Perché viaggiare nello spazio?
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Perché viaggiare nello spazio?
- Marino Maiorino
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Commento
ho letto il tuo brano e l'ho lasciato decantare un po' nella testa.
Stai migliorando rapidamente (l'intro non è male, trasporta subito ed efficacemente nell'atmosfera del racconto), e ora siamo alle rifiniture.
Nella tua narrativa osservo un dialogo costante: i tuoi personaggi sono l'occasione per esprimere i tuoi pensieri, il che conduce spesso a rimandi "telefonati" tra i personaggi. Purtroppo, si nota ancora, e sarebbe forse meglio fondere queste anime appena diverse in una sola.
Antonio e Giuseppe (nomi "in un linguaggio creato dalla fusione tra il Cinese e il Linguaggio Unico Occidentale"...) esprimono sfumature di opinioni, sfumature che sono tipiche di UNA persona che riflette tra sé e sé se sia meglio la cravatta a righe o a puntini, ma che ha già deciso di indossare una cravatta. Un antagonista è altro, un antagonista è il generale, e devi osare metterti al confronto con l'opposto, non col simile.
Anche perché sono i tuoi personaggi, che ne soffrono: l'espressione di un punto di vista unico, fisso (tra parentesi, nemmeno cambiano mai opinione) toglie "spessore" ai personaggi, sembrano fogli di carta che, appena osservi da un altro punto di vista, scompaiono. Unisci questi personaggi in uno e, col dubbio, gli darai pensiero, personalità, vita, spessore. Come si comportano i tuoi personaggi alle prese col dubbio? Cosa pensano?
Inoltre, questi dialoghi sono filosofici, in maniera scostante. Per carità, tutti i dialoghi hanno alcunché di filosofico, ma il dialogo deve uscire dalle loro bocche, non dalla tua di scrittore. Sono loro, col loro vissuto che parlano, non tu che immagini la scena. Tu la scena la devi solo descrivere, non immaginare e poi scrivere. Finisci nel 2969 e vedi due neo-ufficiali della Flotta Astrale. Davvero parlano così? Come l'Antonio e Giuseppe (non ricordo i nomi, ora) amici della cittadina di mare che assistevano ai comizi elettorali nel tuo racconto di qualche gare più indietro?
Infine, i dettagli: è "Flotta Astrale"? "stellare"? "spaziale"? Deciditi!
O anche "ufficiale Giuseppe"... O il linguaggio è diventato molto familiare, nel 2969, e allora tanta forma nei dialoghi la devi assolutamente bruciare, o devi attenerti a ciò che il lettore si aspetta: "ufficiale Di Lauro"!
Infine, una nota stonata sul versante scientifico: la guida dei droni in remoto. Se la luce viaggia a 300'000 km/s, come si guida un'astronave anche solo a Marte (distanza media 20 minuti/luce)? In caso di emergenza, il pilota sulla Terra vedrebbe l'approssimarsi di un pericolo quando l'astronave sarebbe già in pezzi (a meno di non tirare in ballo una tecnologia tipo quella sub-spaziale di Star-Trek, ma allora dillo brevemente ma chiaramente).
Ad ogni modo, sempre meglio. Un saluto!
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Re: Perché viaggiare nello spazio?
Per quanto riguarda il lato scientifico stonato, la guida dei droni in remoto … mi sono immaginato:
- intorno ad ogni pianeta, tranne Mercurio e Plutone, ci sono stazioni orbitali con il compito di seguire le immagini delle navi spaziali in transito nel sistema solare, e di spedirle ad una velocità superiore a quella della luce verso la Terra, in modo che sia possibile seguire istantaneamente tutto ciò che accade. La forza per spedire le immagini sarebbe più forte nella stazione orbitale più lontana dalla Terra e decrescerebbe man mano che ci si avvicina alla Terra.
Oltre l'invio delle immagini, le stazioni orbitanti avrebbero il ruolo di porto per l'attracco delle navi spaziali, ed anche di comunicazione con il drone alla guida, per rilevare in tempo utile anomalie. Ovviamente, anche le informazioni tra stazione orbitante e nave spaziale sarebbero spedite verso la Terra con una velocità superiore a quella della luce.
Essendo un racconto breve, eventuali spiegazioni tecniche, vere o di fantasia, avrebbero potuto pesare sulla storia, per cui non le ho messe. Comunque, la posso sempre aggiungere adattandola al dialogo, e sperando che il testo rimanga scorrevole.
