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Le altre recensioni o commenti
Di Valentina_83: La storia fa davvero male. Complimenti all'autrice per essere riuscita a creare in un'unica pagina, un racconto capace di raggelare il sangue in pochi secondi. Spero che la storia non sia autobiografica, ma in ogni caso parla di una situazione che molte persone hanno già affrontato. La caducità della vita è un aspetto che ancora a quasi 40 anni non riesco ad accettare.
Di Ida Dainese: Gentile Radu Jelescu, grazie per questo graditissimo commento. Lei ha "tradotto" il mio racconto in musica, trasformando le mie parole in suoni e donando loro una pregiata considerazione. La conosco come artista di grande sensibilità musicale e le sue parole mi onorano. Grazie.
Di Radu Jelescu: Gentile Signora Ida
finalmente mi sono ritornato fra i Bravi Autori, e oggi ho letto il drammatico "caffe… Con poche parole… con una sensibilità fulminante Lei ci ha fatto entrare sotto il rullo del timpano, che dal pianissimo normale, ci ha portato nell crescendo fatidico fino ai colpi pesanti assordanti della sorte di tanti… impressionante, come un Dies Irae che Dio ci trasmette tramite quel qualcosa chiamato "Sorte ".Allora… ritorniamoci ad essere più semplici e amorevoli per ogni Benedetto momento Una grande forza, sua, con parole semplice trasfigurate poi in una nascosta sinfonia.La invidio, ma la forza sua nelle parole viene dalla sensibilità Radu Jelescu Di Ida Dainese: Ciao Marcello. Grazie di avermi letto. Mi piace molto questa tua riflessione sullo "stare" con gratitudine in ciò che già sta nella nostra vita. Quanto hai ragione!
Di Marcello Rizza: Ciao Ida. È un racconto molto forte, e lo si capisce solo con le ultime righe. Una famiglia, le aspettative che abbiamo sugli altri, un caffè e l'imponderabile che arriva immediato, per natura o per destino, qualsiasi cosa possa essere "destino". Ma qui non è tanto importante il fatto accaduto, e nemmeno il classico "carpe Diem", che vedo come "movimento". Piuttosto, "stare" in quello che già "sta" nella nostra vita con gratitudine. Non l'abusato "qui e ora", che vivo come atto egoistico, ma "stare negli affetti comuni". Bello leggerti.
Di Ida Dainese: Ciao Andr60, grazie per la lettura e per le tue riflessioni. Direi che la vita a volte proprio ti spiazza e non ti lascia neanche un po' di scelta.
Di Andr60: I racconti a volte sono significativi anche per ciò che evocano nei lettori; come dopo aver visto questo, che ha un finale spiazzante. Spesso penso a cosa potrebbe essere preferibile, una morte improvvisa o una lenta agonia: provocare uno shock nei familiari o essere loro di peso, per mesi o anni?
Per quanto mi riguarda, non ho dubbi: meglio la prima soluzione, soprattutto se ti evita lunghe sofferenze e una visita non desiderata. E' anche vero che in molti centri commerciali c'è il defibrillatore Di Ida Dainese: Ciao Roberto, grazie del tuo commento. Hai ragione, non si può tornare indietro nella vita; è il suo lato tragico e prezioso.
Di Roberto: Ciao Ida. Molto bello il tuo racconto, sembra di 'esserci'. Peccato che la fine sia tragica, ma la vita se ne frega. Si vorrebbe sempre prolungare un tempo, c'è ancora molto da fare, molto da dire, che non è stato detto. Non importa: quel che s'è fatto è fatto e non si torna indietro.
Ciao, Roberto Di Ida Dainese: Belle parole, Roberto. Grazie per la tua lettura.
Di Roberto Ballardini: Quant'è intrigante vedere quanto si può organizzare a livello emotivo in così pochi caratteri. Un racconto che comincia in modo leggero, una giornata qualsiasi di una qualsiasi famiglia come ce ne sono tante, e si conclude puntando dritto al centro di quella che è la più grande paura di ogni individuo. Immagino che per un po' mi tornerà in mente nei prossimi giorni, insieme al caffè del mattino, e mi farà pensare a quanto forse sarebbe giusto essere grati ogni giorno per ogni giorno che abbiamo da vivere. Perlomeno chi ha un caffè da prendere e una casa in cui prenderlo. Piaciuto!
Di Ida Dainese: Vi ringrazio, Eliodibella e Teo R. Ponza, per i vostri bei commenti. Sono lieta che il mio racconto vi abbia intrigato.
Di Teo Ravegnano Ponza: Intenso, ma deflagrante. Come un lampo improvviso di cui percepisci soltanto il baleno mentre leggi ma che ti scoppia nella mente subito dopo. Ti spinge all'analisi personale, del vissuto familiare; riapre cassetti che credevi ormai bloccati dalla polvere del tempo.
