Serenè... ti porto al mare

Spazio dedicato alla Gara stagionale d'autunno 2022.

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Tina Mennella
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Serenè... ti porto al mare

Messaggio da leggere da Tina Mennella »

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Eheheh…che giornata…
A fine di serata la mia esclusiva dirimpettaia stende il suo bucato, villetta ultimo piano, all'ombra, fosca, di un pino vesuviano.
La osservo che scrolla i pantaloni del marito, taglia extralarge, lui è anche sub…carino con la tuta, oggi ha pure sommozzato, mare di fronte casa, lei dentro a cucinare.
Eheheh…da poco sposati…

Ed io sono single…
Lei di giorno frequenta il suo terrazzo, che è un pezzetto di un quadrato, sta con il bimbo a cincischiare: lui balbetta, scalcia, bava, lei incita a replicare, vanno avanti all'infinito, con i ba' e con i ma'. Lui si appiglia all'inferriata prova a camminare, alza la manina, lei c'è la zia saluta a' mammà, poi scorre la teleferica privata, un paniere tondo sulla corda tra due case, recupera il latte appena comprato: tirano mezzogiorno.
Al pomeriggio dopo siesta, con l'arsura freddata, riescono in terrazzo e ancora come prima, ma se scattano le sei non si vedono più. Si ritraggono inside e attendono il ritorno del loro marito e padre.

Ed io sono single…
Intanto che loro cincischiavano mi ero connessa alla rete, un sito amatoriale, per fare una ricerca su "adolescente".
È comparso inatteso lui, il Dostoevskij. Ho cominciato a leggere la trama del suo romanzo - L'adolescente – appunto, neanche lo sapevo, ma dopo poche righe mi é subito arrivato il mal di capo.
La storia è questa: un certo Arkadij (avrà a che fare con l'Arcadia, bah!) è un adolescente un po' sfigato che vuole risalire la cordata, ma tosto si è fermato. È un illegittimo consapevole, uno che aspira alla rivincita sulla vita con le armi del potere e dell'isolamento.
Tosto quel Dosto….
Bah…nessuno il giorno d'oggi penserebbe di isolarsi per raggiungere il successo, mai sentito casi, tranne un tale cantautore degli anni sessanta, che per sottrarsi al megashowbusinessmediatico si è pure realizzato! Paradossi dello spettacolo!
Avrà ragione il Dosto? Bah, erano altri tempi!
Oggi devi essere promoter, o sei p r o m o t e r di te stesso o non emergi. Puoi essere anche Dosto, ma se non tiri copie sei destinato al sottosuolo! Ahahah…
Insomma questo Arkadij – ho letto - aspira alle virtù della fermezza e della volontà, perché gli sembrano indispensabili per acquisire fama e ricchezza, ma comincia a cedere alle pulsioni più intime del proprio cuore (ndr: non fa i conti con se stesso), e allora s'è bello e distratto dai suoi sogni di forza e di potenza e finisce col diventare, anziché arbitro del proprio destino, inconsapevole fantoccio nelle mani di un aguzzino.
Tosto quel Dosto…
Ha avuto un bel po' di grattacapi – dalla sua biografia - per poco non lo hanno eliminato.
Chi di noi non è sopravvissuto alla morte?
Però uomini come i suoi personaggi non se ne costruiscono più, a parte i clonati.
Oggi c'è l'ORGOGLIO DEGLI INCONCLUDENTI! "Personaggi cu' poc è nient!"
VENGHINO SIORI, VENGHINO, NE ABBIAMO PER TUTTI! Dal thriller mozzafiato, mezzo noir, all'hard boiled, alla sitcom televisiva, con la soap incorporata.
VENGHINO…SIORI VENGHINO…

Ed io sono single…
Questo mi è accaduto perché cercavo una parola in un portale, ed è sopraggiunto lui, il Dosto.
Che giornata….
Ho sciabordato su e giù per qualche tempo, fino quando il mio gatto, che dormiva nel cassetto sotto la carta stampata, non ha iniziato a molestare. Ululava dalla fame!
È Bakita, di razza trovatella, un serial killer, sempre indaffarata: è scattata di corsa per andare a sminuzzare i suoi aristocratici croccantini, poi di corsa è ripartita. È uscita sul terrazzo, è convinta di vivere in una foresta tropicale, e si è posta in agguato. Ha puntato gli occhi a cannocchiale, è rimasta in una posa glaciale. Ha intravisto una lucertola, persuasa di cacciare un coccodrillo. Al posto d'inconfutabili topi campestri/viscidi serpentelli di pineta, vede leoni e iguane. Ognuno ha le sue illusioni, bah!
La sua preferita è la lucertola! Lucertole da bosco e da parete, neonate single accoppiate.
Ricordo il suo primo giorno di caccia – da poco svezzato gatto precoce come esistono di rari – dispose la vittima in primo piano sul tappeto buono di casa, convinta di essere lodata, invece io giù a gridare da ossessa, perché mi faceva schifo! E così il secondo e il terzo. Al quarto giorno si risentì e non mi fece più le fusa. Adesso va occultando le sue prede di caccia, ma sempre bene in vista perché io le possa apprezzare, lucidare un po' il suo ego.
Usa tecniche raffinate per stanarle: con ore d'appostamenti e sapienti accerchiamenti, le insegue con bestiale accanimento; le abbranca e poi le morde, le sputa e le riprende, e quando stanno per scampare le riacciuffa, le agguanta per i denti e le sfinisce, finché non sono tramortite: poi le contempla, e quando si convince della morte assoluta, con tutto il rigor mortis, le trancia: teste, corpi, zampe, ali - se trattasi d'insetti -, la tecnica è la medesima; spartisce in giro corpi mutilati pezzi insanguinati, un vero campo di battaglia: che gatto disgraziato!
A furia di stanare, gli occhi gli sono divenuti a palla, escono dalle orbite e somigliano ai fari gialli sull'autostrada, emergono dalla testa come antenne ET telefono casa, se continua così che ne sarà della bocca, bah!
Così gli ho dato da mangiare: da stamattina due lucertole, un topo baby, un coleottero e un grillo ancora grillante in bocca, e non è ancora mezzogiorno. Per poco non faceva bingo!