Poi, per quanto riguarda i personaggi. Il mio racconto lo considero una bozza per un futuro libro misto tra scienza, fantascienza e fantasia. Sicuramente, terrò conto dei tuoi consigli su come gestire i personaggi. Il lavoro non è facile, per problemi a conciliare un po' di impegni.
- Marino Maiorino
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Re: Perché viaggiare nello spazio?
Potrà sembrare incredibile, ma un solo mezzo paragrafo del tipo:
"Da quando erano state scoperte le onde tachioniche"...
nel posto giusto, risolve tutto. Niente spiegazioni, niente paragrafi lunghi o dettagli. Solo qualcosa che il lettore di fantascienza può immaginare.
A quel punto, però, va bilanciato con quanto dici a proposito del lasciare i parenti a casa: io non so se non conduce alla follia il poter comunicare con parenti (e affetti) che invecchiano e muoiono in pochi mesi mentre si va verso le stelle (in effetti, questo mi sembra un bellissimo soggetto per un racconto breve di fantascienza).
Un saluto
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Non si può guidare un' astronave alla velocità della luce in un sistema stellare!
È proibito dalle leggi della circolazione galattica e dal buon senso.
Detto questo amichevolmente, a me il racconto è piaciuto abbastanza.Secondo me l'autore dovrebbe rivederlo alla luce delle critiche invero un po' severe dei commentatori.
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Re: Commento
Nel mio racconto non c'è scritto da nessuna parte la nave stellare viaggia alla velocità della luce.Passworld ha scritto: ↑16/07/2023, 11:11 "Se la luce viaggia a 300'000 km/s, come si guida un'astronave anche solo a Marte (distanza media 20 minuti/luce)? In caso di emergenza, il pilota sulla Terra… "
Non si può guidare un' astronave alla velocità della luce in un sistema stellare!
È proibito dalle leggi della circolazione galattica e dal buon senso.
Detto questo amichevolmente, a me il racconto è piaciuto abbastanza.Secondo me l'autore dovrebbe rivederlo alla luce delle critiche invero un po' severe dei commentatori.
La nave più veloce arriva alla velocità massima di 10.000 Km/s. Cioè 1/30 di quella della luce.
Il caso si è creato quando ho scritto che la nave stellare potrebbe essere guidata dai droni da remoto, con il pilota umano sulla Terra. Essendoci un ritardo temporale tra ciò che accade durante la navigazione e ciò che si vede sullo schermo sulla Terra, allora c'è stata questa critica. Proverò a modificare qualcosa, ma resta sempre un racconto, come dice l'incipit: Tra scienza, fantascienza e … fantasia.
L'importante per me è che sia un racconto divertente (la fantasia non guasta mai).
Comunque grazie per il commento. Per quanto riguarda la valutazione, ho lasciato modificabile il voto, in caso si voglia cambiare idea.
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Il racconto è didascalico fin dal titolo col punto di domanda, il quale lascia intendere come l'autore si ponga e ponga al lettore il fatidico interrogativo.
In realtà il racconto non esamina poi in modo minuzioso i pro e i contro e la scelta pare dettata da ragioni sentimentali nel finale.
Ma procediamo con ordine.
Nel periodo iniziale ripeti la parola volo ben tre volte, ogni tanto utilizza sinonimi. Il termine volo in sé poi, non è che sia proprio errato adoperato ai viaggi extra atmosferici, ma certo volare è associato al librarsi nell'aria, quindi a mio avviso il termine volo andrebbe adoperato con parsimonia.
L'uso delle virgole è un po' maldestro in tutto il racconto.
"Talmente potente, da far..." perché una pausa là in mezzo?
"Giuseppe, chiede ad Antonio – qualche giorno fa," La virgola dopo Giuseppe è un erroraccio. Mai separare il soggetto dal suo predicato.
"Tyler, presenta il suo amico ufficiale ai due amici." Anche qui commetti il medesimo errore: dopo Tyler non va la virgola.
"– Capisco Generale, ma per quanto riguarda me, " qui invece la virgola manca dopo capisco. Generale è un vocativo.
"Il Generale Joe, lancia uno sguardo sprezzante ai due ufficiali, " Anche qui il soggetto e il predicato sono separati.
Numerose le ripetizioni di termini e concetti, come ambiente lavorativo, ripensamenti, voli e così via.
