Il suo blog: http://sussurridalcuore.splinder.com/
Intervista
1- Chi è e perché scrive Argeta Brozi?
Ciao Miriam, intanto grazie per la tua intervista. Dunque...mi trovo sempre in difficoltà di fronte alla domanda "chi sei?" che non è uguale a "come sei?" Ma cercherò di rispondere. Argeta è una farfalla che ha appena dispiegato le ali e aspetta il suo volo "fortunato". Scrivo perchè mi piace, perchè quando ho capito quante cose meravigliose può la scrittura non ne posso fare a meno, scrivo anche perchè sotto sotto sono una ragazza timida e attraverso la scrittura riesco ad esprirmermi meglio. Ad esempio, questa intervista mi piace molto, se fosse stata davanti a un pubblico avrei detto molto meno, col cuore il gola e salivazione azzerata!:-P
2- Hai esordito nel mondo dell’editoria con la raccolta di poesie “Quell’emozione Dietro l’angolo del cuore”. Ti va di parlarci di questa pubblicazione?
Il mio primo vero esordio è stato Prendimi l'anima, mentre Quell'emozione dietro l'angolo del cuore è stata la mia seconda uscita. Questa raccolta poetica racchiude alcune delle mie poesie preferite, 26 per la precisione, anche se in realtà ne ho scritte davvero davvero tante!:-P Più di 800 (perchè poi ho smesso di contarle!). Il tema principale è l'amore: l'amore contrapposto al dolore e alla speranza che il futuro sia diverso (possibilmente migliore!:-P). Ma parlo anche dei contrasti, delle incomprensioni tra persone che in realtà dovrebbero capirsi in quanto testimoni degli stessi sentimenti: "Binari diversi./Come le nostre vite/così lontane/che non è facile/comunicare/le stesse note." La paura di non farcela "E questo buio/vive dentro me/come barriera di metallo [...]", la voglia di non arrendersi "[...] Non avere paura/ si può sempre ricominciare." Tutti abbiamo "un'emozione dietro l'angolo del cuore", nascosta lì, nel posto più oscuro e sicuro, nell'ombra, dove nessuno è in grado di sbirciare, ma quell'emozione, quel sentimento che sembra nascosto e insignificante è in realtà la forza che ci fa andare avanti, che ci fa battere il cuore anche per il più piccolo dei miracoli: un arcobaleno, un tramonto, un bambino che ride. Senza le emozioni non c'è vita, saremmo come un fiore appassito.
3- La poesia attualmente vive un periodo di crisi. Pochissimi sono gli editori disposti a pubblicarla poiché, stando a quanto dicono, è un genere che non ha mercato. Quale la tua opinione a riguardo? E’ stato difficile trovare un editore disposto a scommettere su questo tuo libro? E i lettori come lo hanno accolto?
Oh, no, la poesia è da sempre in crisi!:-P (Purtroppo!) Invece è stato giusto il mio primo amore
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"La luna mi abbaglia
con la sua ingenuità.
Io mi perdo.
Nei meandri del futuro
Calpesto sogni
saggiati appena
Ma ingoio speranza
a non finire."
4- Prendimi l’anima è una raccolta di racconti che affrontano varie tematiche riconducibili al nostro vivere quotidiano. In questo libro parli d’amore, separazione, abbandono, amicizia adottando, però, una prospettiva particolare. Le varie situazioni non sono mai descritte dall’esterno ma a partire dall’interiorità dei personaggi, cosicché a essere sotto i riflettori non sono tanto gli eventi narrati quanto gli stati d’animo di chi ne è protagonista. A cosa si deve questa scelta? L’essere una laureata in psicologia ti ha facilitato nel compito di raccontare sentimenti ed emozioni?
Beh, a dire il vero i racconti contenuti in Prendimi l'anima sono stati scritti ancor prima che frequentassi l'università di psicologia.