Di Eliodibella: Un racconto breve che ci fa meditare sull'ammonimento evangelico "non conoscete né il giorno né l'ora". Il testo si fa apprezzare per le sequenze ben definite e per il ritmo. La scelta delle parole per descrivere l'inizio di quella mattina è efficace. Per il lettore una meditazione salutare che ci fa accarezzare l'avvolgente affetto familiare e l'inquietudine per una perdita che spalanca dentro un'angoscia indescrivibile, dopo cui c'è solo il silenzio.
Di Ida Dainese: Ciao Antonio, ti ringrazio molto per il bel commento!
Di user deleted: Mi è piaciuto molto questo micro racconto. In pochissime righe hai condensato un'intera esistenza: il protagonista che si congeda dalla vita scusandosi coi suoi cari dice tutto di sé e della sua anima.
Bellissimo, poi, il passaggio del "raggio di sole che entra senza permesso". Mi è anche piaciuto il riferimento allo "spendere denaro per cose di cui non sospettavi neanche l'esistenza". Mi ha ricordato un aneddoto che lessi molti anni fa, non so più dove, che raccontava di Socrate, il grande filosofo greco, che trovandosi a passare in una fiera e osservando il gran numero di oggetti esposti, esclamò: "Di quante cose non sento il bisogno". Complimenti. Di Ida Dainese: Grazie Lorenzo, per il commento gentilissimo e la tua lettura attenta.
Di Lorenzo Garzarelli: Ida,
leggo che tutti (a ragion veduta e me compreso) hanno apprezzato la tua capacità di sintetizzare in un pugno di parole il calore e l'emozione di un tipico spaccato familiare. Evito quindi di ripetermi e aggiungo solo che un'altra virtù della tua scrittura che mi ha colpito si ritrova nella tua dote di eseguire efficacissimi cambi di registro nel giro di poche battute. In questo caso, l'ultimo capoverso aggiunge ad struttura narrativa solida e scorrevole quel tocco di inattesa sorpresa che lascia in bocca al lettore il sapore dolce amaro di un lavoro eccelso. Davvero notevole. Complimenti. Di Ida Dainese: Grazie Ansemis, un commento molto gradito.
Di Ansemis: D'impatto. Breve e intenso. Non è facile che un racconto così breve racchiuda così tante cose sulle quali pensare. Ci trovo molta spontaneità, in questa frazione di vita comune. Mi è piaciuto.
Di Ida Dainese: Grazie Ivan, sono contenta che ti sia piaciuto!
Di Ivan Bui: Mi ha sorpreso, pensavo a tutt'altro epilogo. Scrittura piacevolissima.
Di Ida Dainese: Grazie, Giacomo, del bel commento. Ottimo consiglio godersi ogni piccolo momento, a dir la verità siamo tutti in lista d'attesa!
Di user deleted: Bel racconto, scritto bene e con i tempi giusti. E non è facile condensare tutto in un brevissimo...io ne so qualcosa, sono addirittura arrivato ai racconti in 5 righe. Questo l'ho trovato non solo triste, ma struggente...l'epilogo finale mi ha colpito al cuore, anche perché sono anch'io nelle condizioni che dovrei pensare a godermi ogni giorno, ogni piccola cosa...non si sa mai: sono in lista d'attesa!!!
Di Ida Dainese: Grazie Isabella per le tue gradite parole.
Di Isabella Galeotti: Il tempo e la famiglia. Nella scale dei valori dovrebbero essere sempre al primo posto. Bisognerebbe sempre avere tempo per la famiglia, per passare con loro i momenti belli, ma anche quelli difficili, così si consolida il rapporto. Ma purtroppo, nella società di oggi, è un lusso. Questo racconto mette in risalto, secondo me, proprio tempo e famiglia. Bella storia, breve, intensa, e scritta divinamente. La piccola famigliola si preprara per un evento importante e da fare tutti insieme. I personaggi si muovono bene all'interno della scena mattutina. Ottimo.
Di Ida Dainese: Grazie Mauro per il gentile elogio e per la tua corretta opinione. Un testo così breve è simile all'unica scena di un film che sei costretto a immaginare. Potrei farne un testo più lungo, riscrivendolo, per far risaltare personaggi e emozioni, catturando il lettore come mi hai suggerito. Grazie!