A un certo punto cambi anche tempi verbali e viri al passato.
Basta rileggere con attenzione.
La struttura del racconto è piuttosto semplice, una voce narrante impersonale come il PdV e lunghe sequenze dialogiche.
Il racconto è appesantito anche da una certa schematicità psicologica dei personaggi. I due giovani ufficiali si comportano come degli adolescenti viziati, mentre gli ufficiali anziani come degli insegnanti petulanti e spocchiosi. Inoltre, nonostante il chiaro intento non riesci a innescare un vero dibattito sul tema viaggi umani sì o no, e non riesci ad approfondire le tematiche inerenti come mi sarei aspettato. Il tutto si riduce all'ancestrale e molto italico tengo famiglia. Quello dei viaggi interstellari è secondo me un punto di partenza fuorviante per affrontare l'argomento. Sono decenni invece che si dibatte sulla necessità o meno di mandare uomini nello spazio, e mi pare che la faccenda sia stata ormai risolta. L'esplorazione del Sistema Solare è stata fatta ed è oggi compiuta da macchine sempre più complesse. Lo stesso avverrà in futuro. L'uomo nello spazio non può vivere. L'esperienza della ISS è stata un punto di volta al riguardo. Tra meno di dieci anni, pensionata la ISS (o precipitata) la presenza umana fuori dalla Terra sarà ancora più sporadica, occasionale, limitata di adesso. A parte il mantenimento in vita, con energia, aria, rifornimenti alimentari e smaltimento rifiuti, ciò che più pesa, insieme alla mancanza di peso, è l'assorbimento di radiazioni da parte dei corpi umani. Si possono consultare i report medici della NASA al riguardo sugli equipaggi della ISS. Senza atmosfera e pur ancora all'interno della magnetosfera terrestre l'accumulo di radiazioni nel volo orbitale è fortemente pericoloso se prolungato oltre l'anno.
Figuriamoci nei viaggi interplanetari, per non dire di quelli interstellari dove gli equipaggi non sarebbero riparati neanche dall'eliosfera, preda di raggi X e gamma.
Abbiamo una sola casa, pensiamo a tenerla bene, non esistono alternative.
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Re: Commento
Che non si possa vivere nello spazio lo so.
Che ci siano problemi a creare una società "spaziale" che nel weekend se ne vada a zonzo nel sistema solare, è ancora presto anche solo parlarne.
La Fantasia almeno lasciamola libera.
- Alberto Marcolli
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commento : Perché viaggiare nello spazio?
I miei commenti sono spesso impietosi e me ne scuso se a volte risulto antipatico, ma in uno dei miei precedenti semi-lavori ne ho distrutte di pie illusioni che ormai ci ho fatto il callo.
Parto dalla prima frase.
“Dalla stazione lunare internazionale, si vedono alzarsi in volo le navicelle per il viaggio giornaliero verso la Terra, mentre altre ritornano verso la Luna. Nella sala partenze/arrivi, una voce metallica, in un linguaggio creato dalla fusione tra il Cinese e il Linguaggio Unico Occidentale, chiama i nomi dell'equipaggio per il volo verso Urano.”
Mi permetto di proporre all’autore la seguente riscrittura, giusto a titolo di esempio, al fine di dare più fluidità al testo (secondo me ovviamente)
“Dalla stazione lunare internazionale decollano di continuo le navicelle dirette alla Terra e altre ritornano verso la Luna. Nella sala partenze/arrivi, una voce metallica chiama l’equipaggio per il volo verso Urano, utilizzando l’idioma nato dalla fusione tra il Cinese e il Linguaggio Unico Occidentale.”
Secondo esempio
“– Non mi posso lamentare. Ho un salone con vista sul Sole, con uno schermo dotato di un filtro scuro talmente potente da far sembrare mezzanotte anche quando è mezzogiorno.”
“– Non mi posso lamentare. Il salone con vista sul Sole ha lo schermo con un filtro talmente potente che sembra mezzanotte anche a mezzogiorno.”
Commento da incompetente: sulla stazione spaziale orbitante terrestre esiste mezzanotte e mezzogiorno? Già, dimenticavo, che quel “e … fantasia.” forse spiega tutto. Forse.
- per la passione per il volo… tutta la passione… passione - passione
Mi fermo qui. Non vorrei rischiare di essere esageratamente antipatico.