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5- “Prendimi l’anima perché chiunque legge il libro- e quindi lo prende- si appropria di una parte di me”. Così spieghi il significato di questo titolo in quarta di copertina sostenendo che i racconti sono da intendersi come doni, oggetti di condivisione con il lettore. Come nasce l’esigenza di donare una parte di te attraverso la scrittura? Pensi che un lettore possa ricambiare, in qualche modo, un dono così prezioso?
L'emozione più grande, Miriam, è quando si riesce a emozionare gli altri. Quando donando la propria anima se ne riceve indietro un pezzo dell'altro. Alcuni lettori con i loro commenti mi hanno profondamente commosso: trovarsi davanti a persone che quelle cose che tu descrivi le hanno provate sulla loro pelle e ti dicono "hai parlato di me, di quelle cose che non riuscivo a rivelare neanche a me stesso", mi sono trovata spesso in queste situazioni!E spesso mi hanno chiesto "le storie che descrivi sono vere,no?" perchè scrivere certe cose senza averle provate sempre quasi impossibile. Invece, vorrei ribadire che le storie sono inventate (a parte un paio), il fatto che sia riuscita a raggiungere il cuore di diverse persone è perchè il proprio dolore, seppur diverso, ti fa capire meglio il dolore altrui, anche quello non provato. Donare una parte di me (o per meglio dire delle storie che descrivo) al lettore è come una liberazione, un fluire di energia che scarica la tensione, il "tenuto dentro".
6- Tra i vari racconti che compongono l’antologia ce n’è uno a cui ti senti più legata o di cui ti ritieni particolarmente soddisfatta?
Sono soddisfatta di "Danza nel dolore", perchè ho cercato di unire la poesia alla prosa e nel rileggerla non ci ho mai trovato dei difetti e poi mi emoziona come la prima volta, forse perchè l'ho scritto in un momento particolare della mia vita... Ma non voglio svelarvi niente sulla mia vita privata,eh!Non insistete
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7- Prendimi l’anima si è rivelato un vero e proprio successo editoriale. In poco tempo è giunto già alla quarta ristampa. Cosa significa per te questo traguardo? Quale il segreto di un simile successo?
Che Prendimi l'anima finisse in ristampa non l'ho mai pensato (anche se qui si parla di ristampe piccole!), anche perchè trattandosi di una raccolta di racconti pensavo che non sarebbe stato "recepito" con lo stesso valore di un romanzo. E poi anche con questo libro non mi sono impegnata tanto per promuoverlo, quel poco che basta sì, ma non tanto quanto avrei potuto, come invece farò per i romanzi
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8- Hai vinto svariati premi letterari. Questi riconoscimenti ti sono stati di aiuto nell’iter che ti ha condotto alla pubblicazione del tuo libro ?
Decisamente sì. All'inizio non ci capivo niente di concorsi, editoria e pubblicazioni!
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9- Fino a oggi ti sei cimentata nella poesia e nel racconto breve ma ho letto che hai anche qualche romanzo nel cassetto. Puoi anticiparci qualcosa in proposito?
Si, ho tre romanzi già conclusi e due che spero di finire entro questa estate (vediamo come la pensa la mia ispirazione però!). Il primo che ho scritto però non voglio pubblicarlo, o meglio non prima di aver modificato alcune parti che non mi convincono (sono un po' pignola in questo, quando sento che non è "perfetto" non riesco a pensare alla pubblicazione). Per gli altri due vorrei rispettare la scaletta: pubblicare il romanzo scritto per prima e poi l'altro. Sono due romanzi molto differenti tra loro: l'uno è divertente e ironico e tocca diversi temi, alcuni anche importanti, come l'aborto, l'incomprensione tra genitori e figli, ma anche tra amici e poi altre cose che preferisco non svelare
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10- Apprendo dal tuo curriculum che da diversi anni pubblichi anche sul giornale “Il Riflesso”. Ti andrebbe di raccontarci qualcosa in più su questa tua esperienza?