Finito il pranzo per svagarmi un po', ho chattato. Dopo un po' ke stavo là, ke depressione nella chat, nessun nick nuovo, niente domande, un tedio mortale, però anch'io depressa come non mai…
Sarà che in questi giorni non sopporto i carichi emotivi…me l'ha detto lei, la psicologa della mutua…anzi la psichiatra delle mie turbe.
"Serena…tu non lo sarai mai!"
Non capisco come possano sopprimerti così e restare impuniti! Meno male che la mutua è gratis!
Così stavo già in depression mode, quando ho cominciato a chattare.
E ki ti incontro? Un pittore figurativo!
Un tale di Matera, quella dei sassi alla The Passion (ricordate?), che me ne voleva regalare dei suoi.
"No grazie" - ho detto. Pure le pietre, no!
"Ke sarà mai?" Ha detto lui e giù a trombarci di risate. Sui sassi appuntiti e quali no. Divertente il tipo, un vero artista comico.
Lui era cosmocolorato, io serenè. Entrambi nick doc, chattavamo facile
Ki sono io e ki sei tu.
Mica facile, di questi tempi…con il riflusso delle crisi e la recessione inglobalizzata. Ho risposto quel che potevo.
Ke vai a dire? Sempre le stesse cose? Ke non c'è un c. di lavoro in questo c. di sud, e via dicendo? Sono stata zitta. Non sempre ti va di argomentare, così ho dribblato per un po', eh…mi sono fatta furba.
Eh no, la compassione no, quella la chiedo io, quando lo voglio io alle condizioni che voglio io. A tradimento no.
Insomma una noia megalitica. Però ogni tanto ci si rideva, lui infilava una gaffe, io un'altra e così per un po'.
Cos'altro puoi fare al verde, in una domenica d'agosto?
Fino a quando non mi ha fatto la fatidica domanda, quella che ti aspetta al varco in chat e ke non puoi sfuggire.
Mammia mia so' tutti uguali st'omi in chat!
"Spos fid o sin?"
Che poi l'esatta dicitura è:
Sposata?
Fidanzata?
O single?
Ke dire!
"Ahi! " ho dgtdato.
E lui:
" ? "
E io
"……………………."
Il fatto è che ke non so più cosa sono, così sono stata brutale.
"Ho appena scoperto che lui mi tradisce. "
"Un classico" - ha dgtato.
Poi, sempre lui:
"s"
Però mi ha spergiurato che mi ama ancora e vuole tornare con me.
"Doppio classico", lui.
Io:
"………………………….…"
"Serenè …vieni…ti porto al mare." - si è messo a dgtare.
"Eh si, bella la canzone……"
"Serenè ti porto al mare…" - ha ridigtato.
E lì ho dato fondo a tutta la mia ingrifatura di prima, quando lui mi ha telefonato perché voleva rivedermi, dopo una settimana di via vai sms et e-mail!
Mi avesse tradito in chat, passi!
E io scema…c'era un tale ieri notte, in chat, un nick strano, di quelli ambigui. Io ero un po' intontita ke non riuscivo a dormire, così cliccavo lenta allora lui subito ha approfittato e mi ha chiesto.
"Ce l'hai la cam?"
Io avevo scambiato la cam con la camicia e gli ho dato del maniaco. Lui ha ripetuto allora ce l'hai la cam?, così ho capito ke era la web cam, ho detto no.
"Ke ce la facciamo una doccia?"
"Doccia? Ke doccia?" - ho chiesto
"Una doccia in chat. Non l'hai mai fatta? Mia moglie è al lavoro e io mi sento solo…non dirmi che non hai mai tradito con la chat"
E giù il dito nella piaga…
Scema digitale! L'avessi fatto, almeno virtuale contro reale, avrei una chance, ma così, pure adolescente…
"Eh…- ha dgtato lui, dopo un po' che non stavamo a cliccare - queste cose nn si superano mai."
Ke fa' ci prova?
Però ha ragione. O sei single o prima o poi lo diventi: ke faccio?
Sereneeeeeeeeeeeeeeeè
Ahi ke dolooooor
Sereneeeeeeeeè
Ahi ke doloooooor
Sereneeeeeeeeeeè…vieni…ti porto al mareeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
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Marino Maiorino
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Messaggio da leggere da Marino Maiorino »

