L'omertà è un crimine?

Omertà e indifferenza, comportamenti di cui oramai il genere umano è assuefatto, poiché l'uomo stesso vive rinchiuso in un ferreo egoismo smisurato, giacché, pare proprio non interessargli assolutamente più nulla di quello che a lui accade, oltre il suo ego. Ma, siffatti atteggiamenti, a lungo andare, destinati sono, a cambiare radicalmente il concetto di società. Ciascun individuo, sempre deve appellarsi alla coscienza, ritenendo reagire con estrema correttezza e onestà, in primis, nei riguardi propri e, specialmente, nel contesto ambientale col quale si interagisce. La storia, ben narrata e scritta con un linguaggio pulito e coerente, esprime, in modo lampante, l'emblematico messaggio, volutamente inteso offrire dall'autore al lettore. Tuttavia, il contenuto resta suscettibile di libere interpretazioni, in funzione di una personale chiave di lettura e in virtù della visione, non omogenea, che la gente potrebbe dimostrare sul tema trattato. Scorrevole e di facile lettura, i dialoghi dei protagonisti dipanano bene i sentimenti, le emozioni e i pensieri, vissuti all'interno del descrittivo scenario. E a ognuno, "l'ardua sentenza" di gustarselo, sotto il giudizio che più gli aggrada. Un cordiale saluto, gentile Giorgio.

Considerazioni di una mente che soffre per una situazione che non può eliminare o superare. Questo ragazzo e i suoi genitori hanno lasciato l’ambiente di nascita, lui è cresciuto in un’altra terra, ha una vita diversa e torna in Calabria per le vacanze. L’unico legame che ha è quello dell’affetto per i nonni e l’ammirazione per la bellezza di quella terra. Eppure c’è sempre quel tarlo che gli rode dentro, quell’impossibilità di accettare un silenzio imposto, quel disconoscimento da parte dei parenti. Si trova perfino a immaginare un dialogo, dove ha ben chiare le domande da porre e, ovviamente, le risposte restano nel buio totale. Un silenzio che tace la verità, occhi che fingono di non vedere, lasciando il potere al male e soprattutto lasciando inaridire il bene.