Ho scritto per "Riflesso" per circa 5 anni, si tratta di un piccolo libricino dove si parla di poesia e si fanno anche dei laboratori per "studiare" i versi degli altri, cercare i significati nascosti, trovare la struttura adatta per ogni poesia, capire il ritmo e l'andare a capo dei versi, insomma tutto ciò che ruota attorno a questo mondo. E' stato proprio per Riflesso che ho pubblicato le mie primissime poesie, che sono molto diverse da quelle che scrivo ora. Ho imparato tante cose confrontandomi con altri autori o con il curante del libro.
11- Oltre a essere scrittrice collabori con Parole Sparse edizioni per cui valuti manoscritti. Che idea ti sei fatta degli aspiranti scrittori? Pensi che il talento letterario sia largamente diffuso o piuttosto, ritieni che sia un dono raro?
Ti è mai capitato di caldeggiare la pubblicazione di un libro che poi ha ottenuto successo?
Con Parole Sparse edizioni collaboro da poco, in realtà mi capita di correggere manoscritti anche "privatamente", nel senso che alcuni autori mandano direttamente a me il manoscritto per avere la correzione, un mio parere e un consiglio su quale casa editrice possa eventualmente pubblicarlo. Mi fa piacere poter aiutare qualcuno, anche se facendolo passo ore davanti al pc fino a farmi venire male agli occhi e alle mani e tutto questo lo faccio gratuitamente. Ho letto diverse cose e sono sempre stata sincera nei miei pareri, non ho voluto illudere nessuno se il testo non mi convinceva abbastanza... Devo ammettere di essermi trovata di fronte a manoscritti quasi illegibili... Ho trovato anche dei romanzi deliziosi, però! Anche se non sempre quello che piace a me coincide con un libro pubblicabile: infatti quando valuti un manoscritto devi mettere da parte le tue preferenze e guardare alla commerciabilità. Il primo manoscritto che lessi per Parole Sparse edizioni, ad esempio, lo giudicai pubblicabile. Ho scoperto da poco che l'autore ha poi pubblicato altrove, con la prima casa editrice che gli ha risposto, e ha riscontrato davvero un buon successo per essere il suo primo libro: 800 copie vendute in soli 3 mesi! Ad altri due giovani ho consigliato quale poesia mandare e a quale concorso, entrambi hanno vinto un premio arrivando secondi classificati, un altro ragazzo a cui ho dato consigli è riuscito a pubblicare il suo primo libro. Insomma mi fa piacere avere aiutato qualcuno a realizzare il proprio sogno!
12- Cosa puoi dirci del tuo rapporto con il mondo dell’editoria? A tuo parere nella realtà attuale prevalgono le difficoltà o le opportunità per un giovane scrittore?
Difficoltà,difficoltà e difficoltà. Negli ultimi due anni ho fatto molte ricerche sul mondo dell'editoria, capisco che non se la passi molto bene... Ma qui bisogna credere negli esordienti veramente, non far finta! Non si può pubblicare tutto quello che arriva, non si possono chiedere contributi agli autori e non si può pubblicare un libro se non si aiuta l'autore nella promozione dello stesso. Io capisco tutto, so quali spese deve affrontare un editore (e sono più di quello che si pensa!) e che la paura di fallire sia così tanta che si porta a chiedere un contributo agli autori, ma forse bisogna sapersi buttare, bisogna credere talmente tanto in un romanzo da volerlo portare avanti, con tutte le difficoltà che questo comporta per una casa editrice in primis e per l'autore poi. Bisogna pubblicare di meno e bisogna dar spazio ai libri che abbiano un valore, sapendo selezionare, anche a costo di deludere qualcuno. E inoltre bisognerebbe fare qualcosa per abbassare il prezzo dei libri...cosicchè le persone abbiano più voglia di fare un giro in libreria
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13- Quanto è importante per te la lettura? Ci sono degli autori a cui ti ispiri o ai quali ti piacerebbe “somigliare”?
Tantissimo. Il mio primo vero libro (ossia quello che lessi di mia spontanea volontà
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14- Quali progetti hai per il futuro? Quale il tuo sogno nel cassetto?
Ho tanti sogni
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