L'ispettore
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L'ispettore
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Re: L'ispettore
Nella mia intenzione, il racconto non dovrebbe essere un sogno, se non nel finale, dal risveglio del protagonista in ospedale. Una tua interpretazione diversa significa che ho sbagliato qualcosa, o forse non sono stato abbastanza efficace e me ne dolgo, rilegger0 il tutto con attenzione per individuare eventuali criticita' in questo senso.
Hai indovinato perfettamente la faccenda della lampada, certamente una spiegazione andava data e quella che mi sono inventato mi è parsa in sintonia con l'ambiente.
Visto che il tuo giudizio è, come tu stesso dici, positivo, tanto mi basta per essere in pace con me stesso e te ne ringrazio nuovamente.
- Marino Maiorino
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Sebbene molto ricercato e intricato, tutta la trama si regge benissimo. Ottimo l'equilibrio, i tempi, la suspense!
Un solo nodo da sciogliere (forse): l'analisi del DNA avrebbe rivelato che l'albino era il padre di Cacciaballe (se ho be capito), il quale a questo punto è diventato un "ispettore". Nel sogno, però, il padre è in compagnia di un'altra figura, non diventa quella figura, né si presenta con le fattezze di quella figura (cosa più che fattibile, dato che si capisce che i ricordi di Cacciaballe sul padre sono assai remoti, quindi la figura non ha un aspetto preciso). Al di là del fatto che nei sogni tutto è possibile (e quindi, "quello perciò è un sogno" (cit.)), non mi è chiaro perché l'ispettore debba essere proprio il padre di Cacciaballe.
Per carità, in un racconto così halloweeniano ci sta, ci sta tutto, ma è quel salto di improbabilità che mi ha sempre disturbato in questo genere di racconti fin da quando ero un bambino.
Ah, certo: massimo dei voti!
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Re: L'ispettore
No, l'ispettore non è il padre del protagonista, è invece, se vogliamo metterla sul surreale, un inviato dall'aldilà col preciso compito di evitare errori di destinazione di chi, diciamo cosi' sta per bussare alla Porta dell'aldila'. Il suo librone contiene tutti, e consente all'ispettore di agire per correggere una situazione potenzialmente errata.
Spero ti piaccia anche cosi', almeno non ci sono incongruenze, anche se un racconto fantastico è di per sè basato su situazioni anomale.
Grazie ancora.
- Marino Maiorino
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Re: L'ispettore
A meno di non credere di avere l'ultima parola su ciò che il racconto deve ispirare, ma questa sarebbe eccessiva presunzione.
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Lo so, quando parlo di ciò che accadde è difficile credermi senza aprire la mente su scenari da incubo, come ho dovuto fare io, almeno sino ad oggi. Perché ora tutto è cambiato, io ho la prova che supera ogni dubbio, che non ammette discussioni su cio’ che accadde quella maledetta sera."
La voce narrante qui è un io narrante. "Quella mattina mi alzai..." inizi a raccontare al tempo passato. Nel periodo sopra adotti invece il presente e lo intercali con verbi al tempo passato. In italiano la concordanza tra i tempo non va adottata alla lettera, ma qui per me il presente era evitabile.
Riprendi poi al passato per ritornare da questo punto al presente:
"Da quando mi sono risvegliato ho chiesto a tutti dell’uomo che era con me: i dottori prima, e i poliziotti dopo, mi hanno guardato come fossi matto. Nessuno lo aveva visto, prima o dopo lo scoppio, vivo, morto o ferito che fosse.
Hanno detto gli esperti che c’era stata una fuga dalla bombola tenuta sotto il bancone assieme a quella di riserva, piena, in spregio a ogni norma di sicurezza. L’odore di pesce, e forse il raffreddore di Golem, avevano coperto quello del gas. Poi, la fiammella della vicina candela aveva innescato lo scoppio. Una sciagura facilmente evitabile, se il proprietario del bar non fosse stato così imprudente.
Sarà, io sono Cacciaballe e quando ho detto che tutto era già scritto nel libro di un sedicente ispettore, nessuno mi ha creduto.
Poi è arrivato l’esito dell’esame del DNA sui resti umani, ritrovati proprio dove ho detto di cercare e hanno scoperto che si tratta di quelli di mio padre.
Ora voglio vedere che spiegazione daranno."
