Malato di vita

[Mauro Conti]

Ricoverato in questo mondo
Per un male che si chiama vita
Aspetto di guarire
Tra medicine dell'anima
E iniezioni di sentimenti
Momenti di flebile sollievo
Giorni cupi di sofferenza
Inesorabilmente peggioro
Poco a poco
Attimo dopo attimo
Anno dopo anno
Realizzo che mai guarirò
Da questa lunga degenza chiamata esistenza
Verrò dimesso solo con la morte.

[Ovis Silvia]

Il mal di vivere, male comune a chi è troppo sensibile. Solo chi convive con la depressione come compagna di vita può capire e sa che l'unica liberazione posiibile sarà la morte, nel frattempo scrivere serve come terapia. Un abbraccio virtuale.

[Massimo Baglione]

Ricordatevi di specificare esattamente "Commento" nel campo "Titolo" del messaggio usato per commentare le poesie (senza prefissi come "Re:" o altro), altrimenti non verranno conteggiati dal sistema, grazie!
Se invece state solo rispondendo, non serve specificare.
Ricordatevi anche che il testo del commento deve essere lungo almeno 200 battute.
Vi rimando alle istruzioni dei GrandPrix poetici.

[Jacopo Serafinelli]

Pesante lettura che ben descrive una situazione di disagio.
Il mal di vivere sceglie le sue vittime tra una moltitutide di gente, le tira fuori e le isola divenendo il suo solo compagno!
Jacopo

[Piumone]

La morte non è una liberazione, il fatto è che questo mondo non è amico della gente a meno che la gente non sia amica sua
La poesia spiega bene lo stato d'animo e il senso di impotenza non dell'autore ma di questo stesso mondo
incapace di umanizzarsi pienamente.

[Alessandro Mazzi]

La tematica è molto pesante: il male di vivere, la depressione, sono argomenti che sono stati esplorati in lungo e in largo attraverso tutte le forme d'arte, dalla letteratura alla musica, passando per il cinema e la pittura.
Difficile trovare un guizzo d'originalità su un tema così inflazionato. Avrei puntato su una descrizione più ermetica, che non sveli troppo al lettore.
In ogni caso un buon componimento.

[Mauro Conti]

grazie a tutti, per chi ha letto e/o commentato.
Il tema è forte, pesante, direi addirittura incommentabile. il componimento invece si, si può commentare
Forse non ci sono parole per dire che siamo tutti di passaggio.
Grazie ancora