Di Mauro F: Ciao, prima di tutto ottima prosa, rende molto bene la descrizione di una famiglia ordinaria in una mattinata in cui nulla a parte il finale(o forse anche quello, dipende dai punti di vista) si discosta dalla norma. Per quanto riguarda la lunghezza: forse un finale del genere avrebbe una maggiore efficacia con qualche dettaglio in più, un "allungamento del brodo" artificiale solo in funzione dell'epilogo della vicenda. È solo un opinione personale, ma in così poche righe, mi è difficile stabilire qualche tipo di empatia o immedesimarmi con alcuno dei personaggi. Per il resto complimenti
Di Ida Dainese: Grazie Stefano per la lettura attenta e il suggerimento. La frase che proponi è sicuramente più corretta, però con quella mia ripetizione di significato tentavo di riprodurre i pensieri che si accavallano e si ripetono nella mente dell'uomo, tipo un "l'aveva promesso, sì l'aveva promesso".
Una magra scusa? Perdonami. Di Stefano Giraldi Ceneda: Racconto di sicuro impatto emotivo, sotteso da una nostalgia, per così dire, in fieri: a lettura ultimata, mi è risultato spontaneo supporre le azioni di Lena e di sua madre, dopo quell’ultimo caffè del mattino. Consiglio all’autrice di ricontrollare la frase “anche se gliel’aveva promesso, di portarla al nuovo…” che contiene un errore. Suggerirei una rettifica del tipo “anche se le aveva promesso di portarla al nuovo…”. Avanzo le mie scuse se non ho inquadrato correttamente l’intenzione comunicativa di Ida. I migliori auguri per i prossimi lavori.
Di Ida Dainese: Grazie delle tue parole, Lorena.
Di Lorena: Una mattina normale di una vita normale, un programma: dopo il caffè, una visita a un centro commerciale. Tutto narrato con semplicità e chiarezza. All'improvvido, un evento tragico ci porta a considerare il percorso della vita, alle possibilità che si aprono e a quelle che si chiudono in un solo istante.
Di Paola Salzano: In questa breve storia racconti di un pezzo di quotidianità vissuto da una famiglia come tante, in cui può accadere che un momento qualunque si trasformi in una tappa cruciale, negativa purtroppo.
È uno spaccato di vita, questo caffè del mattino. Commovente e scritto molto bene. Di Ida Dainese: Grazie Fabio. Un commento acuto e molto gradito.
Di F. T. Leo: Racconto di vita familiare che, in specie, nella parte finale, ti marchia sulle carni, ti segna sulla pelle un'angoscia di parossistiche dimensioni, tale da abbatterti, quasi alla stregua di "un macigno che ti colpisca al petto come un pugno spietato". Poi, lentamente, ti riprendi e rifletti, suppergiù immantinente, sui tanti spunti che questa breve opera ti offre: il testo ti pare, infatti, parlare di occasioni mancate, di quello che "si poteva" fare e, "come al solito", non si è fatto, di quello che "si voleva" fare e, "come al solito", non si è riusciti a fare.
In ogni caso, però, per l'intera durata della breve opera, dall'inizio alla fine, sin proprio al simbolico culmine dell'ultimo caffè, si avverte pressappoco la sensazione che debba accadere qualcosa di triste da un momento all'altro, quasi che si attenda che "la mano predestinata del destino" sparga, necessariamente, da un momento all'altro, il suo fosco velo, in modo estremamente spietato. Solo alla fine, probabilmente, la protagonista, Lena, si accorge della profonda importanza dell'affetto che le viene di repente a mancare... Ma, esclusivamente, forse... Di Ida Dainese: Grazie, ma il punto del racconto è la tristezza di quell'ultimo caffè.
Di Stefano Stadiotti: Mi è piaciuto questo caffè del mattino dell'autrice che si sofferma sulla quotidianità di un gesto dove il tempo viene trattenuto sorseggiandolo come calda bevanda. C'è piacevolezza ed un sapore buono, come il caffè, nel bere questa semplice poesia. Brava. Un saluto.
Di Ida Dainese: La tua recensione è una poesia, Fanfulla. Grazie.
Di Fanfulla: Attratto dal titolo, lieve come una serena domenica mattina, in primavera. Colpito dal finale, grigio e pesante come un lunedì di pioggia triste, a Novembre. Il tutto in poche righe. Complimenti.
Di Ida Dainese: Grazie Bludoor, hai compreso perfettamente il senso.
Di Bludoor: Una storia semplice, solo in apparenza banale, che ci aiuta a riflettere sull'importanza del tempo e degli affetti, di cui spesso ci rendiamo conto solo quando vengono a mancare.
Un bel ritratto di vita familiare, pur nella sua brevità. Finale triste che mi ha lasciato con la bocca amara! Di Marco Di Vaio: Davvero un testo ben scritto! Lo stile della scrittura non è niente male. La lettura scorre bene come su un binario e il lettore non inciampa mai tra una riga e l'altra! Complimenti!
Di Ida Dainese: Grazie Matteo, hai colto il dettaglio della luce perché tu stesso la sai dipingere bene. Mi piace la frase del tuo racconto, riflette proprio quello che volevo dire io.
