Serenè... ti porto al mare
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Serenè... ti porto al mare
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Commento
Da campano, ho percepito come poche volte quel particolare modo di ragionare e raccontare che è tanto nostro: il sorvolare da una scena all'altra senza un saldo filo conduttore perché il filo conduttore è la vita, e allora ci infili pure quello str... del gatto che ti squarta topi e lucertole dappertutto, oppure Dostoevskij (!!!), perché non vuoi parlare di ciò che fa realmente male.
Per tutto il mondo "la vita è quello che succede mentre fai progetti", per noi campani la vita è tutto, perché non ci lascia il tempo di fare progetti. Perciò il nostro raccontare diventa così caotico e senza senso, perché non raccontiamo ciò che avremmo voluto fare e come magari è naufragato, ma ciò che ci è accaduto, sufficiente a riempire tutta la giornata.
Serenella, adolescente, comincia con osservare la vicina ammogliata e finisce sulla propria storia d'amore finita male mentre un'avventura, forse, comincia. Il tutto in un susseguirsi di abbreviazioni (Dosto, ad esempio), neologismi (sommozzare), ossimori (razza trovatella), appropriazioni indebite ("ho sciabordato") e corruzioni di quello che non si ha voglia né è necessario capire: la vita non cambia quando si supera la sufficienza.
La parte dolente: l'analisi del testo. Punteggiatura (già detto), ma il napoletano, cribbio! "Personaggi cu' poco 'e niente" non "è" con l'accento, ma apocope ed "e": è un apostrofo prima della parola che indica troncamento (in questo caso, della "d"), infatti la pronuncia è una e chiusa, non aperta. Un po' la logica: capisco che i ragazzi oggi si sentono maturi anzitempo, ma essere "single" già da adolescente? Purtroppo, quello di ficcarsi in web dove qualcuno possa chiederti di farsi la doccia (quando va bene) è un pericolo reale del nostro tempo. E ho notato l'importazione di romanismi ("so' tutti uguali st'omi"), che un po' de-localizza il racconto.
Il racconto... davvero, aiutalo con una migliore punteggiatura, che accenderà la scena nella mente del lettore. Esempio:
Lei di giorno frequenta il suo terrazzo che è un pezzetto di un quadrato, sta con il bimbo a cincischiare. Lui balbetta, scalcia, sbava, lei incita a replicare, vanno avanti all'infinito, con i "ba'" e con i "ma'". Lui si appiglia all'inferriata, prova a camminare, alza la manina. Lei: «C'è la zia, saluta, a mammà!», poi scorre la teleferica privata, un paniere tondo sulla corda tra due case, recupera il latte appena comprato. Tirano mezzogiorno.
A rileggerti presto.
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Re: Serenè... ti porto al mare
"Non si può leggere un racconto con il le"... Non si può leggere un commento con il "Non". Non serve a niente, men che meno a creare. Se ti esprimersi un po' di più ne troveremmo certamente tutti maggior giovamento.
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Re: Serenè... ti porto al mare
Certamente non è certamente questo il posto per polemizzare tra me e te, chiedo perciò scusa a Tina, però...
Io non sono il tuo "tesoro", e usato così lo trovo insultante.
Per quel che riguarda il transigere o meno, credo che qui siamo tutti per dare opinioni e apprendere qualcosa, oltre che per metterci alla prova. Senza contare che le intenzioni dell'autrice (se gli errori siano di proposito o meno) solo lei le conosce.
Ripeto quanto già espresso in precedenza: un atteggiamento più costruttivo (e meno assolutamente certo della propria infallibilità) sarà più utile.
P.S., e a mo' di monito: "Io non transigo SUGLI orrori" (cfr. https://www.treccani.it/vocabolario/transigere/).
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Re: Serenè... ti porto al mare
non ti chiedo di nasconderli, al contrario, evidenziali!
Quello che per te è evidente, può non esserlo per altri, perciò se facessi almeno qualche esempio, anche Tina potrebbe argomentare.
Ma così, con una stroncatura così massimalista, io vedo poco spazio per costruire.
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Human Take Away
Umani da asporto
"Human Take Away" è un racconto corale dove gli autori Alessandro Napolitano e Massimo Baglione hanno immaginato una prospettiva insolita per un contatto alieno. In questo testo non è stata ideata chissà quale novità letteraria, né gli autori si sono ispirati a un particolare film, libro o videogioco già visti o letti. La loro è una storia che gli è piaciuto scrivere assieme, per divertirsi e, soprattutto, per vincere l'Adunanza letteraria del 2011, organizzata da BraviAutori.it. Se con la narrazione si sono involontariamente avvicinati troppo a storie già famose, affermano, non era voluto. Desiderano solo che vi gustiate l'avventura senza scervellarvi troppo sul come gli sia venuta in mente.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Biblioteca labirinto
Cinque scaffali di opere concatenate per raccontare libri, biblioteche e personaggi letterari
Riportare la lettura e la biblioteca al centro dell'attenzione dovrebbe essere un dovere di ciascuno di noi. Se in qualche misura ci riesce una raccolta di racconti non si può che gioirne, nella speranza che possa essere contagioso, come deve esserlo tutto ciò che ci spinge a riflettere e a interrogarci sull'essenza del nostro esistere.
A cura di Lorenzo Pompeo e Massimo Baglione.
introduzione del Prof. Gabriele Mazzitelli.
Contiene opere di: Alberto De Paulis, Monica Porta, Lorenzo Pompeo, Claudio Lei, Nunzio Campanelli, Vittoria Tomasi, Cristina Cornelio, Marco Vecchi, Antonella Pighin, Nadia Tibaudo, Sonia Piras, Umberto Pasqui, Desirée Ferrarese.
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L'Animo spaziale
Tributo alla Space Opera
L'Animo Spaziale è un tributo alla space opera. Contiene una raccolta di racconti dell'autore Massimo Baglione, ambientati nella fantascienza spaziale. Un libro dove il concetto di fantascienza è quello classico, ispirato al Maestro Isaac Asimov. La trilogia de "L'Animo Spaziale" (Intrepida, Indomita e Impavida) è una storia ben raccontata con i giusti colpi di scena. Notevole la parentesi psicologica, in Indomita, che svela la complessa natura di Susan, elemento chiave dell'intera vicenda. "Intrepida", inoltre, ha vinto il primo premio nel concorso di letteratura fantascientifica "ApuliaCon 2006" (oggi "Giulio Verne"). I racconti brevi "Mr. Sgrultz", "La bottiglia di Sua Maestà" e "Noi, sorelle!" sono stati definiti dalla critica "piccoli capolavori di fantascienza da annoverare negli annali.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.