Mi dirai che la narrazione si svolge al tempo presente perché hai scelto di iniziare con una lunghissima analessi per narrare esordio e antefatto. Ma la voce narrante serve proprio a uniformare i livelli temporali della trama, altrimenti a ogni analessi o prolessi si dovrebbero cambiare i tempi verbali col rischio di provocare il caos.
Si dice nome di battaglia, e non da battaglia. Come si dice nome di battesimo e non da battesimo.
Le vocali le hai accentate con un apostrofo, soluzione non esatta.
Quanto al racconto in sé si fa leggere, ma alcuni passaggi mi paiono deboli. Il titolo rinvia a un ispettore che non è altro che la dama con la falce che insieme al solito avviso di morte imminente salva la vita al protagonista: Cacciaballe. Il quale, nomen omen, sembra destinato a non essere creduto. L'ispettore salva Cacciaballe e per farlo è costretto a svelargli dove si trova il corpo del padre scomparso da tempo, la cui presenza aleggia sin dall'inizio del racconto. Beh questo è un passaggio debole a mio avviso, perché la sospensione dell'incredulità funziona con l'ispettore, ma se l'ispettore deve, per salvarmi la vita, rivelare dove si trova il corpo di mio padre scomparso da decenni... Ecco, mi chiedi davvero tanto, mi chiedi di unire tanti avvenimenti in poche righe.
La chiusa finale poi rinvia ancora ad altro, a un umorismo che quel Cacciaballe e Brontolo e Mugugno e quella tensione crescente mi avevano quasi fatto dimenticare.
A mio avviso, dati i soprannomi e quella battuata finale e quell'ispettore tra il maldestro e il particolare, io proverei a investire qualcosa in più sulla chiave umoristica. Esiste, siamo daccordo, un umoriso nero, ma qui il nero quale sarebbe?
Perché sin dall'inizio alimenti bene il climax, la tensione, sino allo scioglimento finale con la rivelazione sulla sorte del padre, ma sia i nomi che la battuta finale mi provocano invece un sorriso. Voglio vedere come se lo spiegano adesso.
E non una lacrima per Golem o Mugugno o per gli altri nella lista dell'ispettore.
A rileggerti
E allora mi viene il dubbio che tu non fossi proprio convinto di dove condurre il lettore quando hai scritto l'ispettore.
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Al di là di queste considerazioni, si merita un bel 4.
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Re: L'ispettore
Sara', io sono Cacciaballe quindi inaffidabile, certamente, ma i fatti sono fatti: I miei compagni di tante serate non ci sono piu', e gia' mi mancano. Le solite domande che sorgono spontanee in certi casi: esiste davvero un Fato già scritto per ciascuno di noi? E perchè loro si' ed io no? I miei amici sono spariti con quella fiammata che ha distrutto il bar e il fatto che io mi sia salvato ha del miracoloso, che si creda o no alla misteriosa figura che io affermo mi abbia salvato a vita. Ma se qualcuno resta ancora scettico, dovra' rivedere la sua incredulita' alla luce di un altro fatto indiscutibile: è tornato qui, in ospedale, un maresciallo dei Carabinieri, quello che mi aveva interrogato al mio risveglio. Aveva un'espressione strana, porgendomi un foglio estratto dalla sua borsa. Gia' questo mi ha fatto sussultare, visto cosa era successo l'ultima volta che qualcuno aveva fatto quel gesto. Erano i risultati di un'analisi del DNA, effettuata sui resti umani ritrovati dove mi aveva detto quell' uomo misterioso. A un esame comparativo con il mio, quel DNA apparteneva certamente a qualcuno molto vicino a me: mio padre.
Voglio proprio vedere ora cosa si inventeranno adesso per non credermi.
Re: L'ispettore
Direi che così va decisamente meglio, infatti la "sindrome del sopravvissuto" di fronte a fatti tragici che hanno toccato amici (o compagni d'arme, durante la guerra) è piuttosto comune, e quindi realistica. Confermo il 4, saluti e a rileggerti.Mariovaldo ha scritto: ↑27/10/2022, 16:58 Provo a buttare giu' un finale leggermente modificato seguendo alcune delle critiche costruttive che sono state mosse appunto al finale. Non modifico il testo originale perchè, essendo una gara, non mi pare corretto eliminare a posteriori alcune delle criticita' segnalate, in particolare sul finale.
