Il colonnello
Il colonnello
- Nunzio Campanelli
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commento
il tuo racconto non mi entusiasmato, ma potrebbe essere un mio problema legato ai gusti.
Sulla scrittura c'è poco da dire, scrivi bene e lo stile è pulito senza refusi. Più che un racconto sembra un diario o al limite un memoriale.
Voto 3, non posso dare un voto negativo a qualcosa che è scritto bene.
A rileggerti.
- Marino Maiorino
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Magari lo spettro del conflitto in Ucraina ci fa percepire l'accusa verso la guerra, ma la verità è che molte persone di "successo" conducono vite simili pur senza aver combattuto e aver svolto missioni, facendo i capitani d'impresa o la carriera in un ministero, spesso scavalcando colleghi, sfruttando gli operai o distruggendo la concorrenza (e le vite che ne dipendevano) con ogni mezzo.
Avrai capito che sono più intollerante verso quella comoda vita rilassata piuttosto che verso ciò che il colonnello ha fatto: non tollero il fine, non il mezzo, perché nella nostra società la gente non si fa scrupoli, quando ha individuato quel fine, e ricorre a qualunque mezzo pur di raggiungerlo.
Ma sto divagando: tu volevi evidentemente usare l'immagine del comodo colonnello che si gode la pensione insensibile a ciò che ha fatto (e a ciò che ha vissuto), e lì sta forse il punto che non sei riuscito a trasmettere, probabilmente perché è irreale che una persona così piena del proprio vuoto sia poi colpita dal nipotino.
Hai costruito un ottimo ritratto del vuoto del colonnello, nel quale i suoi interessi vengono elencati ma non sentiti, sono "un'altra cosa ancora", ma che non comunica niente se non status. Il punto è che personaggi così pensano anche in quel modo: sono talmente fieri e soddisfatti di sé, che lo sguardo del nipotino lo prendono come un'insolenza giustificata solo dall'età giovane e immatura, altro che "divinità impassibile"! Gli è morta la fedelissima moglie e lui fuma sigari, beve porto e ha mobili d'antiquariato! C...osa gli frega del nipotino? Magari si concede ancora qualche scappatella!
Altra nota riguarda la punteggiatura. A parte qualche virgola di troppo, suggerisco di spezzare i paragrafi, è necessario.
Il voto riflette il freddo che il personaggio mi ha comunicato.
Racconti alla Luce della Luna
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Re: Il colonnello
Re: Il colonnello
Passò la mattinata ad occuparsi di un bel roseto che era in giardino. Nel pomeriggio arrivarono i due suoi amici di una volta, Rogè e Maximillian. Il primo, un tipo segaligno e calvo, con un monocolo assicurato a una cordicella, era andato in pensione con il grado di tenente-colonnello, era più giovane dell'altro di una decina d'anni. Era un tipo basso e grassoccio, con lunghi capelli grigi e unti, sempre sudaticcio, con il grado di colonnello, come il nostro protagonista ed era appena andato in pensione. -
Ciao Eugene! (questo era il nome dal colonnello) – esclamò Maximillian ‐ Non ci si vedeva da anni – Rogè aggiunse – Già, è passato molto tempo dalla ultima volta che ci siamo visti! – Accomodatevi, accomodatevi - rispose l’ospitante, con evidente soddisfazione. I tre si chiusero nello stanzino dove il colonnello riceveva i rari visitatori e si ritirava spesso a fumare. Ben presto il locale si riempì di fumo. Da fuori si udivano le chiacchiere e le risate dei convenuti. – Ti ricordi di quella volta, in Algeria, in cui ti salvai la vita sparando a quel fante nemico che stava per pugnalarti? Disse Rogè Eccome se me lo ricordo! Esclamò il colonnello. Me la vidi proprio brutta, in quell'occasione. Era durante la guerra di Algeri, continuò.
Fu una carneficina, disse Rogè . – A proposito di stragi, disse il colonnello – non vi ha mai sfiorato l'idea che eravamo noi dalla parte del torto? – Stai scherzando, spero. – Ribatté Maximilian. Ah! Aha! Ho vinto! Esclamò, nel frattempo, Rogè E si prese l'intera posta. – Noi abbiamo combattuto contro dei ribelli e abbiamo servito la Patria. – Sì, scusa, era solo un dubbio estemporaneo. Dòpo aver salutato i due amici e congedatosi da loro, il colonnello anticipò la cena con un pasto frugale, salì al piano superiore e si coricò.