Una cosa la posso dire, sempre a mio parere, lo stile è veramente verboso. Sfrondare, asciugate e tagliare senza esitazione.
Ultima cosa: nel 2969 ci saranno ancora i soldi? E quindi le Banche, le Finanziarie, le Assicurazioni, le rapine, gli speculatori, i figli di p… ecc. ecc.? Ammesso che l’uomo sopravviva fin lì, esisteranno ancora queste cose? Immagino le filiali delle banche su Marte, sui satelliti di Giove, Saturno ecc. – che tristezza!
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Re: commento : Perché viaggiare nello spazio?
Grazie del commento e dei consigli.Alberto Marcolli ha scritto: ↑22/08/2023, 14:13
Ultima cosa: nel 2969 ci saranno ancora i soldi? E quindi le Banche, le Finanziarie, le Assicurazioni, le rapine, gli speculatori, i figli di p… ecc. ecc.? Ammesso che l'uomo sopravviva fin lì, esisteranno ancora queste cose? Immagino le filiali delle banche su Marte, sui satelliti di Giove, Saturno ecc. – che tristezza!
Voto 3
Circa il cambiamento di alcune parti, come descritte nel commento come anche l'opera di asciugatura del testo troppo verboso, lo farò se il mio testo rientrerà tra quelli pubblicabili. (In questo periodo, caldo a parte, sto già pensando al prossimo testo, e non sarà di fantascienza).
Questo testo l'ho voluto provare, cioè ho voluto creare un qualcosa che mettesse d'accordo scienza, fantascienza e fantasia, senza essere troppo pesante.
Circa l'anno 2969, sono i mille anni dalla mia nascita!
A parte ciò, secondo il mio modesto parere, tra mille anni sarà tutto uguale o quasi ad oggi.
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– Allora Giuseppe, ti sei sistemato nel nuovo alloggio della stazione spaziale orbitante terrestre?
– Non mi posso lamentare. Ho un salone con vista sul Sole, con uno schermo dotato di un filtro scuro talmente potente da far sembrare mezzanotte anche quando è mezzogiorno.
Il dialogo è macchinoso, gli “spiegoni” vanno camuffati un po’ meglio per essere un dialogo credibile. Io avrei fatto tipo:
– Allora Giuseppe, ti sei sistemato nel nuovo alloggio?
– Sì stupendo. Non mi posso lamentare.
-Ma dov’ che stavi, ai nuovi appartamenti lunari?
-No, no, quelli erano troppo cari. Ho preso un appartamentino alla stazione spaziale orbitante terrestre. Allo stesso prezzo mi sono fatto trilocale con salone vista Sole.
-Ma ce lo hai il filtro?
-Sì, certo, schermo con filtro scuro e tutto il resto… considera che fa sembrare mezzanotte anche quando è mezzogiorno.
In altri casi i dialoghi sembrano troppo costruiti, lontani dal parlato:
Giuseppe ripresosi dal pallore, chiarisce – per quanto riguarda me, come già detto, non riesco a capire la politica dei viaggi interstellari. I tempi di viaggio vanno oltre la nostra vita, e ancora non hanno perfezionato l'ibernazione. Non si parla nemmeno di ospitare le nostre eventuali famiglie, per stare in loro compagnia, nei lunghi viaggi sulle navi spaziali. A me sembra, ci sia qualcuno nella Federazione desideroso di sperimentare sulla salute dei piloti umani gli effetti dei lunghi viaggi. Lo sappiamo tutti quel che ci fanno prima di partire nello spazio. Controlli ematici, del DNA, e di tutto ciò che può essere utile per la ricerca scientifica. Volenti o nolenti dobbiamo sottostare al protocollo medico/scientifico. Si è perso il romanticismo dei voli spaziali. E io e Antonio, saremmo i primi in assoluto in questa avventura?! A me non va di essere una cavia spaziale.
– Ufficiale! – dice il Generale Marc con tono crescente, e mettendosi dinanzi a lui, gli urla – mi sta dicendo che lascia la Federazione Astrale?!
Cioè il personaggio è incaxxato, dovrebbe parlare più così:
Giuseppe ripresosi dal pallore, chiarisce – senta, come già detto, io la politica dei viaggi interstellari proprio non la capisco. I tempi di viaggio vanno oltre la nostra vita, non si parla ancora di ibernazione, non ci fate portare dietro la famiglia, ma non è che ora la Federazione prende e ci usa come cavie per vedere sei lunghi viaggi sono dannosi per la salute?! Ma stiamo scherzando?! Che ce li fate a fare tutti quei controlli del sangue se poi….