Di Matteo cuda: Vorrei commentare questo testo, semplice, breve, che descrive un episodio di vita quotidiana con una frase del racconto che sto scrivendo "Da quel giorno capì quanto il tempo fosse imprevedibile e capì, che il suo fluire consuma l’esistenza di ciascuno di noi, fino a ridurla a nulla. Il tempo è l’ossessione della fine, la paura della morte, che ti porta via in un battito d’ali." La scrittura è fluida e mi sono piaciuti molto i dettagli della luce che entra dal vetro. Complimenti!
Di Ida Dainese: Grazie, Gabriele, ragazzo "sospettoso"
Di Gabriele Ludovici: Breve ma molto bello e significativo. Da amante dei gialli ammetto di aver pensato "cosa c'era nel caffè?" ma senza dubbio il senso è un altro e più profondo. Dovremmo ricordarci più spesso che i nostri cari, specie quelli più avanti con gli anni, non esisteranno per sempre e per questo non bisogna mai perdere occasione di stare con loro.
Di Ida Dainese: A Visitatore, Massimo, Arcangelo e Leandro, grazie per il vostro commento.
Di Leandro: Ciao! il racconto e' breve e intenso! L'ultimo pensiero del protagonista colpisce! L'ho letto e riletto...e mi e' piaciuta in maniera particolare l'immagine descritta in questa frase:
'Un raggio di sole entrò senza permesso e scintillò sul fianco lucido della caffettiera.' Forse un ultimo spiraglio di luce prima della fine.. Di Arcangelo Galante: Un momento, quello de "Il mattino con caffè", significativamente immortalato dall’autrice, attraverso un dialogo, forse scontato, avente però un messaggio quotidianamente importante, per chiunque sappia cogliere il "carpe diem" d’ogni situazione. La vita presenta circostanze semplici ma, talvolta, impregnate di occasioni irripetibili e da cogliere al volo. Attenzione al vivere un rapporto che va assaporato nelle proprie sfumature: ecco l'interpretazione mia!
Di Massimo Tivoli: Racconto breve ma che mostra la capacità narrativa dell'autrice, presentando prima una situazione familiare realistica e tenera, con un papà che è combattuto per il dover rispettare controvoglia la promessa fatta per amore; dopo c'è un finale a sorpresa che trasforma la situazione tenera con potenza, dando una bella sveglia al lettore quando, dentro il personaggio del papà, sente che quando arriverà il momento si realizzerà che niente può essere meglio che condividere la vita con le persone più care, sebbene l'essere vivi delle volte ci concede il lusso di non averne sempre voglia. Breve, ma intenso e profondo.
Di Visitatore: Breve, tragico ma profondo il tuo racconto esposto molto bene. Viviamo in una società di consumismo così sfrenato e di sprechi (il 75% dei nostri acquisti non vengono mai usati finiscono a riempire gli armadi o la cantina) e non ci accorgiamo che le cose importanti non sono gli acquisti, ma l'amore per i nostri famigliari.
Di Ida Dainese: Dixit, Annamaria, Davide e Luca,
grazie per le vostre graditissime parole. Di Luca Volpi: Sei riuscita a infondere la leggerezza di un clima famigliare in una breve riflessione su quanto tutto sia fugace, ma proprio per questo ha così tanto valore. Strano a dirsi, ma un giorno rimpiangeremo persino certe situazioni che adesso non ci vanno genio, perché non potremo viverle con le persone che amiamo. Toccante.
Di Niero Davide: Scrivi qui la tua recensione…
Triste ma bella… mai rimandare a domani quello che puoi fare oggi, mai pentirsi di una promessa, mai trascurare le persone che Ami… non ci potrebbe essere un domani… BRAVA. Di Annamaria Vernuccio: Molto bello, in poche righe hai espresso bene il concetto di quanto sia necessario vivere ogni momento della vita nel modo migliore. Potrebbe non essercene più la possibilità.
Di Dixit: Il racconto è scritto molto bene, insospettabile finale. Nella sua brevità trovi il modo di completare una storia fatta di sentimenti ed energie vitali. bellissimo.
Di Ida Dainese: Ciao Alberto, grazie per le tue parole.
Ciao Lucabon84, grazie anche a te. Di Lucabon84: Anch'io Ida sono soddisfatto del tuo racconto, semplice breve e conciso.
Per mè poi, il caffè delle dieci è fondamentale per tutta la giornata. Di Alberto Tivoli: Nella pratica amatoriale di questa mia duplice passione, scrittura faticosa dei miei scritti e lettura rispettosa di quelli altrui, ho sempre ammirato chi riesce in poche battute (in questo caso un cartella o poco più) a raccontare una storia nel pieno senso del termine: ovvero a comunicare un pezzo di vita con sentimenti ed emozioni.
Complimenti Ida. |
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Grazie, e buon lavoro!
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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