Sconclusionato, sgrammaticato, con una punteggiatura da mal di testa come quello della protagonista ma... Partenopeo!
Da campano, ho percepito come poche volte quel particolare modo di ragionare e raccontare che è tanto nostro: il sorvolare da una scena all'altra senza un saldo filo conduttore perché il filo conduttore è la vita, e allora ci infili pure quello str... del gatto che ti squarta topi e lucertole dappertutto, oppure Dostoevskij (!!!), perché non vuoi parlare di ciò che fa realmente male.
Per tutto il mondo "la vita è quello che succede mentre fai progetti", per noi campani la vita è tutto, perché non ci lascia il tempo di fare progetti. Perciò il nostro raccontare diventa così caotico e senza senso, perché non raccontiamo ciò che avremmo voluto fare e come magari è naufragato, ma ciò che ci è accaduto, sufficiente a riempire tutta la giornata.
Serenella, adolescente, comincia con osservare la vicina ammogliata e finisce sulla propria storia d'amore finita male mentre un'avventura, forse, comincia. Il tutto in un susseguirsi di abbreviazioni (Dosto, ad esempio), neologismi (sommozzare), ossimori (razza trovatella), appropriazioni indebite ("ho sciabordato") e corruzioni di quello che non si ha voglia né è necessario capire: la vita non cambia quando si supera la sufficienza.
La parte dolente: l'analisi del testo. Punteggiatura (già detto), ma il napoletano, cribbio! "Personaggi cu' poco 'e niente" non "è" con l'accento, ma apocope ed "e": è un apostrofo prima della parola che indica troncamento (in questo caso, della "d"), infatti la pronuncia è una e chiusa, non aperta. Un po' la logica: capisco che i ragazzi oggi si sentono maturi anzitempo, ma essere "single" già da adolescente? Purtroppo, quello di ficcarsi in web dove qualcuno possa chiederti di farsi la doccia (quando va bene) è un pericolo reale del nostro tempo. E ho notato l'importazione di romanismi ("so' tutti uguali st'omi"), che un po' de-localizza il racconto.
Il racconto... davvero, aiutalo con una migliore punteggiatura, che accenderà la scena nella mente del lettore. Esempio:

Lei di giorno frequenta il suo terrazzo che è un pezzetto di un quadrato, sta con il bimbo a cincischiare. Lui balbetta, scalcia, sbava, lei incita a replicare, vanno avanti all'infinito, con i "ba'" e con i "ma'". Lui si appiglia all'inferriata, prova a camminare, alza la manina. Lei: «C'è la zia, saluta, a mammà!», poi scorre la teleferica privata, un paniere tondo sulla corda tra due case, recupera il latte appena comprato. Tirano mezzogiorno.

A rileggerti presto.
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Re: Serenè... ti porto al mare

Messaggio da leggere da Marino Maiorino »

Rosmary, la sibilla che diceva "ibis redibis non morietur in bello" è passata di moda.
"Non si può leggere un racconto con il le"... Non si può leggere un commento con il "Non". Non serve a niente, men che meno a creare. Se ti esprimersi un po' di più ne troveremmo certamente tutti maggior giovamento.
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Re: Serenè... ti porto al mare

Messaggio da leggere da Marino Maiorino »

Rosmary ha scritto: 30/10/2022, 10:02 Sai tesoro la mia è una svista in un commento tra l'altro ripreso dalle virgolette. Io non transigo dagli orrori ortografici sintattici e di punteggiatura in un racconto che può essere meraviglioso ma fa pena per il modo di scrittura.
Certamente non è certamente questo il posto per polemizzare tra me e te, chiedo perciò scusa a Tina, però...
Io non sono il tuo "tesoro", e usato così lo trovo insultante.
Per quel che riguarda il transigere o meno, credo che qui siamo tutti per dare opinioni e apprendere qualcosa, oltre che per metterci alla prova. Senza contare che le intenzioni dell'autrice (se gli errori siano di proposito o meno) solo lei le conosce.
Ripeto quanto già espresso in precedenza: un atteggiamento più costruttivo (e meno assolutamente certo della propria infallibilità) sarà più utile.
P.S., e a mo' di monito: "Io non transigo SUGLI orrori" (cfr. https://www.treccani.it/vocabolario/transigere/).
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Re: Serenè... ti porto al mare

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Ciao Rosmary,
non ti chiedo di nasconderli, al contrario, evidenziali!
Quello che per te è evidente, può non esserlo per altri, perciò se facessi almeno qualche esempio, anche Tina potrebbe argomentare.
Ma così, con una stroncatura così massimalista, io vedo poco spazio per costruire.
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