPietro Rainero, Roberto Stradiotti, Anna Giraldo, Maria Rizzi, nwVittorio Scatizza, Paolo Frattini, Matteo Mancini, Piergiorgio Annicchiarico, nwFabrizio Siclari, Emanuela Cinà, Laura Maria Rocchetti.

Vedi nwANTEPRIMA (2,10 MB scaricato 705 volte).

nwinfo e commenti

compralo su   amazon



Storie Gotiche, del Terrore e del Mistero

Storie Gotiche, del Terrore e del Mistero

antologia di opere ispirate alla paura dell'ignoto

Nella ricerca di un tema che potesse risultare gradito a più autori, ci è sembrato infine appropriato proporre un'antologia di opere il cui fattor comune fosse il brivido. Un termine per molti versi ingannevole, almeno quanto lo sono certe credenze e immagini che la ragione volutamente ignora, o perfino deride. Eppure, l'ignoto ci aspetta al varco, silenzioso e paziente, per catapultarci nello strapiombo degli incubi o nel vortice di ansie e desideri repressi.
A cura di Roberto Virdo'.

Contiene opere di: nwIda Dainese, nwFrancesca Paolucci, nwMarcello Rizza, nwFausto Scatoli, nwAnnamaria Ricco, Francesco Cau, Valentino Poppi, nwMario Flammia, Essea, nwUmberto Pasqui, nwEnrico Teodorani, Roberto Masini, Maria Perrella, Giacomo Baù, nwEliseo Palumbo, nwSelene Barblan, Stefano Bovi, nwIbbor OB, nwAndrea Teodorani, Simona Geninazza, Lidia Napoli, Mario Malgieri, Michele Silvi, nwIda Daneri, nwAlessandro Mazzi.

Vedi nwANTEPRIMA (681,69 KB scaricato 78 volte).

nwinfo e commenti

compralo su   amazon



Non spingete quel bottone

Non spingete quel bottone

antologia di racconti sull'ascensore

Hai mai pensato a cosa potrebbe accadere quando decidi di mettere piede in un ascensore? Hai immaginato per un attimo a un incontro fatale tra le fredde braccia della sua cabina? Hai temuto, per un solo istante, di rimanervi chiuso a causa di un imponderabile guasto? E se dietro a quel guasto ci fosse qualcosa o qualcuno?
Trentuno autori di questa antologia dedicata all\'ascensore, ideata e curata da Lorenzo Pompeo in collaborazione col sito BraviAutori.it, hanno provato a dare una risposta a queste domande.
A cura di Lorenzo Pompeo
Introduzione dell\'antropologo Vincenzo Bitti.
Illustrazioni interne di Furio Bomben e AA.VV.
Copertina di Roberta Guardascione.

Contiene opere di: Vincenzo Bitti, Luigi Dinardo, Beatrice Traversin, Paul Olden, Lodovico Ferrari, Maria Stella Rossi, Enrico Arlandini, Federico Pergolini, Emanuele Crocetti, nwRoberto Guarnieri, nwAndrea Leonelli, nwTullio Aragona, nwLuigi Bonaro, nwUmberto Pasqui, Antonella Provenzano, Davide Manenti, Mara Bomben, Marco Montozzi, Stefano D'Angelo, Amos Manuel Laurent, nwDaniela Piccoli, Marco Vecchi, nwClaudio Lei, Luca Carmelo Carpita, Veronica Di Geronimo, Riccardo Sartori, Andrea Andolfatto, Armando d'Amaro, Concita Imperatrice, Severino Forini, nwEliseo Palumbo, nwDiego Cocco, nwRoberta Eman.

Vedi nwANTEPRIMA (2,58 MB scaricato 604 volte).

nwinfo e commenti

compralo su   amazon