Passavano le ore, ma il sonno non arrivava. Nella sua mente si affollavano immagini e pensieri. Cercò di svuotare il cervello, ma tutto fu inutile.
Ricordava perfettamente l’occasione in cui ebbe salva la vita, grazie all'amico. Centinaia di algerini, disperati, assaltarono all’arma bianca, i soldati del Paese coloniale, rimasti senza munizioni. L'allora tenente Eugene fu assalito da un giovane nemico che stava per sopraffarlo. Si udì uno sparo: il giovane crollò a terra, senza riuscire nel suo proposito. Era stato Rogè a salvarlo, con una delle ultime pallottole rimaste. Il colonnello, quella notte, ricapitolò i numerosi ricordi di quel passato che, fino al giorno prima gli era apparso come glorioso. Ora, invece, lo vedeva con l’impietoso sguardo della verità, svelatagli dall' innocenza di un bambino.
- Massimo Baglione
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Re: Il colonnello
Ne ho approfittato per dare una veloce reimpaginata a tutto il testo, perché ne aveva un gran bisogno. Necessiterebbe comunque ancora di attenzioni.
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Prima parte, che possiamo chiamarla introduzione, piuttosto prolissa. Svolgimento e chiusura sono in pratica un tutt'uno, che arrivano come un macete. La parte centrale andava maggiormente articolata. Anche la trama, il messaggio che si voleva comunicare rimane piuttosto nell'ombra. Spero di rileggerti con un altro racconto in miglior spolvero, questo mi è piaciuto pochino.
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Re: Il colonnello
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L'arca di Noel
Da decenni proviamo a metterci al riparo dagli impatti meteoritici di livello estintivo, ma cosa accadrebbe se invece scoprissimo che è addirittura un altro mondo a venirci addosso? Come ci comporteremmo in attesa della catastrofe? Potremmo scappare sulla Luna? Su Marte? Oppure dove?
E chi? E come?
L'avventura post-apocalittica ad alta tensione qui narrata proverà a rispondere a questi interrogativi.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Ero sposata da poco e già mi stavo annoiando
(soprattutto a letto)
Marika è una giovane ragazza. Non ha avuto alcuna esperienza sessuale e sta per sposarsi. Essendo molto intelligente, si accorge presto di essere una bella donna e sente di non poter rinchiudersi per tutta la vita in un contesto matrimoniale forzato e prematuro. Conosce un uomo, il quale la porta per gradi a conoscere tutto ciò che c'è da sapere sul sesso. è un uomo speciale, totalmente diverso dal suo fidanzato e ne nasce una relazione molto particolare. Molto di quello che Marika impara può non corrispondere a quello che le donne desiderano, ma sono certa che, segretamente, prima o poi ci avranno pensato. è un racconto erotico, scritto però senza parole scurrili od offensive.
Copertina di Roberta Guardascione
di Mary J. Stallone
A cura di Massimo Baglione.
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A Quattro mani
antologia di opere scritte a più mani
Una collaborazione, di qualunque natura essa sia, diventa uno stimolo, la fusione di peculiarità ben definite, la concretizzazione di un'intesa, la meraviglia di scoprire quel qualcosa che individualmente non si sarebbe mai potuta fare. È una prova, una necessità di miglioramento, il superamento dei propri limiti stilistici o di quei blocchi creativi che sovente ci pongono di fronte a un disarmante "foglio bianco". Gli autori di questa antologia ci hanno voluto provare.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Antonio Abbruzzese.
Contiene opere di: Chiara Masiero, Mauro Cancian, Stefania Fiorin, Anna Rita Foschini, Ida Dainese, Alberto Tivoli, Marina Paolucci, Maria Rosaria Spirito, Marina Den Lille Havfrue, Cristina Giuntini, David Bergamaschi, Giuseppe Gallato, Maria Elena Lorefice.
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GrandPrix d'autunno 2023 - Giulia - e le altre poesie
A cura di Massimo Baglione.
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Gara d'autunno 2019 - Mattoni, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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Giudizio Ardito - A.D. - Apocalypse Day
A cura di Arditoeufemismo.
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