L'elevato
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- Alberto Marcolli
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commento L'elevato
“Giorgia ed Alfredo” - Giorgia e Alfredo
I tempi dei verbi sarebbero da rivedere. Il racconto dalla psicologa dovrebbe essere o al passato o al presente.
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Arriva all’improvviso una svolta con la frase: “ritrovarsi in un gruppo dove l’energia prodotta dai partecipanti si moltiplica per mille creando qualcosa di unico.”, ma nulla lo faceva presupporre. Secondo il mio parere, la descrizione degli incontri a quattro e poi a tre avrebbe dovuto preparare, almeno in parte, questa rivelazione.
Per gruppo forse si intende l’ambiente giovane, composto di una quarantina di persone dai venti ai trent’anni? Potrebbe anche essere, ma il lettore dovrebbe esserne informato in qualche modo, a mio parere.
Da un certo punto in poi, mi aspettavo che la psicologa fosse Giorgia. Ma evidentemente non era possibile. Il finale mi ha lasciato insoddisfatto. Rileggendo più volte ho cercato di capirci di più, ma temo di essere privo delle necessarie basi di psicologia per afferrare un significato più esplicito. Certo non è semplice chiudere in bellezza, ma speravo in qualche cosa di diverso.
Ho anche pensato a una specie di racconto "surreale" (ti ho rubato l'aggettivo), con l'immaginaria strizzacervelli immersa in un sonno catartico secolare, e potrebbe anche essere, oltre non ce l'ho fatta. Magari una tua spiegazione mi aiuterebbe.
Per il voto ci devo pensare ancora un po'.
- Laura Traverso
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Esiste anche la giovinezza, come momento in cui si hanno davanti infinite possibilità (in realtà è solo una sensazione) e in cui tutto sembra bello e possibile (ma anche questo è solo un abbaglio).
Nel racconto metti insieme le due cose, mescoli un po' le carte, ma perdi l'obiettivo del titolo, ossia dimostrare che in un determinato momento, in compagnia delle persone giuste, tutto sia possibile.
Perché le due cose non stanno insieme, a mio modo di vedere. Perché la capacità di fare grandi cose dipende dal momento, come nel racconto fai capire, e dalla giusta compagnia, da quella chimica che unisce determinati individui in un tempo determinato, non dalla giovinezza in sé. È quel particolare momento e quelle particolari persone la chiave, non la giovinezza.
Il finale pertanto mi ha disorientato. Peraltro l'espediente della seduta mi è sembrato debole e artificioso. Forse sarebbe stato più efficace un incontro casuale a risvegliare passate emozioni e a riannodare i ricordi. Un monologo interiore più che un dialogo.
Un buon racconto, riuscito solo in parte a mio avviso.
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Human Take Away
Umani da asporto
"Human Take Away" è un racconto corale dove gli autori Alessandro Napolitano e Massimo Baglione hanno immaginato una prospettiva insolita per un contatto alieno. In questo testo non è stata ideata chissà quale novità letteraria, né gli autori si sono ispirati a un particolare film, libro o videogioco già visti o letti. La loro è una storia che gli è piaciuto scrivere assieme, per divertirsi e, soprattutto, per vincere l'Adunanza letteraria del 2011, organizzata da BraviAutori.it. Se con la narrazione si sono involontariamente avvicinati troppo a storie già famose, affermano, non era voluto. Desiderano solo che vi gustiate l'avventura senza scervellarvi troppo sul come gli sia venuta in mente.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Biblioteca labirinto
Cinque scaffali di opere concatenate per raccontare libri, biblioteche e personaggi letterari
Riportare la lettura e la biblioteca al centro dell'attenzione dovrebbe essere un dovere di ciascuno di noi. Se in qualche misura ci riesce una raccolta di racconti non si può che gioirne, nella speranza che possa essere contagioso, come deve esserlo tutto ciò che ci spinge a riflettere e a interrogarci sull'essenza del nostro esistere.
A cura di Lorenzo Pompeo e Massimo Baglione.
introduzione del Prof. Gabriele Mazzitelli.
Contiene opere di: Alberto De Paulis, Monica Porta, Lorenzo Pompeo, Claudio Lei, Nunzio Campanelli, Vittoria Tomasi, Cristina Cornelio, Marco Vecchi, Antonella Pighin, Nadia Tibaudo, Sonia Piras, Umberto Pasqui, Desirée Ferrarese.
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Tributo alla Space Opera
L'Animo Spaziale è un tributo alla space opera. Contiene una raccolta di racconti dell'autore Massimo Baglione, ambientati nella fantascienza spaziale. Un libro dove il concetto di fantascienza è quello classico, ispirato al Maestro Isaac Asimov. La trilogia de "L'Animo Spaziale" (Intrepida, Indomita e Impavida) è una storia ben raccontata con i giusti colpi di scena. Notevole la parentesi psicologica, in Indomita, che svela la complessa natura di Susan, elemento chiave dell'intera vicenda. "Intrepida", inoltre, ha vinto il primo premio nel concorso di letteratura fantascientifica "ApuliaCon 2006" (oggi "Giulio Verne"). I racconti brevi "Mr. Sgrultz", "La bottiglia di Sua Maestà" e "Noi, sorelle!" sono stati definiti dalla critica "piccoli capolavori di fantascienza da annoverare negli annali.
Di Massimo Baglione.
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