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Napule nun chiagnere

(racconto dialettale, brevissimo - per tutti)
Tempo di lettura: meno di 1 minuto
1.001 visite dal 06/12/2010, l'ultima: 1 mese fa.
4 recensioni o commenti ricevuti
Autore di quest'opera:








Descrizione: È una poesia di cui tratta la napoli attuale ma una napoli di ieri di oggi e anche di domani. Nella poesia si presenta una Napoli debole ma con un grande spirito di forza e coraggio di questa bellissima città.

Incipit: Napule nun chiagnere, proprio tù che patite à famme, è carestie, è pene cchiù nere. Napule.


Napule nun chiagnere
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Elenco Tag dell'opera:
#dialetto(5)    #pianto(14)    #napoli(15)



Recensioni: 4 di visitatori, 5 totali.
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recensore:

Giuseppe Novellino
Recensione o commento # 1, data 00:00:00, 06/12/2010
Forza, Napoli! Ti siamo vicini. La poesia in dialetto pare uscita dal cuore come un grido di dolore, ma non disperato. Non bisogna disperarsi, infatti. Disperarsi è negativo...e inutile. La Napoli di Totò, di Edoardo è la Napoli che abbiamo tutti nel cuore. Ma se siamo gente di vero cuore non dobbiamo dimenticare questa Napoli, di oggi. La poesia è struggente, ma andrebbe rivista un po' nella scrittura. Per esempio, all'inizio dei versi della prima strofa ci vuole l'apostrofo, non l'accento.



recensore:

risposta dell'autore, data 00:00:00, 06/12/2010
Grazie per il tuo consiglio ma sopratutto grazie per questa ottima recensione. Very Happy



recensore:
avatar di Angela Di Salvo
nwAngela Di Salvo
(socio onorario, collaboratore)
$ donatore 2015 (3 dal 2011)

Recensione o commento # 2, data 00:00:00, 07/12/2010
Molto pertinente questo componimento in dialetto dedicato a Napoli, una bellissima e gloriosa città, patria di grandi uomini e di gente viva e laboriosa,salita agli onori della cronoca per eventi che "ne deturpano e "sporcano" l'immagine. Dalla lettura dei versi e dall'uso accorato dell'anafora "Napule nun chiagnere",è come se il poeta avvertisse il malessere della città vista come una creatura vivente, come se si volesse prendere cura di consolare le sue lacrime, di lenire le sue ferite, mandandole un messaggio di speranza e prospettando la possibilità della "sua" rinascita. Un testo "sentito" e spontaneo, lontano dalle artificiosità della metrica. L'uso del dialetto ricorda l'afflato di autenticità che si respira nelle belle poesie in gergo del Porta(milanese) e del Belli(romano).



recensore:

Silviabe
Recensione o commento # 3, data 00:00:00, 18/03/2012
Questi versi nel dialetto a mio parere più dolce e musicale di tutti i dialetti, racchiude dentro di se tutte le vicissitudini che questa meravigliosa città ha dovuto attraversare, dalle occupazioni che nel corso dei secoli l'hanno fatta preda, al passaggio di culture lontane che Napoli seppur in lacrime ha fatto proprie. Versi antichi eppur così attuali.



recensore:

Arcangelo Galante
Recensione o commento # 4, data 00:00:00, 10/09/2017
Un bel sapore originale, questa poesia, che invita la città partenopea a non lasciarsi andare, dinanzi alle svariate e pesanti contingenti difficoltà, che tentano di metterla, completamente, in ginocchio. L'autore, ha sapientemente realizzato un bel quadretto di Napoli, assai interessante, dal punto di vista, panoramicamente, culturale e sociale, lanciando un appassionato e accorato incoraggiamento, rivolto al lettore e persino agli abitanti, nel non demordere davanti a niente, anzi, rialzandosi, per mostrare al mondo intero l'innegabile forza posseduta e la dignità di una città meravigliosa, in grado di suscitare emozioni indescrivibili. L'opera, scritta in vernacolo, ricorda l'afflato di autenticità che si respira, nelle belle poesie in gergo di importanti autori letterari, esprimendo un "sentire" antico, eppure sempre attuale, quando si toccano temi così significativi. Applausi meritati. Un cordiale saluto, Carlo.





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Napule nun chiagnere di Carlo Gragnaniello è pubblicata sotto licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.
L'opera di riferimento si trova su www.BraviAutori.it.
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(racconto narrativa, medio)  di nwPatonsio
Descrizione: da definire...
incipit: La sera, rimbecillita dalla calura, s'era ormai decisa a stravaccarsi sul terreno dell'anzianotta contea di M*****, dove la cenere dei morti istruiva la polvere delle strade sul da farsi, ed ebbra d'invincibile indolenza, senza neanche rendersene gran conto, lasciava che le ombre, prive dei con-trolli di rito, si adagiassero al suolo come - svogliate anch'esse - onde stracche.

tags: #cura(8)    #ospedale(26)    #sicilia(18)    #dialetto(5)


(poesia altro, brevissimo)  di nwMarina Lolli
Descrizione: Nessuno può sentirsi al di sopra del proprio prossimo, ogni giorno potrebbe esserci qualcuno che senza alcun diritto ma con un gran seguito decida chi è giusto e chi no.
incipit: E se un giorno fossi tu a non piacere?

tags: #casa(91)    #dialetto(5)    #giorno(32)    #mani(35)    #occhi(55)    #piacere(5)    #capelli(20)


(racconto narrativa, breve)  di nwNiccolò Mencucci
Descrizione: "[… ] La Bora nassi in Dalmazia, la se scadena a Trieste e la mori a Venezia [… ]"
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tags: #dialetto(5)    #friuli(3)    #ragazza(49)    #trieste(2)    #bora(2)


(racconto altro, brevissimo)  di nwDino de lucchi
Descrizione: La lunga e controversa questione della z nel dialetto Veneto.
incipit: Storia di dialetto e di varie cotroversie di scrittura e pronuncia.

tags: #veneto(2)    #dialetto(5)


(racconto fantascienza, breve)  di nwMaurogonella
Descrizione: Un domani non troppo lontano in cui sulla Terra i vegetali sono proibiti per legge…
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tags: #distopia(12)    #futuro remoto(3)    #proibizionismo(1)    #punizione(2)    #ribellione(11)    #piante(14)


(poesia narrativa, brevissimo)  di nwDiego Raffaele Ciliberto
Descrizione: Finito l'amore, rimase il dolore, ed il suo pianto.
incipit: Acre è il sapore delle lacrime che versa il mio cuore.

tags: #dolore(99)    #pianto(14)    #amore(796)


(pittura altro)  di nwBaffon
Descrizione: da definire...

tags: #albero(59)    #buio(48)    #rosso(40)    #pianta(14)


(poesia narrativa, brevissimo)  di nwAngela Mori Angelika
Descrizione: Poesia che pala dei sogni di una bambina divenuta donna ce vive l'incubo della violenza.
incipit: Dal sogno alla realta' S'imprigionava nei miei sogni ogni sera, Diventava ciò che volevo fosse Conversava le lingue che sapevo parlare,

tags: #dolore(99)    #donna(152)    #giochi(9)    #gioia(25)    #infelicita(5)    #matrimonio(22)    #passione(79)    #pianto(14)    #sogno(166)    #tristezza(53)

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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.

A voi, astanti ed esteti dell'arte.

(Sam L. Basie)




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