– Ufficiale! – urla il Generale Marc - mi sta dicendo che lascia la Federazione Astrale?!
Secondo me se tutto il racconto fosse riscritto con questi accorgimenti ne sarebbe di molto potenziato. Cmq nel complesso l’ho trovato interessante. Si lascia leggere!
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Re: Commento
Grazie per il commento e la valutazione.Merceds Cortani ha scritto: ↑03/09/2023, 19:53 Secondo me se tutto il racconto fosse riscritto con questi accorgimenti ne sarebbe di molto potenziato. Cmq nel complesso l'ho trovato interessante. Si lascia leggere!
Non credo di avere il tempo di riscrivere tutto il racconto come mi hai consigliato di fare.
Userò quei consigli per il prossimo brano, anche questo pieno di dialoghi. (Non sarà di fantascienza).
Gara di primavera 2021 - A world apart, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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Gara di primavera 2019 - La contessa, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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La Gara 37 - Il trinomio Fantastico
A cura di Mastronxo e Ser Stefano.
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Cuori di fiele
antologia di opere ispirate all'ineluttabile tormento
A cura di Roberto Virdo'.
Contiene opere di: Marcello Rizza, Ida Daneri, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Mario Flammia, Francesca La Froscia, Ibbor OB, Alessandro Mazzi, Marco Fusi, Peter Hubscher, Marco Pugacioff, Giacomo Baù, Essea, Francesco Pino, Franco Giori, Umberto Pasqui, Giacomo Maccari, Annamaria Ricco, Monica Galli, Nicolandrea Riccio, Andrea Teodorani, Andr60.
Vedi ANTEPRIMA (428,62 KB scaricato 48 volte).
Human Takeaway
(english version)
What if we were cattles grazing for someone who needs a lot of of food? How would we feel if it had been us to be raised for the whole time waiting for the moment to be slaughtered? This is the spark that gives the authors a chance to talk about the human spirit, which can show at the same time great love and indiscriminate, ruthless selfishness. In this original parody of an alien invasion, we follow the short story of a couple bound by deep love, and of the tragic decision taken by the heads of state to face the invasion. Two apparently unconnected stories that will join in the end for the good of the human race. So, this is a story to be read in one gulp, with many ironic and paradoxical facets, a pinch of sadness and an ending that costed dearly to the two authors. (review by Cosimo Vitiello)
Authors: Massimo Baglione and Alessandro Napolitano.
Cover artist: Roberta Guardascione.
Translation from Italian: Carmelo Massimo Tidona.
Vedi ANTEPRIMA (494,48 KB scaricato 223 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Antologia visual-letteraria (Volume uno)
Collage di opere grafiche e testuali pubblicate sul portale www.BraviAutori.it
Il libro è un collage di opere grafiche e testuali pubblicate sul portale www.BraviAutori.it e selezionate tenendo conto delle recensioni ricevute, del numero di visualizzazioni e, concedetecelo, il nostro gusto personale. L'antologia non segue un determinato filone letterario e le opere sono state pubblicate volutamente in ordine casuale.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Dino Licci, Annamaria Trevale, Sara Palladino, Filippo C. Battaglia, Gilbert Paraschiva, Luigi Torre, Francesco Vespa, Luciano Somma, Francesco Troccoli, Mitsu, Alda Visconti Tosco, Mauro Cancian, Dalila, Elisabetta Maltese, Daniela Tricarico, Antonella Iacoli, Jean Louis, Alessandro Napolitano, Daniela Cattani Rusich, Simona Livio, Michele Della Vecchia, Giovanni Saul Ferrara, Simone De Foix, Claudia Fanciullacci, Giorgio Burello, Antonia Tisoni, Carlo Trotta, Matteo Lorenzi, Massimo Baglione, Lorenzo Zanierato, Riccardo Simone, Monica Giussani, Annarita Petrino, Luigi Milani, Michele Nigro, Paolo Maccallini, Maria Antonietta Ricotti, Monica Bisin, Gianluca Gendusa, Cristiana, Simone Conti, Synafey, Cicobyo, Massimiliano Avi, Daniele Luciani, Cosimo Vitiello, Mauro Manzo.