Nahtaivel
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commento Nahtaivel
Solitamente, chi legge un “corto” di queste incongruenze non se ne cura. È la magia dell’atmosfera che va cercando e qui ne ho trovata, anche se migliorabile. Facile a dirsi, vero?
“che andavano ad impigliarsi” - - che andavano a impigliarsi
A tratti c’è un uso eccessivo di “che” (27). A mio parere denunciano una certa approssimazione nel testo e sarebbero da ridurre.
Non mi piace l’uso del vocabolo “puzzle”
Il racconto mi lascia un senso di incompiuto e la mia soddisfazione è rimasta incompiuta. Nel complesso però non è male. Tuttavia non riesco a darti un 4. Mi limito a un 3.
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"Il vento di ponente aveva soffiato per tutta la settimana, rinforzando quella notte. Incuneandosi tra le colline trovava sbocco sui crinali divergenti che confluivano a valle, piegando le cime degli alti cipressi e spazzando i tetti delle case, penetrando nei comignoli fino a giungere sotto forma di flebile soffio dentro le abitazioni."
Nel periodo iniziale il narratore presenta uno dei protagonisti (forse il vero protagonista), il vento di ponente che annuncia il demone del titolo. Per la costruzione adoperi correttamente il sistema della proposizione principale e della subordinata. Ma perché fai uso sempre il gerundio nella subordinata in funzione temporale? Perché non alternarlo con le congiunzioni o gli avverbi più opportuni?
Faccio un esempio. Il vento di ponente aveva soffiato per tutta la settimana per rinforzare quella notte. Quando si Incuneava tra le colline trovava sbocco sui crinali divergenti, che confluivano a valle, e piegava le cime degli alti cipressi per spazzare i tetti delle case penetrando nei comignoli fino a giungere sotto forma di flebile soffio dentro le abitazioni.
Ho lasciato un solo gerundio e forse il periodo è meno pesante, che dici?
"Mary si svegliò all'alba come suo solito". Dato che hai iniziato con un trapassato continuerei in quel modo: Mary si era svegliata... e poi a seguire con il medesimo tempo verbale.
Il racconto è semplice, non mira a stupire, piuttosto a raccontare con una struttura ben salda e un narratore che segue la protagonista Mary assecondando il suo punto di vista.
Dato che poni l'accento sul vento, o sul demone che l'annuncia, perché non osare di più? Anziché considerare tutto secondo la visione, forse scontata, di Mary, perché non provare a girare il racconto partendo dal punto di vista del vento, o da quello del Nahtaivel del tuo titolo?
Un buon lavoro, a rileggerti.
GrandPrix d'estate 2022 - La qualità della vita - e le altre poesie
A cura di Massimo Baglione.
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La Gara 59 - Siamo come ci vedono o come ci vediamo noi?
A cura di Alberto Tivoli.
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Gara d'inverno 2022/2023 - Immaginazione Artificiale - e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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I sogni di Titano
Il "cubo sognatore" su Titano aveva rivelato una verità sconvolgente sull'Umanità, sulla Galassia e, in definitiva, sull'intero Universo, una verità capace di suscitare interrogativi sufficienti per una vita intera. Come poteva essere bonariamente digerito il concetto che la nostra civiltà, la nostra tecnologia e tutto ciò che riguardava l'Umanità… non esisteva?
"Siamo solo… i sogni di Titano", aveva riportato il comandante Sylvia Harrison dopo il primo contatto col cubo, ma in che modo avrebbe potuto l'orgoglio dell'Uomo accettarlo? Ovviamente, l'insaziabile sete di conoscenza dell'Essere umano anelava delle risposte, e la sua naturale curiosità non poteva che spingerlo alla ricerca dell'origine del cubo e delle ragioni della sua peculiare funzione.
Gli autori GLAUCO De BONA (vincitore del Premio Urania 2013) e MASSIMO BAGLIONE (amministratore di BraviAutori.it) vi presentano una versione alternativa del "Tutto" che vi lascerà senza parole. Di Glauco De Bona e Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Masquerade
antologia AA.VV. di opere ispirate alla maschera nella sua valenza storica, simbolica e psicologica
A cura di Roberto Virdo' e Annamaria Ricco.
Contiene opere di: Silvia Saullo, Sandro Ferraro, Luca Cenni, Gabriele Pagani, Paolo Durando, Eliana Farotto, Marina Lolli, Nicolandrea Riccio, Francesca Paolucci, Marcello Rizza, Laura Traverso, Nuovoautore, Ida Daneri, Mario Malgieri, Paola Tassinari, Remo Badoer, Maria Cristina Tacchini, Alex Montrasio, Monica Galli, Namio Intile, Franco Giori.
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Museo letterario
Antologia di opere letterarie ispirate dai capolavori dell'arte
Unire la scrittura all'immagine è un'esperienza antica, che qui vuole riproporsi in un singolare "Museo Letterario". L'alfabeto stesso deriva da antiche forme usate per rappresentare animali o cose, quindi tutta la letteratura è un punto di vista sulla realtà, per così dire, filtrato attraverso la sensibilità artistica connaturata in ogni uomo. In quest'antologia, diversi scrittori si sono cimentati nel raccontare una storia ispirata da un famoso capolavoro dell'Arte a loro scelta.
A cura di Umberto Pasqui e Massimo Baglione.
Introduzione del Prof. Marco Vallicelli.
Copertina di Giorgio Pondi.
Contiene opere di: Claudia Cuomo, Enrico Arlandini, Sandra Ludovici, Eleonora Lupi, Francesca Santucci, Antonio Amodio, Isabella Galeotti, Tiziano Legati, Angelo Manarola, Pasquale Aversano, Giorgio Leone, Alberto Tivoli, Anna Rita Foschini, Annamaria Vernuccio, William Grifò, Maria Rosaria Spirito, Cristina Giuntini, Marina Paolucci, Rosanna Fontana, Umberto Pasqui.
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