Sara', io sono Cacciaballe quindi inaffidabile, certamente, ma i fatti sono fatti: I miei compagni di tante serate non ci sono piu', e gia' mi mancano. Le solite domande che sorgono spontanee in certi casi: esiste davvero un Fato già scritto per ciascuno di noi? E perchè loro si' ed io no? I miei amici sono spariti con quella fiammata che ha distrutto il bar e il fatto che io mi sia salvato ha del miracoloso, che si creda o no alla misteriosa figura che io affermo mi abbia salvato a vita. Ma se qualcuno resta ancora scettico, dovra' rivedere la sua incredulita' alla luce di un altro fatto indiscutibile: è tornato qui, in ospedale, un maresciallo dei Carabinieri, quello che mi aveva interrogato al mio risveglio. Aveva un'espressione strana, porgendomi un foglio estratto dalla sua borsa. Gia' questo mi ha fatto sussultare, visto cosa era successo l'ultima volta che qualcuno aveva fatto quel gesto. Erano i risultati di un'analisi del DNA, effettuata sui resti umani ritrovati dove mi aveva detto quell' uomo misterioso. A un esame comparativo con il mio, quel DNA apparteneva certamente a qualcuno molto vicino a me: mio padre.
Voglio proprio vedere ora cosa si inventeranno adesso per non credermi.
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Re: L'ispettore
Fungo più, fungo meno...
Nessuno li ha mai raccontati in maniera avvincente.
Cosa può accadere se una élite di persone geneticamente Migliore si accorge di non essere così perfetta come crede?
Una breve storia di Fantascienza scritta da Carlo Celenza, Ida Dainese, Lodovico Ferrari, Massimo Baglione e Tullio Aragona.
Vedi ANTEPRIMA (1,11 MB scaricato 129 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Non spingete quel bottone
antologia di racconti sull'ascensore
Hai mai pensato a cosa potrebbe accadere quando decidi di mettere piede in un ascensore? Hai immaginato per un attimo a un incontro fatale tra le fredde braccia della sua cabina? Hai temuto, per un solo istante, di rimanervi chiuso a causa di un imponderabile guasto? E se dietro a quel guasto ci fosse qualcosa o qualcuno?
Trentuno autori di questa antologia dedicata all\'ascensore, ideata e curata da Lorenzo Pompeo in collaborazione col sito BraviAutori.it, hanno provato a dare una risposta a queste domande.
A cura di Lorenzo Pompeo
Introduzione dell\'antropologo Vincenzo Bitti.
Illustrazioni interne di Furio Bomben e AA.VV.
Copertina di Roberta Guardascione.
Contiene opere di: Vincenzo Bitti, Luigi Dinardo, Beatrice Traversin, Paul Olden, Lodovico Ferrari, Maria Stella Rossi, Enrico Arlandini, Federico Pergolini, Emanuele Crocetti, Roberto Guarnieri, Andrea Leonelli, Tullio Aragona, Luigi Bonaro, Umberto Pasqui, Antonella Provenzano, Davide Manenti, Mara Bomben, Marco Montozzi, Stefano D'Angelo, Amos Manuel Laurent, Daniela Piccoli, Marco Vecchi, Claudio Lei, Luca Carmelo Carpita, Veronica Di Geronimo, Riccardo Sartori, Andrea Andolfatto, Armando d'Amaro, Concita Imperatrice, Severino Forini, Eliseo Palumbo, Diego Cocco, Roberta Eman.
Gare letterarie stagionali - annuario n° 2 (2019 - 2020)
Le Gare letterarie stagionali sono concorsi a partecipazione libera, gratuiti, dove chiunque può mettersi alla prova nel forum di BraviAutori.it, divertirsi, conoscersi e, perché no, anche imparare qualcosa. I migliori testi delle Gare vengono pubblicati nei rispettivi ebook gratuiti i quali, a ogni ciclo di stagioni, diventano un'antologia annuale come questa che state per leggere.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Roberto Bonfanti, Giampiero, Lodovico, Giorgio Leone, Athosg, Carol Bi, Diego.G, Massimo Centorame, Namio Intile, Alessandro Mazzi, Frdellaccio, Teseo Tesei, Stefyp, Laura Traverso, Eliseo Palumbo, Saviani, Andr60, Goliarda Rondone, Roberto Ballardini, Giampiero, Fausto Scatoli, Sonia85, Speranza, Mariovaldo, Macrelli Piero, Andrepoz, Selene Barblan, Roberto, Roberto Virdo'.
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La Gara 62 - La famiglia
A cura di Massimo Tivoli.
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Gara d'autunno 2023 - Cuore di mamma - e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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Proposta indecente - Le Lido
A cura di Bonnie.
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